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Notiziario Marketpress di Lunedì 01 Febbraio 2010
 
   
  "COME PIANTE TRA I SASSI"

 
   
  Potenza, 1 febbraio 2010 - Presso la Galleria civica di Palazzo Loffredo, per iniziativa del Circolo Culturale "Silvio Spaventa Filippi" è stato presentato il nuovo romanzo di Mariolina Venezia dal titolo "Come piante tra i sassi". La scrittrice lucana dopo il successo ottenuto con il suo primo romanzo Mille anni che sto qui - best seller vincitore del Premio Campiello 2007 - torna nella sua Basilicata con un giallo sui generis, originale e divertente, pungente ritratto dell´Italia di oggi. Dopo il saluto del sindaco, Vito Santarsiero, previsto l´intervento del presidente del Circolo, Santino Bonsera. Presenta la giornalista Beatri Volpe. Protagonista il sostituto procuratore di Matera Immacolata (Imma) Tataranni, un personaggio eccentrico e riuscitissimo. Simpatica e antipatica al tempo stesso, in una parola irresistibile, Imma è alta un metro e uno sputo, ha capelli crespi, gusti improbabili e una memoria prodigiosa. È una donna abituata «per indole e storia personale» a non perdersi in chiacchiere e ad andare al sodo «cercando di risolvere problemi domestici e casi giudiziari senza grosse distinzioni fra un omicidio passionale, un abuso edilizio e un rubinetto che perde, implacabile come un orologio a cucù, insensibile alle sfumature e concentrata sul risultato». Caustica e determinata, ironica e inguaribilmente ottimista, Imma è decisa a fare luce sull´omicidio di un ragazzo morto accoltellato. Sullo sfondo di una regione dai mille problemi, descritta con dissacrante ironia e ostinato attaccamento, Irma indaga attorniata da una folla di personaggi le cui storie Venezia intreccia con l´abilità già dimostrata in Mille anni che sto qui. E destreggiandosi tra il bell´appuntato Calogiuri, l´odiatissima impiegata assenteista Maria Moliterni, l´ottuso maresciallo La Macchia, l´incontenibile sovrintendente Montemurro, suocera, marito, figlia e un traffico di rare tavolette votive dell´epoca della Magna Grecia, Imma riuscirà a portare a galla la verità. Perché la gente della Basilicata è sempre stata così, «quando si mettevano non mollavano, come certe piante abituate a crescere in terreni impervi. Come lei». .  
   
 

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