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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Gennaio 2010
 
   
  MEDITERRANEANS A JEDDAH IN ARABIA SAUDITA: FOOD ITALIANO ALLA TAVOLA ARABA

 
   
  Per la seconda volta, dall’1 al 6 febbraio, l’eccellenza dell’enogastronomia made in Italy viene ricevuta con tutti gli onori a Jeddah, in Arabia Saudita, in un rendez-vous ideato e realizzato da specialisti e imprenditori del Bel Paese, ma voluto fortemente dai padroni di casa I legami storico-gastronomici, che legano da secoli l’Italia al mondo arabo, hanno ispirato, sul suolo saudita, l’incontro “Mediterraneans – A journey through the italian food history”, dedicato alle produzioni agroalimentari e alla cucina tricolore di qualità e organizzato da Emanuele Esposito, executive chef del complesso “Il Villaggio” a Jeddah. Per il secondo anno, dall’1 al 6 febbraio prossimo, i sei ristoranti e il deli-shop Reyhan della struttura, ribattezzata dagli arabi “Tempio del Gusto Italiano”, si trasformeranno in un vero e proprio centro di cultura alimentare del Bel Paese, grazie anche alla disponibilità del nostro Console sul luogo Giovanni Nocera, dell’Ambasciatore in Arabia Saudita Eugenio D’auria e ai responsabili della location, tra cui Mister Mahmmund Almaeena, Madame Nashwa Taher, il G. M. Joerg M. Wickihalder e l’A. G. M. Toni Riethmaier. Della “sei giorni gastronomica” a Jeddah, sarà protagonista un gruppo selezionato di Aziende e sponsor: Consorzio del Parmigiano-reggiano, Bonat (produttore di formaggio parmigiano), Dolciaria Fabbri 1905, Barilla, Pastificio Cavalier Cocco, Olio San Giuliano, Oliotto, Tonno Callipo, Consorzio del Formaggio Monteveronese, Consorzio Riso Vialone Nano, Alberto Verani caffe superiore, Acqua Filette e altri. Il giornale online Informacibo, diretto da Donato Troiano, sarà media partner ufficiale della manifestazione. Aderisce anche “Ciao Italia”, l´associazione di Ristoranti italiani nel mondo E “Maidireristorante”. La cucina delle occasioni di gala sarà opera del catanese Gian Maria Le Mura, chef-patron di “Maidireristorante”, e Vincenzo Raschella, pastry-chef de’ Il villaggio complex, presterà la sua arte culinaria a supporto di Emanuele Esposito e dei vari collaboratori. Sarà proprio il pasticciere Raschella a curare l´evento “Gelato” in collaborazione con l´azienda bolognese Fabbri 1905. L’antropologo e gastrosofo Sergio Grasso, volto noto della Rai, ha invece il compito di curare gli aspetti culturali e didattici del gustoso incontro, conducendo il pubblico attraverso degustazioni di prodotti e stages di approfondimento su pasta, olio extravergine d’oliva, salumi (ovviamente non suini), formaggi, aceto balsamico tradizionale, confetture e dolciumi. A Mediterraneans, ogni giorno sono in programma appuntamenti tematici con i traders locali, alternati a conferenze e tea-times sugli intrecci culturali tra i Paesi Arabi e l’Italia, allo scopo di far conoscere le nostre eccellenze gastronomiche, aprendo nuovi e concreti scenari commerciali per l’agroalimentare italiano, e di rafforzare il clamoroso successo d’immagine conseguito nella precedente edizione della kermesse, attorno alla quale si sono concentrati per una settimana i giornali e le televisioni saudite e i più importanti “salotti-bene” della nazione. Il progetto ha preso spunto dalle radici della gastronomia italiana che affondano nel terreno arabo. Non si può negare che esista una fitta rete di correlazioni tra le due cucine: il caffè, il riso e la stessa pasta sono giunti in Italia grazie alla civiltà araba così come l’arte del distillare (dal momento che alcool e alambicco sono termini mutuati proprio da quella lingua). A suggellare questo stretto rapporto, a Jeddah è stata invitata una regione-simbolo che determina anche il tema della manifestazione: “Venice, door to the Orient” (Venezia, Porta d’Oriente”). Come la Sicilia l’anno scorso, il Veneto, con il suo paniere agro-alimentare, è chiamato a rappresentare la proficua contaminazione tra due culture gastronomiche solo apparentemente estranee. Il ponte dorato di Venezia con l’Oriente è ben individuabile dal ricco impiego di uvetta, pinoli e cipolla ma soprattutto di cannella, pepe, chiodi di garofano, noce moscata nei piatti della Serenissima: negli anni, i veneziani hanno commercializzato e utilizzato tutti questi prodotti fino a renderli “identitari” della loro cucina. Così le tecniche di frittura e di cottura al vapore sono state apprese sulla Via della Seta e per le strade di Costantinopoli, mentre le corti dei califfi e i suk del Nordafrica ci trasmettevano l’arte di confezionare le polpette; l’uso delle lenticchie e degli spinaci, dei datteri, dei fichi, del melograno; le tecniche per candire la frutta e farne mostarde e marmellate e che ispiravano i pasticceri a produrre preziosi dessert a base d’uovo e crema, focacce lievitate, spiedini di caramello e frutta secca (i “golosessi”). Tra l’epoca delle Crociate e quella di Marco Polo sono nate preparazioni culinarie considerate tradizionali sulla tavola veneta, come il “cavroman”, la “castradina”, il “saòr”… Scambi di prodotti, di ricette, di miti e riti della tavola che continuano a viaggiare ancora oggi, con gli uomini e le idee, in un senso e nell’altro. Evento nell’evento, a Mediterraneans è previsto il lancio del Concorso di Cucina Italiana, promosso in collaborazione con Ifse-world, scuola di cucina di Piobesi a Torino (www. Ifse-world. Com), e riservato ai giovani sauditi, che si terrà presso il circolo “Cicer” del Consolato Generale Italiano di Jeddah. Non solo: se a Emanuele Esposito va il merito di aver pensato di aprire una Scuola di cucina italiana in Arabia Saudita, a Raffaele Trovato, direttore dell’Ifse, va riconosciuto quello di aver compreso e appoggiato l’iniziativa. Alla manifestazione, l’Ifse esporrà il concetto-base della sua filosofia, ovvero quell”italian style” su cui vengono elaborati i programmi formativi, per promuovere la cultura e l’educazione alimentari, comprendendo i fattori salutistici. Nell’occasione, Raffaele Trovato incontrerà le autorità saudite e i responsabili dell’Ambasciata Italiana per valutare la possibilità di inaugurare in loco una scuola Ifse che, in tutto il mondo, vanta uffici di rappresentanza e corsi organizzati presso Università e scuole-partner. Tuttavia in Arabia Saudita si tratterebbe di creare per la prima volta una scuola Ifse all’estero che, nelle intenzioni di Esposito e Trovato, dovrebbe comportare un corso teorico di sei mesi e una fase pratica presso i tre ristoranti italiani aderenti. Alle lezioni verranno ammessi, a titolo completamente gratuito, anche 10 ragazzi disabili, di età tra i 18 e i 25 anni. Al termine degli studi, i tre migliori allievi potranno perfezionarsi in Italia e conseguire la certificazione Ifse. .  
   
 

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