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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Febbraio 2010
 
   
  UNO STUDIO DELLA COMMISSIONE EUROPEA RACCOMANDA L´ISTITUZIONE DI UN´AGENZIA UE PER I RIFIUTI

 
   
  Bruxelles, 2 febbraio 2010 - Uno studio della Commissione europea pubblicato oggi raccomanda l’istituzione di un organismo europeo specifico incaricato di sorvegliare l’attuazione e l’applicazione della normativa Ue sui rifiuti. Lo studio fa parte di una serie di iniziative della Commissione per migliorare la gestione dei rifiuti e garantire che rispetti le norme fissate dall’Unione europea a tutela dei cittadini e dell’ambiente. Lo scarico illegale di rifiuti continua ad essere una pratica diffusa, numerose discariche non soddisfano le norme e in alcuni Stati membri mancano ancora le infrastrutture di base per il trattamento dei rifiuti. Le spedizioni illegali di rifiuti rappresentano un’altra fonte di preoccupazione. Da una seconda relazione pubblicata ieri emerge che quasi un quinto delle spedizioni di rifiuti ispezionate nell’ambito delle misure di controllo dell’applicazione recentemente adottate negli Stati membri era illegale. Il commissario per l’ambiente Stavros Dimas ha dichiarato: “Il rispetto della normativa Ue è fondamentale se vogliamo conseguire l’obiettivo principale della legislazione sui rifiuti, ossia proteggere la salute dei cittadini europei e preservare l’ambiente. Dobbiamo esaminare tutte le possibilità, compresa l’istituzione di un’agenzia o di un organismo a livello europeo che consentirebbe ai cittadini, all’ambiente e all’economia dell’Unione europea di trarre i massimi benefici dalla normativa Ue. ” Istituire un’agenzia specifica incaricata di applicare la normativa sui rifiuti - Controllare che la gestione dei rifiuti avvenga in modo sicuro e nel rispetto dell’ambiente rappresenta una delle sfide ambientali più importanti cui l’Unione europea deve far fronte attualmente. Si stima che nell’Ue siano prodotti ogni anno 2,6 miliardi di tonnellate di rifiuti, circa 90 milioni dei quali sono classificati come pericolosi. Lo studio pubblicato oggi raccomanda l’istituzione di un’agenzia specifica a livello Ue incaricata di affrontare i problemi di base legati alle carenze nell’attuazione e nell’applicazione della legislazione europea sui rifiuti. Negli ultimi anni il problema si è aggravato a seguito dell’aumento della produzione e dei trasferimenti dei rifiuti nell’Unione allargata. Nel 2008 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione in cui invitava la Commissione a riferire sulla fattibilità della creazione di una “forza ispettiva ambientale comunitaria”. L’agenzia dovrebbe svolgere una serie di compiti, quali esami dei sistemi di applicazione delle norme negli Stati membri, controlli coordinati e attività di ispezione. Ad essa sarebbe associato uno specifico organismo europeo responsabile delle ispezioni e dei controlli diretti di infrastrutture e siti in casi di inadempienza grave. Una rete europea di Stati membri sosterrebbe l’agenzia in una serie di attività. Le raccomandazioni sono basate sulle risposte fornite da funzionari degli Stati membri e da soggetti interessati in questionari e nel corso di colloqui e seminari informali. Il costo annuale di attuazione delle raccomandazioni è stimato di poco superiore a 16 milioni di Eur. Oltre ad altri benefici derivanti dal trattamento dei rifiuti, la piena attuazione della legislazione Ue sui rifiuti ridurrebbe le emissioni di gas a effetto serra, compreso il metano prodotto dalle discariche, di quasi 200 milioni di tonnellate di Co2 all’anno, con un risparmio annuo di 2,5 miliardi di Eur al prezzo attuale del carbonio di circa 13 Eur/tonnellata. Un rafforzamento dell’attuazione della normativa produrrebbe altri benefici economici significativi, quali eque condizioni di concorrenza per le imprese europee, migliori opportunità per l’innovazione e un accesso più agevole a preziose materie prime secondarie. Un’analisi approfondita dei costi e benefici verrà effettuata quest’anno e fasi successive potranno essere proposte nel corso del 2011. Carenze nell’attuazione della normativa Ue sui rifiuti - Le attuali carenze nell’attuazione e nell’applicazione della normativa sono all’origine dello scarico illegale di rifiuti praticato su larga scala e del gran numero di discariche e di altri siti e infrastrutture che non rispettano le norme Ue. In alcuni Stati membri le infrastrutture per il trattamento dei rifiuti sono inadeguate o inesistenti (v. Ip/09/1795). L’elevato numero di casi di spedizioni illegali di rifiuti suscita inoltre preoccupazione crescente. La mancanza di ispezioni e di controlli sul posto è stata individuata come un fattore importante. In risposta a questa situazione la Commissione ha sostenuto una serie di ispezioni coordinate, controlli sul posto e controlli di spedizioni di rifiuti negli Stati membri in collaborazione con Impel, la rete Ue di funzionari delle amministrazioni competenti per l’attuazione e il controllo dell’applicazione delle norme in materia di ambiente. In data odierna è stata pubblicata una relazione sulle azioni congiunte di controllo dell’applicazione. Sono state effettuate oltre 10 000 ispezioni su trasporti e diverse centinaia di ispezioni in imprese. In totale hanno partecipato alle azioni congiunte di controllo dell’applicazione 22 Stati membri e numerosi paesi confinanti. Nel 19% circa dei casi di trasporti contenenti rifiuti gli ispettori hanno riscontrato che le spedizioni erano illegali. La maggior parte dei casi riguardava esportazioni illegali dai paesi dell’Ue verso l’Africa e l’Asia in violazione del divieto di esportazione dei rifiuti pericolosi o degli obblighi di informazione per l’esportazione di rifiuti “verdi” non pericolosi. La rete Impel continua ad effettuare ispezioni congiunte di spedizioni di rifiuti e intende estenderle a tutti gli Stati membri. La Commissione ha inoltre affrontato il problema proponendo un rafforzamento della normativa. La revisione proposta della direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) comprende norme aggiuntive intese ad evitare le spedizioni illegali di rifiuti elettrici ed elettronici, soprattutto quando sono falsamente dichiarati come prodotti usati. La Commissione sta inoltre valutando la fattibilità di rafforzare i requisiti in materia di ispezioni nell’ambito della normativa Ue sulle spedizioni di rifiuti. .  
   
 

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