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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Ottobre 2006
 
   
  MEDIOBANCA TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2006: APPREZZABILE LO SVILUPPO DELLE VOCI DI RICAVO: MARGINE DI INTERESSE +15% (A 158M), COMMISSIONI +43% (A 115M), UTILI DA SOCIETÀ VALUTATE A PATRIMONIO NETTO +17% (A 126M); MINORE L’INCIDENZA DEI PROVENTI DA TRADING (26M VS 82M NEL 1Q05)

 
   
   Milano, 30 ottobre 2006 - Si è riunito il 28 ottobre sotto la presidenza di Gabriele Galateri di Genola, il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca che ha approvato la relazione trimestrale del gruppo, illustrata dal Direttore Generale Alberto Nagel e dal Condirettore Generale Renato Pagliaro. Risultati consolidati Il primo trimestre dell’esercizio chiude con un utile netto di 366,5 milioni, in crescita del 13,2% rispetto ai 323,7 milioni dello scorso anno, dopo utili lordi su cessioni di titoli per 154,9 milioni (91 milioni), ascrivibili essenzialmente alla vendita della partecipazione Ferrari. Il risultato sulla gestione ordinaria migliora da 326,4 a 333,9 milioni, malgrado il minor apporto dell’attività di negoziazione, sceso a 26,1 milioni dagli 81,9 milioni dello scorso anno (che peraltro includevano 40,8 milioni di proventi connessi alla cessione di Ciment Frangais). I ricavi crescono da 407,5 a 424,8 milioni (+4,2%) per effetto: dell’aumento del margine di interesse del 15% (da 137,5 a 158,1 milioni) che riflette i crescenti volumi intermediati da corporate banking e retail financial services; della crescita delle commissioni ed altri proventi del 42,9% (da 80,5 a 115 milioni) per il positivo contributo (3/4 circa del totale) dell’attività di corporate ed investment banking; dell’incremento dei proventi da partecipazioni valutate al patrimonio netto del 16,7% (da 107,6 a 125,6 milioni), attribuibili al positivo andamento reddituale di Assicurazioni Generali. I costi di struttura aumentano del 12,1% (da 81,1 a 90,9 milioni) per il rafforzamento dell’attività di wholesale banking e lo sviluppo territoriale ed operativo del gruppo Compass che si sostanziano nell’ingresso di 61 collaboratori e nell’incremento di 11 filiali rispetto al periodo di confronto. L’aumento delle rettifiche di valore sui crediti (da 25 a 33,6 milioni), interamente attribuibili ai retail financial services, è connesso alla crescita degli impieghi del credito al consumo e del relativo margine di intermediazione (+22,2%); la qualità del credito rimane soddisfacente (crediti dubbi/impieghi: 0,95%). Tutte le aree di affari del gruppo mostrano un miglioramento dell’utile netto: wholesale banking +10,2% (da 185,4 a 204,3 milioni); equity investment portfolio +21,2% (da 100,7 a 122 milioni); retail financial services +6,6% (da 22,6 a 24,1 milioni); private banking +8% (da 15 a 16,2 milioni). Nel suo complesso l’utile netto generato dall’attività bancaria è cresciuto del 9,6% (da 223 a 244,5 milioni). Risultati divisionali Wholesale banking. Il trimestre chiude con un utile netto di 204,3 milioni, in crescita del 10,2% rispetto ai 185,4 milioni dello scorso anno, dopo utili su cessioni di titoli per 146,8 milioni (89,6 milioni) relativi alla vendita della partecipazione Ferrari. Il saldo della gestione ordinaria mostra una diminuzione da 145,3 a 123,6 milioni, attribuibile al peraltro atteso minor risultato dell’attività di trading (22,3 milioni contro 78,2 milioni). Per contro crescono il margine di interesse (+7,3% da 42,3 a 45,4 milioni) e le commissioni (+58,4% da 59,4 a 94,1 milioni); il primo per l’aumento degli impieghi, le seconde per il buon andamento dei volumi di attività lending, advisory e capital market. L’aumento dei costi (+19,7%, da 34,6 a 41,4 milioni) è connesso al rafforzamento dell’organico (16 collaboratori in più) e a progetti informatici non ricorrenti connessi allo sviluppo dell’attività. Gli aggregati patrimoniali mostrano nei tre mesi una crescita degli impieghi a clientela (da 15. 