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Notiziario Marketpress di
Martedì 26 Gennaio 2010 |
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TOSCANA: NEL CONSUETO BRIEFING DEL LUNEDÌ SPAZIO ANCHE PER IL BILANCIO DI DIECI ANNI LA CRISI ANCORA AL PRIMO POSTO. E SUBITO UN INCONTRO CON SCAJOLA MARTINI PROPONE ANCHE UN VERTICE CON LE PARTI SOCIALI NEGLI ULTIMI DUE MESI DI MANDATO
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Firenze, 26 gennaio 2010 - Due mesi al voto, poi un paio di settimane per l´insediamento del nuovo presidente. Martini conta i giorni alle elezioni di fine marzo e traccia la linea d´azione per gli ultimi ottanta giorni prima del passaggio di consegne. Con tre impegni sopra gli altri: la crisi da fronteggiare e «che probabilmente rimarrà la priorità anche nel 2010 e 2011», un incontro con Scajola per iniziare a costruire quel “pacchetto toscano” di interventi sulla cui necessità il ministro aveva concordato all´inizio di dicembre e un nuovo incontro con le parti sociali e con gli enti locali per un bilancio, ma anche un confronto, sulle misure da prendere. «Perché soprattutto oggi, con la crisi - sottolinea Martini -, il fronte deve essere più unito e i migliori risultati si ottengono con la concertazione, che può certo funzionare meglio (e su questo dobbiamo impegnarci) ma di cui non si può fare a meno». La crisi ancora al primo posto - Quando a New York è fallita la Lehmann Brothers e i suoi (ex) impiegati sono usciti per strada con uno scatolone in mano, la Regione ha iniziato a fronteggiare la crisi. «Era l´ottobre del 2008 e sono stati sedici mesi di intenso lavoro: sedici mesi in cui abbiamo messo in campo tutte le risorse disponibili. E questo ce l´ha riconosciuto anche l´opposizione» ricorda il presidente Martini. «Sedici mesi – aggiunge – in cui abbiamo lavorato per estendere gli ammortizzatori sociali ai lavoratori che ne erano privi, per facilitare l´accesso al credito delle imprese, anche quelle semplicemente a corto di liquidità, e per accelerare gli investiment i. E così siamo riusciti almeno a mitigare gli effetti della crisi, ridurne il prezzo pagato dalle famiglie e dalle aziende e tenere unito il fronte, chiarendo che la priorità, sopra qualsiasi altra, era quella economica». «Lo stesso sforzo, faticoso – sottolinea il presidente –, continuerà adesso fino a marzo, perché la crisi è ancora lontana dall´essere archiviata. E di questo pare essersi reso conto anche il presidente del Consiglio, che appena qualche giorno, in occasione della firma dell´accordo che ha assegnato alla Toscana quasi dieci miliardi di euro in sei anni per strade e ferrovie, ha ammesso che la crisi c´è, è grave e durerà». Incontro con Scajola e vertice con le parti sociali - Perché lo sforzo contro la crisi non venga meno Martini propone un nuovo incontro con le parti sociali, le aziende, gli enti local i, le universtà e le banche, come quello che ci fu nel novembre 2008, e un incontro con il ministro Scajola: questo ancor più rapidamente, entro la metà di febbraio. Altri posti di lavoro a rischio nel 2010 - «Nel 2010 è probabile che cresca la disoccupazione – prevede Martini -, finirà anche il periodo di cassa integrazione per molte aziende toscane». E se la crisi non sarà risolta, questo vorrà dire nuovi licenziamenti. «Rischia di cadere – aggiunge il presidente - anche il tasso di occupazione femminile, che dal 2000 al 2008 in Toscana eravamo riusciti a far crescere più che altrove portando la nostra regione ai livelli del Nord Ovest, che invece otto anni prima era avanti di due punti». Nel 2000 lavorava infatti in Toscana il 48,5% delle donne tra i 15 e i 64 anni: nel 2008 erano il 56,6%, rispetto al 52,7% del Centro, il 56 ,9% del Nord Ovest, il 58,4% del Nord Est, il 31,3% del Sud e il 47,2% italiano Una Toscana più omogenea - La conferenza stampa del lunedì diventa l´occasione anche per un mini bilancio degli ultimi dieci anni da presidente. «La Toscana è cambiata dal 2000» dice. Oltre all´ingresso di un maggior numero di donne nel mercato del lavoro, Martini sottolinea come ci sia stato un riequilibro nelle forti disparità interne. C´era una Toscana dei distretti collocata lungo la valle dell´Arno e una Toscana della costa, dove la grande industria (statale) si era negli anni fortemente ridimensionata. «Oggi la Toscana che abbiamo di fronte è più omogenea – riassume - La costa ha recuperato parte del divario patito ed ha per certi aspetti prospettive di sviluppo e un dinamismo maggiori dell´entroterra». Non solo quelli del Social Forum e di San Rossore - In dieci anni sono stati diversi gli interventi messi a punto di cui Martini va fiero. «Al primo posto – elenca - c´è il programma per estendere l´assistenza a tutti gli anziani non autosufficienti, a casa o in strutture socio sanitarie senza più liste di attesa: una conquista di grandissima civiltà. C´è la sanità, stabile nei conti e nelle sue prestazioni d´eccellenza e ciò consente alla Toscana di avere le tasse regionali più basse d´Italia. Ci sono le azioni contro la crisi. C´è il piano energetico varato un anno e mezzo fa e che già ha fatto crescere in maniera esponenziale l´uso delle energie rinnovabili da parte dei cittadini. Ci sono gli interventi sulle infrastrutture e, soprattutto, il rating sui bilanci che ancora oggi, durante la crisi, sono i più alti assegnati dalle agenzie di accreditamento internazionale alle Regioni italiane. E c´è il piano di dimagrimento della Regione, che, se non è riuscito a centrare tutti gli obiettivi che ci eravamo posti tre anni fa, ha comunque permesso di ridurre la spesa regionale tagliando diversi enti e agenzie di secondo livello, dieci consiglieri e quattro assessori con un risparmio di alcuni milioni di euro. In fondo – conclude Martini – non siamo stati solo quelli del Social Forum e del meeting di San Rossore, come a volte si legge». Nessun rammarico ? «Sì, non essere riusciti ad approvare in Consiglio regionale le due proposte di legge della giunta sui servizi pubblici e sull´edilizia sociale». . |
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