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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 27 Gennaio 2010 |
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CREMONA, INAUGURATA DA FORMIGONI NUOVA PIASTRA OPERATORIA
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Cremona, 27 gennaio 2010 - Nove sale operatorie, un´isola neonatale e sette posti in recovery room, riuniti un un´unica struttura dotata delle più avanzate tecnologie che la rendono un modello di eccellenza sanitaria a livello nazionale. E´ la nuova "piastra" operatoria dell´ospedale di Cremona, inaugurata ieri dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, Presenti il vice presidente, Gianni Rossoni, l´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, il presidente della Provincia, Massimiliano Salini, il sindaco Oreste Perri, il Vescovo Dante Lanfranconi, il direttore generale dell´Azienda Istituti Ospitalieri di Cremona, Piergiorgio Spaggiari, autorità locali, medici e personale sanitario. La struttura dispone di una superficie di circa 3. 000 metri quadri. "E´ la piattaforma tecnologicamente più avanzata - ha detto il presidente Formigoni - e organizzativamente più innovativa. I cremonesi devono sapere di poter contare sull´eccellenza sanitaria lombarda proprio nel loro territorio. La nostra riforma sanitaria, varata quindici anni fa, ha portato e vuole portare il meglio in tutta la Lombardia, con un bilancio che da sette anni viene chiuso in pareggio e nonostante ciò siamo al quattordicesimo posto tra le Regioni riguardo ai contributi statali". Tutte le nove sale sono coordinate e gestite centralmente da sistemi informatici avanzati, che non solo monitorano l´intero percorso del paziente, dalla preanestesia al suo risveglio, ma permettono di avere a disposizione in sala tutte le informazioni cliniche che lo riguardano (risonanza, tomografia, radiografie, ecc). In sostanza con la realizzazione della nuova piastra operatoria viene dunque reso possibile un utilizzo più intensivo, coordinato e multidisciplinare delle sale operatorie, in linea con i dettami più aggiornati della scienza chirurgica e anche una maggior sicurezza per il paziente. "La Giunta che presiedo - ha continuato il presidente Formigoni - ha fatto della qualità e dell´innovazione in campo sanitario uno dei suoi obiettivi prioritari. In questa direzione, il miglioramento e lo sviluppo dell´edilizia sanitaria è una delle direttrici su cui Regione Lombardia ha posto un particolare impegno". Nel corso degli ultimi 10 anni la Lombardia è stata la Regione con il maggior numero di interventi di edilizia sanitaria attivati e conseguentemente con i più alti investimenti: nel periodo 1997 - 2009 sono stati destinati circa 4,5 miliardi di euro per finanziare oltre 600 interventi. Il presidente Formigoni, parlando ai medici e al personale sanitario dell´ospedale cremonese, ha anche delineato quali sono gli obiettivi futuri: "Dobbiamo lavorare per un reale governo della domanda, rimodellando la policy: il primo grande obiettivo è quello di imprimere un´accelerazione alle collaborazioni tra gli attori in campo. Fare questo significa, a nostro avviso, integrare sempre di più la cura con la ricerca, il pubblico con il privato, l´università con il territorio". Quanto alla degenza dei malati, il presidente Formigoni ha affermato che occorre superare la visione dell´ospedale come luogo di degenza, per potenziare l´offerta delle prestazioni offerte sul territorio e in particolare quelle necessarie per i pazienti cronici. "Non vogliamo concepire gli ospedali come luoghi isolati e a sé stanti - ha spiegato - ma al contrario all´interno di un ambito di relazioni e collaborazioni con gli Enti Locali e il terzo settore, che nelle sue molteplici forme di volontariato e associazionismo rappresenta spesso una delle forme più vive e pulsanti della società civile". L´assessore Bresciani, esprimendo soddisfazione per l´attivazione della nuova "piastra" che garantirà "la massima capacità espressiva della professionalità dei medici e, per i cittadini, il massimo della qualità delle cure", ha ricordato il progetto di "rete delle reti" che l´assessorato alla Sanità sta realizzando. "Pensiamo a una rete provinciale degli ospedali - ha detto Bresciani - in cui si mettono in condivisione il meglio delle funzioni di ogni singola struttura sanitaria per distribuirla sul territorio senza duplicazioni. A sua volta, ogni rete provinciale si interconnette con le altre presenti sul territorio dando vita così alla "rete delle reti" regionale". . |
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