855,9 a 15. 978,4 milioni) e della provvista (da 22. 433,8 a 23. 487,6 milioni); salgono anche gli impieghi netti di tesoreria (da 6. 112,6 a 7. 993,7 milioni) mentre si riduce il portafoglio titoli disponibili per la vendita (da 4. 065,8 a 3. 506,4 milioni). Equity investment portfolio. La quota degli utili di competenza del periodo passa da 104,8 a 121,2 milioni (+21%), ripartita per 113,6 milioni su Generali e per 7,6 milioni su Rcs Mediagroup. Il valore di carico delle partecipazioni, tenuto conto delle predetta valorizzazione, aumenta a 2. 118 milioni (da 2. 072 milioni a settembre 2005), di cui 1. 829 milioni riferibili a Assicurazioni Generali e 289 milioni a Rcs Mediagroup. La plusvalenza rispetto ai valori correnti di Borsa è pari a 3. 859,5 milioni (3. 577 milioni al 30 settembre 2006). Retail financial services. Il consolidato del gruppo Compass mostra un aumento del risultato lordo della gestione ordinaria del 20,6% (79,7 milioni contro 66,1 milioni); l’aumento dei ricavi del 17,2% (da 100,8 a 118,1 milioni) riflette la perdurante crescita degli impieghi, in particolare nel comparto del credito alle famiglie; quello dei costi risulta più contenuto (+10,7%, da 34,7 a 38,4 milioni) e resta legato allo sviluppo operativo e territoriale del gruppo (11 filiali in più rispetto a settembre 2005). Le maggiori rettifiche di valore (da 24,3 a 33,6 milioni) sono quasi interamente riferibili all’attività di credito al consumo. L’utile netto sale da 22,6 a 24,1 milioni (+6,6%). La qualità del credito rimane soddisfacente (crediti dubbi/impieghi: 0,95%). Quanto ai singoli segmenti: il credito al consumo (1/3 degli impieghi e 2/3 degli utili) registra nuovi impieghi per 586 milioni (+16%) ed utili in crescita del 10% (a 18,8 milioni); i mutui ipotecari mostrano nuovi impieghi per 126 milioni (+13%) e utili netti invariati (a 1,6 milioni) scontando l’avvio dell’attività in Francia; il leasing ha visto una crescita dell’erogato del 6% (a 336 milioni) malgrado il rallentamento sull’attività immobiliare derivante dalle modifiche legislative. Private banking. L’aggregato, che oltre a Compagnie Monégasque de Banque include pro-forma la quota di competenza (48,2%) di Banca Esperia, registra un utile netto in crescita dell’8% (da 15 a 16,2 milioni) dopo proventi non ricorrenti per 8 milioni derivanti dalla cessione della quota Ferrari (1%) ed accantonamenti straordinari collegati ad un programma di investimenti pluriennale a favore del Principato di Monaco per 4,5 milioni. Il risultato della gestione ordinaria scende da 15,7 a 13,4 milioni per i minori proventi da trading (da 5,1 a 3,9 milioni) e per l’assenza nel trimestre di commissioni di performance di Banca Esperia (2,9 milioni lo scorso anno). L’aumento dei costi di struttura (da 16 a 16,5 milioni) è principalmente riferibile allo sviluppo delle strutture operative di Banca Esperia e a spese informatiche straordinarie della Compagnie. Gli attivi gestiti/amministrati nel trimestre crescono dell’1,9% (da 11,2 a 11,4 miliardi), ripartiti per 7,2 miliardi (+1%) su Cmb e per 4,2 miliardi (pro-quota) su Banca Esperia (+3,9%). .  
   
 

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