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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Gennaio 2010
 
   
  UE: "AGRICOLTURA ALLEATA DELLA LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI"

 
   
   Ulivi quasi fino alle Alpi, Pianura padana coltivata a grano duro e pomodoro: non è fantascienza ma sono gli effetti del cambiamento climatico che si fanno sentire anche sull´agricoltura. Non solo: le produzioni agricole sono responsabili del 9% del totale di emissioni di Co2 in Europa. Sul legame fra clima e agricoltura Stéphane Le Foll, socialista francese, ha scritto un rapporto che presenta domani al Parlamento. Insieme a lui, esperti e agronomi per una politica agricola a favore del clima. Aumento delle temperature, siccità, cataclismi: onorevole Le Foll, le nostre abitudini alimentari sono destinate a cambiare? Credo che ci saranno dei cambiamenti, li notiamo già. La gente mangia già meno carne, anche se io non sono per niente favorevole ad un´eliminazione completa della carne, bisogna continuare ad avere un´alimentazione diversificata. Qualche tempo fa, molti pensavano che saremmo finiti tutti per nutrirci di pillole che contenevano proteine. C´erano proiezioni futuristiche di persone con le loro scatolette, che mangiavano pillole di proteine tutti i giorni. Io penso che l´avvenire sarà piuttosto un ritorno a un´alimentazione diversificata, e che dobbiamo favorire l´idea del pranzo, dello stare a tavola come momento di scambio conviviale. Ma ci sarà cibo a sufficienza per tutti? Si calcola che nel 2050 ci saranno circa 3 miliardi di abitanti in più sul pianeta. Io credo che è possibile nutrirli tutti. A condizione che si sviluppi un´agricoltura differenziata dappertutto nel mondo. L´idea delle monoculture, di regioni specializzate nella coltivazione di un certo prodotto da vendere a tutto il pianeta, è fallita da almeno vent´anni. E´ la combinazione della dimensione produttiva con quella ambientale, che permetterà la creazione di nuovi modelli di coltivazione. E gli agricoltori, che contributo possono apportare al contrasto dei cambiamenti climatici? L´agricoltura deve avere due obiettivi. Il primo è che la produzione riesca a tagliare le sue emissioni, consumando meno energia fossile. Il secondo obiettivo è che l´agricoltura possa catturare il carbonio. Ci sono due maniere di farlo: una è la produzione di piante che, con la fotosintesi, assorbono l´anidride carbonica nell´atmosfera. Poi ci sono i suoli, che sono veri e propri granai di carbonio. Bisogna sapere che oggi ci sono oltre 70 miliardi di tonnellate di carbonio nei suoli d´Europa, che bisogna mantenere immagazzinate. E´ l´equivalente di 30 anni di emissioni di Co2 in tutt´Europa! L´obiettivo è di mantenere e, ove possibile, aumentare questa capacità di stoccaggio del suolo. Il problema oggi è che non abbiamo una grande politica ambientale per l´agricoltura. E´ questo quello che bisogna fare da ora in poi, specialmente in vista della riforma della Pac prevista per il dopo 2013. Gli aiuti agricoli devono essere orientati verso le tecniche e i modelli di produzione in grado di farci risparmiare energia, di realizzare il massimo fotosintesi e di mantenere la capacità di stoccaggio dei suoli. .  
   
 

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