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Notiziario Marketpress di Lunedì 01 Febbraio 2010
 
   
  UE: SECONDO LA COMMISSARIA REDING, LA TUTELA DELLA PRIVACY DEGLI EUROPEI SARÀ UNA DELLE GRANDI SFIDE DEL PROSSIMO DECENNIO

 
   
  Bruxelles, 1 febbraio 2010 - La tutela della vita privata deve far fronte a nuove sfide: il “behavioural advertising”, o pubblicità basata sul comportamento, analizza le abitudini di navigazione degli internauti per una commercializzazione più mirata dei prodotti, i siti di social network utilizzati da 41,7 milioni di europei permettono di accedere ad informazioni personali e fotografie e ben 6 miliardi di smart chip consentono attualmente di tracciare i movimenti dei navigatori. Nella giornata di oggi dedicata alla protezione dei dati personali la Commissione europea ha sottolineato la necessità di aggiornare le norme in materia di privacy per stare al passo con l’evoluzione tecnologica e garantire il rispetto della vita privata, la certezza del diritto e l’adozione di nuove tecnologie. Secondo le norme dell’Ue i dati personali possono essere utilizzati soltanto per scopi legittimi e con il consenso dell’interessato. Oggi la Commissione ha annunciato che, essendo entrati in vigore il trattato di Lisbona e la Carta dei diritti fondamentali, intende elaborare una normativa chiara e moderna applicabile in tutta l’Ue per garantire un elevato livello di protezione dei dati personali e della privacy. Il primo passo in questa direzione sarà una riforma della direttiva Ue del 1995 sulla protezione dei dati personali. Viviane Reding, la commissaria europea responsabile della società dell’informazione e dei media, ha dichiarato: “Le norme dell’Ue mirano a proteggere i dati personali di ogni cittadino e la Commissione europea ha dimostrato il suo impegno a garantirne il pieno rispetto in tutti e 27 i Paesi dell’Unione. L’innovazione è importante per la società contemporanea, ma non deve andare a scapito del diritto fondamentale dei cittadini al rispetto della vita privata. Dobbiamo ora fare in modo che la normativa generale sulla protezione dei dati stia al passo con la tecnologia e sia quanto più possibile completa, come prescritto dal trattato di Lisbona. Le norme dell’Ue devono consentire ad ogni cittadino di sapere in quali casi è legittimo il trattamento dei suoi dati personali – che sia all’imbarco su un aereo, all’apertura di un conto bancario o durante la navigazione in rete – e dargli la possibilità di opporvisi quando lo desidera. ” In occasione della quarta Giornata della protezione dei dati personali, celebrata oggi, la Commissione europea ha dichiarato che i provvedimenti relativi alla tecnologia Internet sono necessari in tutti i settori dell’economia e della società per proteggere la privacy e i dati personali dei cittadini europei. A tal fine la commissaria Reding ha annunciato che intende proporre un aggiornamento della normativa Ue in materia di privacy, dalle norme generali ( direttiva sulla protezione dei dati ) in vigore dal 1995 alle norme specifiche relative ai settori di Internet e delle telecomunicazioni ( norme sull’e-Privacy). Tale normativa perfezionata dovrà essere rigorosamente applicata in tutti i settori strategici e negli accordi internazionali, che si tratti di nuove tecnologie, diritti dei consumatori o pubblica sicurezza. Nel 2009 la Commissione ha adottato una serie di iniziative per far sì che la tutela della vita privata stia al passo con la tecnologia: una raccomandazione sulle etichette intelligenti Rfid (Radio Frequency Identification: identificazione a radio frequenza) inserite in prodotti quali i tesserini magnetici per gli autobus, secondo la quale nel commercio al dettaglio le etichette Rfid dovrebbero essere attivate solo a richiesta del consumatore che acquista il prodotto; un accordo tra 18 (20 dallo scorso giugno) importanti società che gestiscono siti di socializzazione, negoziato dalla Commissione nel febbraio 2009 per migliorare la sicurezza on line dei minori e il rispetto della privacy in siti di social network quali Facebook. La Commissione riferirà in merito ai progressi compiuti in questo campo nel prossimo “Safer Internet Day” 2010, che si svolgerà nel mese di febbraio: in tale occasione renderà noto, ad esempio, quante di queste società assicurano che i profili degli utenti minori di 18 anni siano automaticamente trattati come profili privati e non siano consultabili; nuove norme Ue in materia di telecomunicazioni scaturite da proposte della Commissione impongono ai fornitori di servizi di telecomunicazione, e in particolare di servizi Internet, di notificare alle autorità eventuali violazioni della sicurezza che comportino la perdita o l’abuso di dati personali. Queste norme rafforzano il diritto dei consumatori ad essere informati ogniqualvolta sui loro Pc vengano memorizzati o richiamati cookies Internet; un procedimento di infrazione contro il Regno Unito, avviato dalla Commissione il 14 aprile 2009 a seguito delle preoccupazioni espresse dai cittadini riguardo all’utilizzo sperimentale della tecnologia di “behavioural advertising” (Phorm), applicata dai provider di servizi Internet britannici per analizzare la navigazione in rete degli utenti. La Commissione ha segnalato al Regno Unito che la normativa britannica non è conforme alle norme Ue in materia di riservatezza delle telecomunicazioni. Questo riguarda, ad esempio, il consenso degli utenti all’intercettazione delle comunicazioni, le sanzioni applicate in caso di intercettazione illegale e la supervisione delle attività di intercettazione. Se il Regno Unito non adotta provvedimenti adeguati per ovviare alle carenze denunciate dalla Commissione, il caso potrà essere deferito alla Corte di giustizia europea. Contesto Il rispetto della vita privata e la protezione dei dati personali sono diritti umani sanciti dagli articoli 7 e 8 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. La direttiva dell’Ue sulla protezione dei dati personali del 1995 stabilisce i principi generali per l’armonizzazione delle normative nazionali, definendo, ad esempio, i casi in cui è possibile il trattamento dei dati personali e i diritti delle persone i cui dati sono oggetto di trattamento. Secondo la direttiva, il consenso dell’utente all’utilizzo dei propri dati deve essere una manifestazione di volontà libera, specifica e informata. La direttiva Ue sulla tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche del 2002 stabilisce i principi applicabili al settore delle telecomunicazioni. La direttiva garantisce la riservatezza delle comunicazioni, imponendo agli Stati membri l’obbligo di vietare le intercettazioni e la sorveglianza in assenza del consenso dell’utente (articolo 5, paragrafo 1) o di autorizzazione legale. Il trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni e degli organismi dell’Ue è disciplinato dal regolamento (Ce) n. 45/2001 sulla protezione dei dati. Il quadro normativo generale dell’Ue per la protezione dei dati trattati nell’ambito della cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale è costituito dalla decisione quadro 2008/977/Gai . Nel 2007 il Consiglio d’Europa ha istituito la Giornata della protezione dei dati personali per spiegare ai cittadini quali dati vengono raccolti e perché, e per informarli riguardo ai loro diritti e alle loro responsabilità. . .  
   
 

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