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Notiziario Marketpress di
Giovedì 04 Febbraio 2010 |
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DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO IN PIEMONTE: APPROVATI I CRITERI PER LA DEFINIZIONE DELLA RETE SCOLASTICA E DELL´OFFERTA FORMATIVA
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Torino, 4 Febbraio 2010 - Il Consiglio Regionale ha approvato oggi, all’unanimità, i criteri per la definizione della rete scolastica e dell’offerta formativa proposti dalla Giunta. Un atto necessario in vista del possibile trasferimento delle competenze alle Regioni della gestione dell’istruzione e per attutire gli effetti dei tagli agli organici del personale docente e ausiliario, secondo le previsioni pluriennali del Piano Programmatico del Ministero, che prevedono per l’anno scolastico 2010/11 e per quello successivo una riduzione dell’organico almeno pari a quella prevista per l’anno scolastico 2009/10. In particolare il Piano prevede: Scuole dell’infanzia e primo ciclo Il processo di riorganizzazione del mondo della scuola, finalizzato alla razionalizzazione e al contenimento della spesa, rischia di incidere profondamente sull’assetto organizzativo delle istituzioni scolastiche che per acquisire e mantenere l’autonomia, dovranno avere una popolazione scolastica tra 500 e 900. Per le istituzioni scolastiche situate nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da situazione di marginalità il numero minimo di 500 alunni potrà essere ridotto a 300. I plessi di scuola dell’infanzia dovranno essere costituiti da almeno 20 bambini; i plessi di scuola primaria da almeno 35 . Diversi sono invece i parametri per le scuole situate nei comuni montani e nelle aree geografiche ad alta marginalità: ai plessi di scuola dell’infanzia sarà richiesta la presenza di almeno 10 bambini; per quelli della scuola primaria almeno 18 alunni. Istituzioni scolastiche del Ii ciclo L’offerta formativa in questo caso sarà programmata tenendo conto dei flussi di mobilità, del sistema dei trasporti, del patrimonio edilizio e delle condizioni territoriali. Secondo i nuovi interventi le autonomie dovranno assumere una dimensione tendenzialmente non inferiore a 500 alunni e non superiore a 900. Il numero minimo di alunni potrà essere ridotto a 300 in caso gli istituti siano situati in zone montane e nelle aree geografiche ad alta marginalità. L’unificazione degli istituti di Ii grado, si realizzerà, prioritariamente, tra istituti della medesima area. Considerato il momento di transizione in atto, al fine di consentire la realizzazione di una completa programmazione di offerta formativa integrata di istruzione e formazione professionale, per l’anno scolastico 2010/11, non potrà essere autorizzata né l’attivazione negli istituti scolastici di indirizzi aggiuntivi rispetto all’anno scolastico precedete, né la modifica di denominazione degli istituti. Negli istituti di Ii grado, le scuole coordinate, le sezioni staccate, le sezioni annesse o aggregate, nonché gli indirizzi di studio e le specializzazioni funzionanti nella medesima sede scolastica, sono costituite con non meno di 15 alunni per ogni classe, con la previsione del funzionamento del corso intero. Il Consiglio Regionale, con un emendamento proposto congiuntamente da maggioranza e opposizione, ha superato la precedente deliberazione regionale del 2000, attribuendo alla Giunta la competenza di dare attuazione al Piano, nel rispetto dei criteri sopra citati e sentita la competente commissione. “Si tratta di un documento importante - sottolinea l’assessore regionale all’Istruzione, Gianna Pentenero – che completa il disegno di una scuola in cui la Regione assume un efficace ruolo di governo del sistema scolastico, in attesa dell’attuazione del Titolo V della Costituzione. L’approvazione all’unanimità testimonia il proficuo lavoro di coinvolgimento sia del Consiglio che di tutti gli attori facenti parte del Tavolo di Coordinamento del dimensionamento scolastico, istituito ad hoc con delibera di Giunta Regionale. Il processo partecipativo attuato in questi anni, unito alla ferma volontà di tutelare la rete scolastica e l’offerta formativa del nostro territorio, con particolare attenzione alle esigenze dei comuni a marginalità territoriale, ha oggi trovato riscontro nella volontà del Consiglio. In questo processo virtuoso permangono le preoccupazioni legate all’attribuzione dei budget dell’organico, attualmente propria del Governo centrale, che per l’anno scolastico 2009/10 non ha esercitato alcun confronto diretto con le Regioni. In sostanza, per quanto il piano di dimensionamento scolastico tenti di tutelare la sopravvivenza della nostra scuola, dovrà sempre fare i conti con i tagli agli organici disposti dal Ministero”. . |
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