|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Mercoledì 27 Gennaio 2010 |
|
|
  |
|
|
AUTOTRASPORTI: SOSTEGNO DELLA REGIONE FVG AL SETTORE
|
|
|
 |
|
|
Udine, 27 gennaio 2010 - Equiparare le condizioni della competizione sull´autotrasporto merci in conto terzi in tutta l´Unione europea, garantendo parità di condizioni alle imprese del Friuli Venezia Giulia attraverso l´applicazione della clausola di salvaguardia sul cabotaggio e garantendo l´accisa sul carburante uguale per tutti. E´ quanto richiedono le imprese del settore che tra il 2004 e il 2009 in regione hanno registrato una flessione del 20,84 per cento (Gorizia -26,26, Trieste - 27,68, Udine - 20,39, Pordenone - 15,86), contrazione che si riflette anche nel numero delle immatricolazioni: stabili in Italia, sono decisamente calate in Friuli Venezia Giulia, mentre nei paesi dell´Est l´aumento va dal 30 al 120 per cento. Un appello che è stata rivolto all´assessore regionale alla Mobilità e Infrastrutture di trasporto, Riccardo Riccardi, nel corso di un incontro organizzato dalla Camera di Commercio di Udine. Riccardi si è detto pronto a sostenere un percorso di promozione delle istanze presso il Governo e l´Ue, anche tramite il coinvolgimento dei parlamentari ed europarlamentari regionali. Due le strade indicate dal presidente Giovanni Da Pozzo e dai componenti di giunta e consiglio del settore, Massimo Masotti e Bernardino Ceccarelli: la prima prevede l´applicazione della clausola di salvaguardia per inibire per 12 mesi il cabotaggio, ossia il trasporto merci tra due località della stessa nazione, dei vettori dell´Est Europa in Friuli Venezia Giulia. Lo stop al cabotaggio è previsto da una clausola inserita nell´art. 7 del regolamento comunitario 3118/93 e può essere attivato dagli Stati Membri in caso di turbamenti causati dall´ingresso dei vettori stranieri. La seconda, invece, ha come obiettivo il riequilibrio dello svantaggio competitivo attraverso un´accisa sul carburante uguale per tutti, affinché le imprese di autotrasporto friulane non si trovino palesemente sfavorite rispetto, ad esempio, a quelle slovene, e non siano perciò costrette a delocalizzare. La proposta della Cciaa, hanno ricordato Da Pozzo, Casotti e Ceccarelli, ha trovato formalizzazione a fine novembre in un accordo congiunto con la Camera dell´Economia della Carinzia, perché anche in quella regione si sono evidenziate analoghe problematiche di mercato. Contenuti e finalità del documento sono stati inoltre condivisi dalle associazioni regionali di categoria Cna-fita, Confartigianato trasporti, Confindustria e Federazione delle Pmi. . |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|