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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Febbraio 2010
 
   
  LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO NEI BAMBINI PREMATURI AMBIENTE O BIOLOGIA? SU PNAS NEUROSCIENZIATI DELLA SISSA, DELL’UNIVERSITÀ DEL CILE E DELL’OSPEDALE SOTERO DI SANTIAGO DEL RIO, SPIEGANO IL RUOLO DELL’ESPOSIZIONE AGLI STIMOLI E DELLA MATURITÀ DEL CERVELLO DURANTE I PRIMI STADI DELLO SVILUPPO COGNITIVO

 
   
  Trieste, 1 febbraio 2010 - ‘Il cervello deve essere maturo, pronto a ricevere gli stimoli per elaborarli. Per questo non bisogna disperare se nei primi mesi di vita lo sviluppo cognitivo del bambino nato pretermine risulta più lento. Diamo tempo al suo cervello di maturare’. Lo sostiene Jacques Mehler, direttore del Laboratorio del linguaggio, cognizione e sviluppo della Sissa di Trieste e figura di spicco internazionale negli studi sull’apprendimento linguistico. Insieme a Marcela Pena e Enrica Pittaluga, sui Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas) di questa settimana, Mehler spiega l’interazione tra fattori biologici e ambientali durante le prime fasi dello sviluppo cognitivo e in particolare dimostra che la maturità neuronale del cervello è uno dei fattori chiave nei primi stadi dello sviluppo del linguaggio. ‘Se nei primi mesi di vita extrauterina, tra prematuri e bambini nati a termine, si riscontrano differenze nello svolgimento di operazioni cognitive o nello svilupppo linguistico, quando i bambini hanno due anni tali differenze non si riscontrano più’ racconta il docente di neuroscienze cognitive della Scuola di Trieste. Due sono i fattori determinanti per lo sviluppo dell’acquisizione delle abilità linguistiche: l’ambiente, cioé l’esposizione agli stimoli linguistici, e la biologia, ovvero lo sviluppo neurologico del cervello. Per verificare quale tra i due fattori sia l’elemento chiave per l’acquisizione del linguaggio nel primo anno di vita, i ricercatori hanno comparato bambini nati al termine della gestazione (40 ± 2 settimane) e bambini sani nati fortemente pretermine (28 ± 2 settimane gestazionali) nella capacità di distinguere la lingua madre da altre lingue. L’esperimento è stato condotto in Cile presso il servizio di Pediatria dell’Opsedale Sotero del Rio di Santiago. ‘Finora ben pochi studi avevano indagato l’interazione tra l’esperienza e la maturità del cervello, durante i primi stadi dello sviluppo cognitivo, in bambini prematuri sani. E alla nascita, sappiamo che il sistema nervoso dei bimbi fortemente pretermine è ancora immaturo. Parliamo di bambini nati a sei mesi di gestazione’ commenta Mehler. L’esposizione postnatale alla lingua madre fa sì che i bambini prematuri riescano a distinguere la propria lingua da un’altra, indipendentmente dal grado di sviluppo neurologico del cervello’ Per scoprire questo i ricercatori hanno registrato con elettroencefalogramma l’attività cerebrale di bambini prematuri (pre-term, Pt) e nati a termine (full-term, Ft), durante l’ascolto della propria lingua madre (lo spagnolo), di una lingua ritmicamente molto simile (l’italiano) e di una lingua ritmicamente molto diversa (il giapponese). A tre, sei e a nove mesi di vita extrauterina: tenendo conto quindi della loro maturità neuronale e dei mesi di esposizione agli stimoli verbali. .  
   
 

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