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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Gennaio 2010
 
   
  LA PRIMA PROVINCIA D’ITALIA CELEBRA CAVOUR, UOMO-SIMBOLO DELL’UNITA’ NAZIONALE TORINO, LA PROVINCIA CHE FU DI ESEMPIO PER TUTTE LE ALTRE

 
   
  Torino, 28 Gennaio 2010 - La Provincia di Torino ha celebrato da poco i suoi 150 anni, essendo stata istituita nel 1859, penultimo anno della storia del Regno di Sardegna. La sua organizzazione amministrativa fu il modello organizzativo adottato per il governo delle nuove Province, acquisite dopo la Ii Guerra d’Indipendenza. Un fatto testimoniato da un atto con forza di legge, il “Decreto Rattazzi” del 23 ottobre 1859, a sancire la scelta di un modello amministrativo poi esteso al resto dell’Italia unita nel 1861. Oggi la Provincia di Torino dal punto di vista territoriale è fra tra le più estese d’Italia ed è quella composta dal maggior numero di Comuni: ben 315. La sua sede di rappresentanza è lo storico Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, situato in via Maria Vittoria, nel cuore della città, più volte protagonista della storia di Torino anche nei primi anni dell’unità d’Italia. Al suo interno, insieme a preziosi arredi ed opere d’arte, custodisce importanti memorie storiche di tutto il Piemonte, conservate nella Biblioteca intitolata a Giuseppe Grosso, sin dal 1956 specializzata nella raccolta di opere piemontesi. Oggi la Biblioteca dispone di un patrimonio di oltre centomila titoli fra monografie, periodici, manoscritti, stampe e fondi archivistici. Tra questi, spicca il “Fondo Lorenzo Valerio”, di cui fanno parte lettere autografe di autorevoli personaggi del Risorgimento subalpino, un vero e proprio “carteggio degli uomini più liberali dell’Italia e dell’Europa”. Tra le opere autografe di Camillo Cavour sono di particolare interesse le 17 lettere spedite da Torino tra il 1852 e il 1860. Con la mostra dedicata a Cavour nel bicentenario della sua nascita, la Provincia di Torino si prepara dunque a celebrare degnamente i 150 anni dell’Unità d’Italia. La mostra su Cavour, “Padre della Patria”, dal Quirinale a Palazzo Cisterna - Per dare il giusto risalto alla figura del primo Presidente del Consiglio del Regno d’Italia e per prepararsi ai festeggiamenti del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, la Provincia di Torino ha predisposto, con la collaborazione dell’Associazione Amici della Fondazione Cavour di Santena e della Fondazione Cavour, il progetto di una mostra itinerante dedicata a “Camillo Benso di Cavour e il suo tempo”. L’allestimento illustra gli ambienti e i contesti in cui si formò e agì Camillo Benso, evidenziando lo spirito, il metodo e l’originalità della sua azione politica. La mostra ricorda e documenta i cambiamenti scientifici, tecnologici, sociali, istituzionali, economici, produttivi, commerciali e culturali in atto nell’Italia pre-unitaria e la complessità del quadro politico e strategico nazionale ed internazionale di metà Ottocento. Il carattere divulgativo-didattico e il supporto storico e tecnico garantiscono la fruibilità ad un vasto pubblico di studenti, di insegnanti, di curiosi della storia del nostro paese e di estimatori di Camillo Cavour. La mostra è itinerante: dopo l’inaugurazione a Roma il 18 gennaio da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, viene presentata a Torino venerdì 29 gennaio alle 11 a Palazzo Cisterna. Poi la mostra comincia il suo percorso con due allestimenti presenti in contemporanea sul territorio a Rosta (30 gennaio-7 febbraio), Pianezza (12-23 febbraio), Cavour (25 febbraio-9 marzo), Carmagnola (5-18 marzo), San Secondo di Pinerolo (12-26 marzo), Villar Dora (19-31 marzo), Alice Superiore (1-14 aprile), Carignano (10-25 aprile), Moncalieri (15 aprile-5 giugno), Rivalta (date da definire nel mese di maggio), Ciriè (8-23 maggio), Alpignano (2-20 giugno), Caselle (9-22 settembre), Verolengo (6-15 settembre), Vinovo (1-14 ottobre), Bricherasio (8-19 ottobre), Candiolo (15 ottobre-4 novembre) e Verrua Savoia (5-20 