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Notiziario Marketpress di
Giovedì 04 Febbraio 2010 |
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INVESTIMENTI MIRATI, MASSIMA ATTENZIONE ALLA QUALITÀ E BARRA DRITTA SUL CORE BUSINESS: GLI IMPRENDITORI ALTAGAMMA AFFRONTANO LA RIPRESA NEL 2010
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Milano – Un dosato mix di coraggio e realismo è tra i più importanti ingredienti della ricetta strategica con cui gli Imprenditori delle aziende alta gamma intendono affrontare quello che sembra essere l’anno della ripresa. Il tutto in un clima più improntato alla positività. In un convegno on-line trasmesso il 28 gennaio sul sito www. Altagamma. It. E condotto dalla giornalista di Panorama Raffaella Galvani, hanno discusso delle strategie che intendono attuare per la ripresa i componenti del Comitato Esecutivo della Fondazione Altagamma: Santo Versace, Andrea Illy, Claudio Luti, Paolo Zegna, Armando Branchini, Maria Cristina Buccellati, Antonio Cacace, Piero Gandini, Roberto Gavazzi, Matteo Lunelli, Laudomia Pucci. Emerge la necessità di puntare sulla qualità del prodotto e del servizio, di concentrarsi sul core business dell’azienda insistendo sulle proprie caratteristiche distintive e di crescere in modo ragionato, serrando i ranghi sui mercati maturi e sfruttando le occasioni nei mercati emergenti. E’ necessario inoltre preservare e valorizzare la tradizione artigianale ed estetica italiana, un vantaggio competitivo fondamentale per le imprese del segmento, ed agire in termini di sistema, sia tra le Imprese Altagamma sia con le istituzioni pubbliche e private. Il mercato dell’alto di gamma dimostra di aver retto meglio di altri segmenti all’impatto della crisi, e le ragioni risiedono nelle caratteristiche specifiche delle imprese del segmento: “Il vantaggio delle Imprese Altagamma anche nei momenti difficili” dice il neo Presidente della Fondazione Altagamma, Santo Versace, “nasce dal fatto che queste aziende nascono globalizzate, e sono aziende in riorganizzazione permanente, abituate quindi a ridefinirsi per fronteggiare situazioni mutevoli, sia positive che negative”. Che questo settore abbia in sé gli anticorpi per affrontare i momenti più difficili è confermato dalle parole di Claudio Luti, Presidente di Kartell e Vice Presidente di Fondazione Altagamma: “non sono necessari cambiamenti drammatici di strategia: bisogna investire sul prodotto, sulla qualità, sulla coerenza dell’immagine di marca. Insomma bisogna continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto”. Il posizionamento nella fascia alta rappresenta un decisivo punto di forza: secondo Andrea Illy, Presidente di illycaffè e Vice Presidente di Fondazione Altagamma, nell’alimentare come negli altri settori “con questa crisi si sono consolidati interessanti e positivi cambiamenti negli stili di consumo: si tende a risparmiare sui beni fungibili, mentre cresce l’attenzione verso beni e servizi di valore. Il nostro è un valore diverso da quello del lusso ostentato e dell’opulenza, perché ha radici più profonde e solide: la qualità, la tradizione, la cultura, il territorio”. Sullo stesso concetto insiste Matteo Lunelli, Vice Presidente della Cantina Ferrari F. Lli Lunelli: “Abbiamo constatato un atteggiamento nuovo nel consumatore, attento a ricercare prodotti che lo gratifichino e che raccontino un valore. Per questo le bollicine italiane hanno risentito della crisi in misura minore rispetto ai competitor, grazie alla qualità intrinseca e non ostentativa che la caratterizza. ” L’importanza della tradizione è richiamata da Maria Cristina Buccellati, Responsabile Marketing e Comunicazione di Gianmaria Buccellati: “la nostra competitività passa attraverso quella tradizione artigianale che è necessario conservare ed arricchire attraverso qualificate scuole di formazione”. Il settore del design continua a puntare sull’innovazione, elemento storicamente determinante per il suo successo, con soluzioni strategiche specifiche, come sottolinea Piero Gandini, Presidente di Flos: “abbiamo intrapreso la strada dell’acquisto di licenze e brevetti da realtà anche piccole, ma avanzate, così da poter offrire prodotti altamente innovativi”. E l’Amministratore Delegato di Boffi, Roberto Gavazzi, indica la direzione per la ripresa in un settore chiave come quello del Contract business: ”si tratta di un settore strategico per tutti noi del design, rappresentando una quota significativa che nel 2009 è venuta a mancare. La direzione da prendere è quella di non limitarsi all’offerta di prodotti, ma di mettere a disposizione una filosofia specifica ed un servizio particolare. In questo senso, offrire un pacchetto completo, ragionando in termini di squadra insieme ad altre imprese, può essere la strategia vincente. ” La tradizionale qualità manifatturiera italiana e l’alto contenuto moda sono tra i punti di forza del settore abbigliamento di alta gamma: “possiamo contare sull’immagine consolidata dell’Italia come manifattura di altissima qualità” dice Paolo Zegna, Presidente del Gruppo Ermenegildo Zegna e Vice Presidente di Fondazione Altagamma, che raccomanda alle imprese “la massima attenzione sia verso i mercati attualmente positivi (Cina, Hong Kong, Macao, Medio Oriente), sia verso quelli tradizionali, più in affanno. ” Laudomia Pucci, Vice Presidente e Direttore Immagine di Emilio Pucci, conferma: “la tradizione italiana di qualità fa la differenza, ed è la carta vincente per uscire dalla crisi. In un mondo in cui si produce, si vende e si compra di tutto, chi sceglie il made in italy di qualità si sente gratificato. Per quanto riguarda l’apertura di nuovi punti vendita, si possono presentare alcune possibilità, specie nei nuovi mercati, come il Sud-est asiatico o la Turchia. Sui mercati tradizionali, ci muoviamo invece con maggiore cautela”. Anche il settore dell’ospitalità di fascia alta riflette luci e ombre dell’intero segmento: “anche il turismo di alto di gamma ha sofferto, ma è il primo a riprendersi”, dice Antonio Cacace, Presidente di Capri Palace. “In prospettiva, però, è necessario ridefinire tutta la strategia di promozione, attraverso un progetto organico di valorizzazione nazionale del turismo, superando il regionalismo e promuovendo l’Italia nel suo insieme, in un’ottica di sistema” “Le crisi” conclude il Segretario Generale di Fondazione Altagamma, Armando Branchini “hanno una funzione di fertilizzazione e di innovazione della cultura d’impresa e della strategia. Come è capitato in occasione delle 7 grandi crisi economiche verificatesi dagli anni settanta ad oggi, anche questa crisi vedrà il segmento di alta gamma riprendersi prima degli altri e riprendersi ancora più forte. L’auspicio è che l’alto di gamma italiano in particolare riuscirà nel 2011 ad accrescere la propria quota di mercato mondiale, che è attualmente del 30%” . |
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