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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Gennaio 2010
 
   
  IN FRIULI GLI IMPRENDITORI EXTRACOMUNITARI SONO GLI SVIZZERI PROVINCIA DI UDINE IN CONTROTENDENZA RISPETTO AL RESTO D’ITALIA: POCHISSIMI IMPRENDITORI CINESI E MAROCCHINI

 
   
  Udine, 28 gennaio 2010 - Se in Italia i Paesi di provenienza degli imprenditori extracomunitari sono per lo più Cina e Marocco, ai primi posti della classifica in Friuli ci sono Paesi come la Svizzera, seguita da Francia, Serbia e Montenegro, Germania, Albania, Romania, Austria, Belgio, Cina e Marocco. Secondo i dati emersi dall’indagine curata dal Nomisma su incarico della Camera di Commercio di Udine e presentata il 19 gennaio dall’ente camerale, l’imprenditoria straniera in Friuli è quella degli emigranti di ritorno. «Ciò significa – rileva il presidente della Provincia di Udine on. Pietro Fontanini – che si tratta di imprenditori che amano la nostra terra e che hanno fatto una scelta di vita. Un dato molto interessante come interessante è il fatto che nella nostra provincia si registri un’anomalia rispetto all’intera penisola. Se infatti nel resto d’Italia a condurre la classifica dei Paesi d’origine degli imprenditori stranieri in Italia ci sono Cina e Marocco, qui è l’esatto contrario e i due Paesi sono rispettivamente all’ultimo e al penultimo posto». Oltre al fatto che tra gli stranieri titolari di imprese una su tre viene da una famiglia di emigranti friulani, dall’indagine emerge che si tratta di imprenditori giovani – quarant’anni di media –, con un livello di scolarizzazione medio-alto, elevata propensione a rimanere in Friuli dopo la pensione. «Questo tipo di immigrazione – continua Fontanini – rappresenta una risorsa importante per l’economia friulana e contribuisce in modo significativo allo sviluppo della nostra società creando opportunità di lavoro anche per i friulani e contribuendo all’aumento della ricchezza del Friuli nonché alla diffusione del Made in Italy nel resto del mondo». Un altro dato sul quale si è voluto soffermare Fontanini, quello relativo al gradimento dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni, giudicati buoni dalla maggior parte degli intervistati. «In questo caso – ha concluso Fontanini – ritengo che la stessa domanda rivolta agli imprenditori nostrani avrebbe forse evidenziato qualche criticità in più dovuta al fatto che spesso il mondo economico deve fare i conti con le lungaggini burocratiche». .  
   
 

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