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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Febbraio 2010
 
   
  UE: NUOVE COMPETENZE PER NUOVI POSTI DI LAVORO

 
   
   Bruxelles, 8 febbraio 2010 - Occorre intervenire subito per ovviare alle carenze di competenze riscontrabili in Europa e dare ai cittadini europei una migliore opportunità di affermarsi sul mercato del lavoro in futuro, così sta scritto in una relazione di esperti indipendenti pubblicata in data odierna dalla Commissione europea. La relazione – "Nuove competenze per nuovi posti di lavoro: intervenire subito" – ribadisce la necessità di dare alle persone i giusti incentivi per migliorare le loro competenze, correlare meglio l´istruzione, la formazione e il lavoro, sviluppare la giusta miscela di competenze e meglio prepararsi alle competenze che saranno necessarie in futuro. La relazione odierna è uno degli importanti elementi dell´agenda della Commissione europea "Nuove competenze per nuovi posti di lavoro" e viene presentata in data odierna in occasione di una conferenza ad alto livello che si tiene a Bruxelles. Vladimír Špidla, Commissario responsabile per l´occupazione, ha affermato: "Migliorare le competenze delle persone ci aiuterà a uscire dalla crisi nel breve termine e a prepararci a uno sviluppo economico sostenibile in futuro". Maroš Šefčovič, Commissario responsabile per l´istruzione, la formazione, la cultura e la gioventù, ha aggiunto "Dobbiamo abbattere il diaframma che separa "istruzione e formazione" da un lato e "lavoro" dall´altro in modo da assicurare che i cittadini siano in grado di adeguare le loro competenze alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro lungo tutto l´arco della loro vita". La natura del problema: Attualmente un cittadino europeo su tre in età lavorativa dispone di nessuna o poche qualifiche formali riducendo così del 40% la sua possibilità di trovare un posto di lavoro rispetto a coloro che hanno qualifiche di livello medio. Il tasso di occupazione delle persone ad alta qualifica nell´Ue è pari all´84%, per i detentori di qualifiche medie è del 70% mentre per le persone a bassa qualifica si situa al 49%. Le persone scarsamente qualificate partecipano inoltre in quantità minore alle misure di aggiornamento delle competenze e alla formazione permanente. Va tenuto anche presente che le imprese che formano il loro personale hanno una probabilità di 2,5 volte più bassa di uscire dal mercato rispetto a quelle che non puntano sulla formazione. Sistemi educativi in grado di fornire competenze adeguate a tutti potrebbero far aumentare nel lungo termine il Pil addirittura del 10%. Il rapporto di esperti presentato oggi contiene raccomandazioni concrete sul modo per ovviare alle carenze di qualifiche in Europa ed è rivolto ai decisori politici a livello Ue e nazionale, alle aziende, ai sindacati, agli erogatori di istruzione e formazione e ai servizi per l´occupazione. Esso sollecita interventi in quattro ambiti principali: dare maggiori incentivi ai datori di lavoro e ai singoli per migliorare le loro qualifiche: l´investimento nelle competenze dev´essere significativo, intelligente e non solo finanziario; aprire il mondo dell´istruzione e della formazione rendendo le istituzioni dell´istruzione e della formazione maggiormente innovative e adeguate ai bisogni sia dei discenti che dei datori di lavoro e sviluppando qualifiche pertinenti concentrate su finalità didattiche concrete; offrire una migliore miscela di competenze maggiormente adeguata alle esigenze del mercato del lavoro; meglio prevedere i futuri fabbisogni di competenze. Secondo gli esperti ciascuno di questi ambiti è interrelato, pertanto tutti gli interventi devono essere affrontati assieme. Questa è inoltre una responsabilità che non ricade soltanto su un unico interessato, ma richiede uno sforzo concertato da parte di tutti. La relazione evidenzia un dato di fatto poco incoraggiate: nonostante i progressi realizzati negli ultimi anni, gran parte dell´Europa è ancora sottoqualificata. Quasi un terzo dei cittadini europei tra i 25 e i 64 anni non ha qualifiche formali oppure le ha molto basse e soltanto una persona su quattro dispone di qualifiche di alto livello. E inoltre le persone qualificate non dispongono spesso del giusto tipo di qualifiche, quelle cioè che i datori di lavoro ricercano, con un conseguente squilibrio tra domanda e offerta di lavoro. Occorre una migliore miscela di qualifiche trasversali e specifiche. Il problema è acuito dall´aumento della disoccupazione e dalle sfide poste dalla demografia. Tuttavia, nel prossimo decennio dovrebbero aprirsi circa 80 milioni di opportunità lavorative stando alle ultime proiezioni del Cedefop, il centro di riferimento Ue per l´istruzione e la formazione professionali. Tra questi posti di lavoro circa 7 milioni saranno nuovi e richiederanno per lo più una forza lavoro altamente qualificata. .  
   
 

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