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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Gennaio 2010
 
   
  HAITI: CONTINUA L´IMPEGNO DELLA PROTEZIONE CIVILE EUROPEA

 
   
   Bruxelles, 28 gennaio 2010 - Ad Haiti continuano le operazioni di soccorso dopo il devastante terremoto del 12 gennaio e il meccanismo europeo di protezione civile sta ormai agevolando la fornitura degli aiuti da parte di 24 Stati membri. È la prima volta che la capacità di risposta rapida dell’Ue viene utilizzata in un caso di emergenza. Gli aiuti dell’Ue consistono soprattutto nella fornitura di acqua e di servizi sanitari. Una nuova squadra della protezione civile Ue è arrivata ad Haiti durante il fine settimana per assumere la direzione del coordinamento in loco, dando il cambio alla prima squadra che era arrivata ad Haiti 36 ore dopo il terremoto. Il commissario europeo responsabile per la protezione civile Stavros Dimas ha dichiarato: “La risposta dell’Ue alla terribile tragedia di Haiti è stata eccezionale. Almeno 29 vite sono state salvate dalle squadre europee di ricerca e di soccorso. Per il nostro lavoro sono essenziali le informazioni fornite dalla nostra squadra di protezione civile in loco, che facilita la somministrazione degli aiuti in arrivo dall’Europa. Le squadre stanno svolgendo un lavoro straordinario in circostanze difficili e vorrei ringraziarle per questo. La popolazione haitiana dovrà affrontare tempi duri: molti dei feriti avranno bisogno di ulteriori cure mediche, mentre agli sfollati occorrono cibo e ricovero. Insieme al servizio per gli aiuti umanitari della Commissione europea e sotto la guida della vicepresidente della Commissione Catherine Ashton continueremo ad aiutare gli haitiani a superare i problemi causati da questa terribile calamità. ” La risposta rapida dell’Ue - Oltre a coordinare gli aiuti europei, il meccanismo Ue di protezione civile dà un contributo diretto alle operazioni di soccorso. Per la prima volta, una parte della capacità di risposta rapida dell’Ue, finanziata dal bilancio dell’Unione, viene utilizzata in un caso di emergenza. Su richiesta della Commissione, la Francia ha mandato a Port-au-prince un impianto di depurazione che fornisce 20. 000 litri d’acqua al giorno. L’italia ha istituito, accanto ad un ospedale per bambini di Port-au-prince, un posto medico avanzato nel quale vengono curati ogni giorno una cinquantina di pazienti, che necessitano quasi tutti di interventi chirurgici per le gravi ferite riportate nel terremoto. Inoltre, il contributo finanziario dell’Ue concesso o richiesto per portare gli aiuti ad Haiti ammonta attualmente a oltre 3 milioni di euro. Una squadra composta da sette esperti europei è già al lavoro - La squadra della protezione civile dell’Ue che per prima si è recata ad Haiti immediatamente dopo il sisma rientrerà oggi a Bruxelles e sarà sostituita da un team di altri esperti provenienti da Italia, Danimarca, Francia, Svezia, Paesi Bassi e due ufficiali di collegamento del Centro di monitoraggio e di informazione (Mic) della Commissione europea. La nuova squadra sta lavorando a stretto contatto con le Nazioni Unite per individuare le ulteriori esigenze di protezione civile e facilitare il coordinamento degli interventi svolti attraverso il Meccanismo europeo di protezione civile. Lunedì gli esperti europei hanno incontrato il presidente haitiano Préval e il primo ministro Bellerive per discutere i bisogni più urgenti per la popolazione, quali gli alloggi temporanei e il cibo. Il meccanismo comunitario di protezione civile - Il meccanismo comunitario facilita la cooperazione europea a fronte di calamità. Vi partecipano 31 Stati (Ue-27 più Croazia, Islanda, Liechtenstein e Norvegia), che mettono in comune le risorse da impiegare nei paesi colpiti da calamità in tutto il mondo attraverso il meccanismo. Una volta attivato, il meccanismo assicura il coordinamento degli interventi di assistenza all’interno e all’esterno dell’Unione europea. Tali attività sono coordinate dalla Commissione europea attraverso il Monitoring and Information Centre (Mic) a Bruxelles. Dalla sua creazione nel 2001 il meccanismo è stato attivato per emergenze che hanno colpito varie regioni del mondo, tra cui l’uragano Katrina negli Stati Uniti nel 2005, il terremoto in Cina del 2008 e gli incendi boschivi che hanno devastato l’Europa meridionale nel 2009. Nel caso dell’emergenza di Haiti, sono 24 i paesi europei (Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito) che forniscono assistenza attraverso il meccanismo di protezione civile dell’Ue, compreso l’invio di squadre di ricerca e soccorso urbani (Usar), e la fornitura di sostegno per l’emergenza sanitaria, l’acqua, gli alloggi temporanei e le infrastrutture igieniche. Azione preparatoria per una capacità di reazione rapida dell’Ue - Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno stanziato 15 milioni di euro per un’azione preparatoria finalizzata a realizzare una capacità di risposta rapida dell’Ue, affinché l’Ue possa affrontare immediatamente le esigenze primarie indotte dal verificarsi di grandi catastrofi. Tale capacità comprende specifici moduli di protezione civile destinati ad interventi di protezione civile europea. Garantendo la costante disponibilità di risorse e attrezzature essenziali, l’azione preparatoria intende migliorare la preparazione collettiva dell’Europa ad affrontare gravi emergenze. Le prime unità sviluppate nell’ambito dell’azione preparatoria sono ora disponibili; rientrava nel programma anche il progetto pilota relativo a una Riserva tecnica dell’Ue per gli incendi boschivi, realizzato nel 2009. .  
   
 

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