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Notiziario Marketpress di Mercoledì 03 Febbraio 2010
 
   
  PIANO ONCOLOGICO NAZIONALE 2010-2012

 
   
  Roma, 3 febbraio 2010 - Il 22 gennaio 2010 presso il Ministero della Salute, il ministro Fazio ha presentato il Piano Oncologico Nazionale 2010-2012 . L¡¯oncologia costituisce una delle priorit¨¤ del Ministero. Tale priorit¨¤ appare evidente se si considera non solo l´incidenza (oltre 250. 000 nuovi casi/anno) ma anche la prevalenza (nel 2010 sono previsti oltre 2 milioni di casi) dei tumori in Italia. Appare evidente quindi la necessit¨¤ di una adeguata programmazione dello sviluppo tecnologico e della allocazione delle risorse disponibili. In tal senso il ministero ha sviluppato un piano triennale oncologico che cerca di affrontare tutti i problemi connessi all´oncologia, dalla prevenzione alla cure palliative. Gli obiettivi pi¨´ rilevanti consistono da una parte nella possibilit¨¤ di offrire standard diagnostici e terapeutici sempre pi¨´ elevati a tutti i cittadini italiani, riducendo il "gap" esistente fra le diverse aree del Paese e dall´altra nel contenimento della spesa sanitaria grazie ad una sempre maggiore razionalizzazione delle risorse. Per tali motivi ampio risvolto ¨¨ stato dato sia alla prevenzione (universale, secondaria e terziaria) che alla continuit¨¤ di cura in fase diagnostica e terapeutica cos¨¬ come all´assistenza domiciliare e alle cure palliative. Azioni Programmatiche Triennio 2010 ¨C 2012 Definire standard di qualit¨¤ telematiche di appropriatezza e di metodiche per la loro valutazione al fine di ridurre la mortalit¨¤ per cancro a fronte di una riduzione degli sprechi; Ridurre il divario in mortalit¨¤ per cancro fra le varie Regioni mediante un pi¨´ razionale impiego delle risorse disponibili nella lotta contro il cancro; Ridurre la migrazione sanitaria fra le varie Regioni, favorendo una riduzione del divario tecnologico, organizzativo ed assistenziale; Incrementare la copertura da parte dei Registri Tumori del territorio nazionale dal 32% attuale al ¡Ý 50%; Facilitare la creazione di Reti telematiche dei Registri Tumori; Sviluppare reti oncologiche con modelli tipo Hub ¡ì Spoke, dedicate in particolare allo sviluppo ed applicazione di nuove metodologie diagnostiche e terapeutiche ad alto contenuto tecnologico. Prevenzione Universale (Primaria) L¡¯obiettivo di ridurre l¡¯incidenza dei tumori riguarda l¡¯attuazione di interventi di prevenzione universale o primaria che siano efficaci contro determinanti che possono essere caratteristici della popolazione e/o, di suoi sottogruppi e/o degli individui. Pertanto, una idonea pianificazione contro l¡¯insorgenza dei tumori deve riguardare strategie e obiettivi sia a livello di popolazione che di individui con determinate caratteristiche: Poich¨¦ i determinanti dell¡¯incidenza a livello di popolazione e della suscettibilit¨¤ individuale sono interrelati, gli interventi contro di essi dovranno essere articolati su pi¨´ piani e efficientemente coordinati Gli obiettivi di salute ritenuti allo stato attuale delle conoscenze, supportati da evidenze di efficacia e/o sui quali siano state definite a livello internazionale delle politiche cui l¡¯Italia ha aderito: 1. Combattere il fumo; 2. Promuovere alimentazione salubre e attivit¨¤ fisica; 3. Combattere l¡¯uso dell¡¯alcol; 4. Combattere gli agenti infettivi oncogeni; 5. Combattere l¡¯esposizione ad oncogeni negli ambienti di vita e di lavoro. 6. Sviluppo tecnologico; Prevenzione Secondaria (Screening). Gli obiettivi di prevenzione secondaria dei tumori (screening) con finalit¨¤ di riduzione della mortalit¨¤ causa specifica (talora anche dell¡¯incidenza), possono essere raggiunti mediante interventi di sanit¨¤ pubblica di popolazione o mediante un¡¯attivit¨¤ di iniziativa dei professionisti negli ambiti erogativi della specialistica. Gli interventi di sanit¨¤ pubblica di popolazione costituiscono i ¡°programmi organizzati di screening¡± (Ps). Tali interventi, sono inclusi dal 2001 nei Livelli Essenziali di Assistenza per quanto attiene ai tumori della mammella, cervice uterina e colon-retto. Nel 2003 il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione, proposta dalla Presidenza Italiana, per l¡¯adozione, uniforme in tutti i Paesi dell¡¯Unione, dell¡¯offerta attiva dello screening per i tumori della mammella, della cervice uterina e del colon-retto. Il recente (2008) First Report della European Commission- Directorate-general for Health&consumers ¡°Cancer screening in the European Union - Report on the implementation of the Council Recommendation on cancer screening¡± nel ribadire l¡¯importanza di proseguire nell¡¯implementazione dei programmi di screening evidenzia un generale positivo aumento dell¡¯attivit¨¤ e come l¡¯Italia si situi in un¡¯incoraggiante fase di attuazione. La programmazione italiana ha agito su due piani: l¡¯inserimento della erogazione dei Ps nel Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2008 e il sostegno alle infrastrutture regionali mediante i finanziamenti previsti dalla lg 138/04 e dalla lg 286/06. Prevenzione Terziaria - La prevenzione delle complicanze e recidive di malattia Oltre a quanto gi¨¤ detto sulla prevenzione primaria e secondaria, un ulteriore modo di prevenire i decessi per cancro ¨¨, ovviamente, anche quello di curare adeguatamente i tumori che recidivano (Prevenzione Terziaria). Indubbiamente grazie al generale progresso delle scienze mediche ed in particolare al miglioramento delle tecnologie diagnostiche (soprattutto di imaging); della chirurgia, della chemioterapia e della radioterapia si ¨¨ registrato un sempre migliore risultato terapeutico che si traduce in una diminuzione dei tassi di mortalit¨¤; a tale performance ¨¨ sostanzialmente riconducibile il fenomeno del differenziale tra incidenza e mortalit¨¤ riscontrato per diversi tumori negli ultimi anni. Tuttavia le persone che sopravvivono al cancro costituiscono un importante gruppo di popolazione, con caratteristiche particolari e bisogno di un risk-assessment personalizzato. .  
   
 

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