novembre). Le celebrazioni di Italia 150 in Provincia di Torino - Torino e l’intero Piemonte avranno un ruolo-guida nelle celebrazioni per il centocinquantenario dell’Unità d’Italia, che saranno l’ennesima occasione per l’ulteriore sviluppo turistico e culturale del territorio. Quattro grandi mostre (due nella Reggia di Venaria, altre due nelle ex O. G. R. Di Torino) saranno il “fiore all’occhiello culturale” del programma di Italia 150 a Torino e nell’immediata cintura. Ma nella nostra provincia altri luoghi e altri cimeli saranno al centro dell’attenzione: innanzitutto le Residenze Sabaude ed i luoghi cavouriani, come il Castello di Santena, con gli appartamenti e la tomba del Conte Camillo Benso. Proprio il complesso di Santena merita una riqualificazione all’altezza della caratura politica e storica del primo Presidente del Consiglio dell’Italia unita. La figura di Cavour è l’emblema del modo in cui i torinesi intendono ripercorrere e celebrare la nostra storia nazionale, con l’orgoglio del proprio passato, ma con lo sguardo rivolto al futuro. Uno dei capitoli più intensi ed entusiasmanti di quella storia fu scritto da quello che si può considerare il più grande statista che la storia del nostro Paese possa annoverare: un personaggio dalla caratura irraggiungibile, per le sue capacità di amministratore della cosa pubblica, per la sua visione strategica e per la sua abilità nel costruire le alleanze internazionali che furono indispensabili per raggiungere l´obiettivo dell´Unità d´Italia. Milioni di persone visiteranno Torino nel 2011. Saranno persone di tutte le età e provenienze: dai ragazzi delle scuole di tutta Italia ai militari in congedo di tutte le armi e specialità , che terranno a Torino i loro raduni nazionali annuali. In provincia di Torino Enti pubblici e associazioni sono già al lavoro, per prepararsi a raccontare la vicenda umana di uomini che, come Cavour, seppero essere cittadini del mondo, pur sentendosi profondamente piemontesi ed italiani; uomini a cui si deve quel ruolo-guida che Torino, la sua provincia e l’intero Piemonte hanno avuto ed hanno tuttora nella storia nazionale. Il carteggio Cavour-valerio nella Biblioteca Storica della Provincia di Torino - Chi fosse interessato ad approfondire, attraverso una documentazione originale, la conoscenza storica della figura del Conte Camillo Benso può consultare uno dei quaranta archivi custoditi dalla Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte “Giuseppe Grosso”, che ha sede a Palazzo Cisterna e custodisce numerose lettere autografe di personaggi rilevanti del Risorgimento Subalpino. Lo storico Domenico Berti ha definito l’archivio come un “vastissimo carteggio degli uomini più liberali dell’Italia e dell’Europa”. Spiccano tra i documenti conservati a Palazzo Cisterna le lettere di Camillo Cavour, indirizzate al deputato del Regno Lorenzo Valerio, datate fra il 1852 ed il 1860. Tra di esse ve n’è una datata marzo 1852, che rievoca i disordini sanguinosi accaduti a Sassari il 24 febbraio di quell’anno. In un’altra, del 19 settembre 1856, Cavour trasmette a Valerio il libro di Bayle St. John sul Piemonte. Numerosi sono poi i rapporti epistolari di cortesia, o intesi a fissare al deputato una serie di appuntamenti presso il Ministero dell’Interno. Curioso notare come Cavour ci tenesse a rimarcare la distanza politica con Valerio, al quale si rivolge con ironia, firmandosi “Suo devotissimo avversario C. Cavour” (Torino, 31 dicembre 1859). In altra occasione, con una lettera del 10 marzo 1859, divergendo dalle opinioni dell’impulsivo e combattivo Valerio, Cavour stigmatizza così la rivoluzione: “non si deve respingere l’elemento insurrezionale, o, se meglio le piace, rivoluzionario, ma non si può somministrare in dosi troppo forti, sia a ragione dell’Europa, sia del proprio Paese, che non ha stomaco fatto per digerirlo, se non moderatamente” (Lettera di Cavour a Valerio. Torino, 10 marzo 1859). Le lettere di Cavour, occasione per scoprire i tesori della Biblioteca “Giuseppe Grosso” - La Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte della Provincia di Torino, istituita nel 1956 su impulso dei professori Luigi Firpo e Giuseppe Grosso (allora Presidente dell’Amministrazione Provinciale e poi Sindaco di Torino) venne ufficialmente aperta al pubblico nel maggio 1964. Costituita per dotare il capoluogo e la sua provincia di un organismo specializzato nella raccolta di opere di argomento piemontese, attualmente la Biblioteca dispone di un patrimonio di oltre 100. 