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Notiziario Marketpress di Venerdì 05 Febbraio 2010
 
   
  PRATO: UN INTERPORTO DEL GUSTO NELLA CASCINA DI LORENZO

 
   
  Come il Parco della Piana può puntare su progetti culturali legati al territorio. Un interporto del gusto nella Cascina di Lorenzo. Ipotesi di lavoro presentata dall’assessore regionale a cultura e turismo Scuderie Medicee di Poggio a Caiano Un “interporto del gusto” nella Cascina di Lorenzo il Magnifico? Può essere un’ipotesi da studiare all’interno di un Parco della Piana che sappia diventare anche laboratorio culturale. E’ stato l’assessore toscano a cultura, commercio e turismo Paolo Cocchi a lanciare l’idea nel corso del seminario ospitato nella Scuderie Medicee di Poggio a Caiano proprio nel giorno in cui la Giunta regionale ha varato il master-plan sul Parco della Piana. «Un parco che piacerebbe a Calvino: esiste già, ma non esiste ancora e può contare su una città etrusca ancora nascosta», aveva appena finito di dire l’assessore alla cultura della Provincia di Prato, lo scrittore Edoardo Nesi. Mentre Angelo Formichella, assessore alla cultura del Comune di Poggio a Caiano, aveva racco ntato come le Cascine di Tavola, volute da Lorenzo de’ Medici alla fine del ‘400 anche come luogo di sperimentazione agricola (qui, da Milano, furono fatte arrivare cento mucche da latte in una Toscana che allora allevava solo mucche da carne), contengano almeno due record assoluti: sono la prima fattoria della storia moderna («ospitò anche una giraffa regalata a Lorenzo dal Sultano di Babilonia, oltre ai primissimi esemplari di tacchino giunti in Europa subito dopo la scoperta dell’America»), con tracce del primo ponte stallato in ferro mai costruito in Italia («il nostro ponte di Brooklyn»). E in una zona dove anche oggi non mancano biodiversità (qui svernano gli aironi e qui ha fatto ingresso il gambero rosso della Louisiana) e produzioni agricole originali (il fico dottato di Carmignano, la fagiola fiorentina, la fava lunga delle Cascine), questo intrigante spazio di fine Quattrocento si presterebbero bene – ha precisato Cocchi – «per ospitare un mercato particolarissimo, collegato al marchio di “vetrina toscana” e alla ricerca scientifica di Arsia in una regione dove già esiste il maggior numero di presidi “slow food”: dare unitarietà e concreti sbocchi commerciali al grande paniere di prodotti tipici presenti in Toscana». Un “luogo del gusto”, insomma, capace di coinvolgere risorse private per dare adeguato spazio distributivo a prodotti altrimenti destinati a restare in una limitata dimensione di nicchia. Ma sulle Cascine di Tavola è da anni aperto un pesante contenzioso giudiziario con una inchiesta, ancora aperta, della magistratura su vicende urbanistiche e con un patrimonio unico – come ha sottolineato l’assessore poggese Angelo Formichella – che si sta lentamente degradando e che dovrebbe essere acquisito alla proprietà pubblica prima del disastro finale. Il se minario sul Parco della Piana - guidato da Massimo Morisi, garante regionale della Comunicazione nel governo del territorio e aperto dal sindaco di Poggio a Caiano Marco Martini – si è soffermato sui possibili connotati culturali di questo progetto urbanistico (oltre 3. 400 ettari di territorio rimasto verde), stategico per il futuro di un’area metropolitana su cui vivono 800 mila abitanti. In particolare – con Gabriella Poggesi, della Soprintendenza per i Beni Archeologici - si è affrontato quanto di culturalmente pregevole è già emerso nell’area di Gonfienti dove, nell’Interporto della Toscana centro settentrionale di oggi, sta venendo alla luce la “città interporto” degli Etruschi con una antica viabilità che potrebbe essere di nuovo utilizzata. «Quello della “Piana” tra Firenze e Prato –ha detto Maria Clelia Mele - ha le caratteristiche per essere uno dei p archi più importanti d’Europa». «Il master-plan – ha premesso, in apertura, l’assessore Riccardo Conti – è lo strumento per far fare un salto di qualità a questa grande infrastruttura verde». Fra le emergenze storico-culturali nel territorio del parco anche un antico mulino ad acqua: completamente abbandonato, è nel Comune di Campi Bisenzio ma è di proprietà del Comune di Firenze. Potrebbe ospitare un centro di accoglienza. All’iniziativa della Regione sono intervenuti anche il presidente della Provincia di Prato, Lamberto Gestri, e il vicesindaco di Prato Goffredo Borchi. «L´area del Parco della Piana - ha detto in chiusura di seminario l’assessore regionale Agostino Fragai - è un po’ come la ribollita toscana: nel senso che non è il frutto di un disegno urbano ragionato, ma degli ´avanzi´ dei piani urbanistici di più comuni. Quell ´area è cosìsolo casualmente. Ma oggi, con una politica urbanistica seria, può diventare un progetto bello e gustoso. Come la ribollita, appunto» .  
   
 

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