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Notiziario Marketpress di Mercoledì 03 Febbraio 2010
 
   
  GIORNATA MEMORIA.FORMIGONI:SACRIFICIO DI VITE NON SIA VANO

 
   
  Milano, 3 febbraio 2010 - Il 6 febbraio 1977 al casello di Dalmine, in uno scontro a fuoco con alcuni membri della banda di Renato Vallanzasca, morirono i due agenti della Polizia di Stato, Renato Barborini (di 27 anni) e Luigi D´andrea (32). A loro, dal 2004, Regione Lombardia dedica la "Giornata della Memoria dei servitori della Repubblica caduti nell´adempimento del dovere" che si è celebrata ieri nell´aula del consiglio regionale alla presenza del presidente Roberto Formigoni. Un momento che ha consentito a tutti i presenti di fare memoria di coloro che sono morti per la costruzione del bene comune e che si è concluso sulle note del Silenzio scandite dal trombettista militare. "Oggi celebriamo il grande ruolo che i Servitori dello Stato svolgono quotidianamente sul nostro territorio e in tutto il nostro Paese - ha detto Formigoni -; un compito delicato, ma fondamentale per il quale hanno versato un tributo di sangue che non può essere dimenticato. Onorare il loro sacrificio significa non dimenticare ed impegnarsi costantemente in un´ottica preventiva, fondata su una continua, ampia ed approfondita collaborazione tra tutti gli attori sociali. Solamente in questo modo, mantenendo viva la memoria di questa esperienza, tale sacrificio non è vano ma anzi può diventare una testimonianza feconda di amore e dedizione, un´esperienza che sprona all´impegno nel lavoro e nella vita di tutti i giorni". In questo senso, dunque, secondo il presidente lombardo, la sfida è "eminentemente educativa" perché il rispetto del prossimo, la tensione al bene comune, la positività della convivenza "non nascono dalle regole, ma al contrario le regole sono espressione di un´esperienza e di una cultura che viene comunicata e fatta propria. È perciò necessario che ci siano persone capaci di proporre le ragioni profonde e il significato, che alimenta il senso di giustizia e la fiducia nella persona e nella sua irriducibile dignità". Secondo Formigoni le Istituzioni devono concorrere alla costruzione di un clima culturale di convivenza in cui non venga lasciato spazio all´illegalità, cosa che permette di vivere liberi e di servire le esigenze dell´uomo, senza calpestare i diritti delle altre persone. "Questa cerimonia - ha concluso il presidente - che non è un gesto formale, ma un vero e proprio ringraziamento a chi ha offerto la propria vita per la nostra sicurezza, ci sprona a riflettere sulla necessità di costruire una società più sicura e giusta. Il minuto di silenzio che abbiamo loro dedicato è quindi domanda di verità, giustizie e fiducia nel futuro". .  
   
 

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