000 titoli fra monografie, periodici, manoscritti, cinquecentine, stampe, carte geografiche e tesi di laurea. Rappresenta per gli studiosi un punto di riferimento importante per ricerche approfondite in svariati settori: dalla letteratura all’arte, dalla politica alla sociologia, dall’economia alle discipline scientifiche. La prima importante acquisizione è datata 1961: si tratta del Fondo bibliografico e archivistico a carattere giuridico del senatore Giorgio Ermanno Anselmi, nato a Valperga Canavese nel 1873. Tra le biblioteche familiari, si distingue quella della casata Giulio-falconieri, caratterizzata dagli interessi scientifici di Carlo Ignazio, figura di spicco per il suo eclettismo, che ben rappresentò gli stimoli intellettuali del Piemonte sabaudo nella prima metà dell’Ottocento. Grandissima importanza dal punto di vista letterario riveste invece la raccolta di Marino Parenti, bibliofilo milanese, appassionato collezionista di prime edizioni dell’Ottocento e del primo Novecento. In anni più recenti si sono aggiunte le accessioni dei Fondi “Lange”, “Campini”, “Fusi” e “Bertagna”. Parte notevole del patrimonio della Biblioteca è costituita, infine, da una quarantina di fondi archivistici. Fra gli archivi nobiliari, è di particolare interesse quello della famiglia feudale “Bosses di Bosses”, preziosa raccolta di 494 pergamene datate fra il 1225 e il 1788. L’archivio “Claretta” contiene invece documenti sulle principali famiglie nobili piemontesi, mentre l’archivio “Carron di San Tommaso” è ricco di interessanti carteggi. Altrettanto importanti sono gli archivi risorgimentali, tra i quali spicca, appunto, quello del deputato al parlamento subalpino Lorenzo Valerio, con oltre 200 lettere di eminenti personalità politiche e letterarie dell’800, da Cavour a D’azeglio, da Gioberti a Mazzini, da Brofferio a Garibaldi, con autografi di Napoleone Iii e Vittorio Emanuele Ii. La Biblioteca è aperta al pubblico il lunedì dalle 8,15 alle 12,15 e dalle 13,15 alle 15,45, il martedì, mercoledì e giovedì dalle 8,15 alle 12,15 e dalle 13,15 alle 16,45, il venerdì dalle 8. 15 alle 12. La Biblioteca “Giuseppe Grosso” si amplia e migliora la fruibilità - La Biblioteca “Giuseppe Grosso” ha incrementato e rinnovato recentemente i propri spazi. E’ imminente l’inaugurazione di un nuovo settore, in grado di ospitare tre delle sue raccolte più prestigiose, fino ad oggi conservate in spazi angusti ed inaccessibili ai lettori, allo scopo di valorizzarle e di renderle maggiormente fruibili. A trovare una nuova collocazione in altrettante sale auliche del Palazzo Dal Pozzo della Cisterna saranno i fondi librari (con relativi archivi) di Carlo Ignazio Giulio, Giorgio Ermanno Anselmi e Marino Parenti, per un totale di circa mezzo chilometro di documenti. L’arredamento delle stanze, ubicate nell’ala settecentesca che si affaccia su via Carlo Alberto, è stato progettato in modo tale da rispettare uno dei principi fondamentali della biblioteconomia, che impone di non smembrare le raccolte, ma di conservarle secondo i criteri seguiti da chi le ha assemblate, cercando tuttavia di interferire il meno possibile con un ambiente storico di altissimo pregio. Gli scaffali e le tonalità dei colori sono stati predisposti con particolare cura e con l’obiettivo di produrre un allestimento in grado di armonizzarsi con i veri e propri tesori architettonici e artistici delle sale. Le sale stesse, dotate dei necessari dispositivi antitaccheggio, saranno inserite nel percorso di visita di Palazzo Cisterna. .  
   
 

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