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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Febbraio 2010
 
   
  UE: ALLARGAMENTO, COSA NE PENSATE VOI?

 
   
  Bruxelles, 8 febbraio 2010 - "La Sirenetta è il simbolo dei paesi candidati che vorrebbero entrare in Europa. Lei faceva tutto il possibile per trasformare la sua coda di pesce in gambe umane, ma non dipendeva solo da lei. Sono i cittadini europei che decidono se ´le Sirenette´ sono pronte a entrare a far parte dell´Ue. " Che cosa c´entra la Sirenetta con l´allargamento?! L´accostamento non è così assurdo come pare: il 27 gennaio la commissione Affari esteri del Parlamento ha votato tre risoluzioni, una per ogni Paese candidato all´adesione, sui progressi fatti da questi ultimi nel 2009: Turchia, ex-Repubblica Iugoslava di Macedonia e Croazia. Qualche giorno dopo abbiamo chiesto ai fan del Parlamento su Facebook la loro opinione su eventuali prossimi allargamenti dell´Ue, usando una foto della statua della famosa Sirenetta di Copenhagen, a simboleggiare i "criteri di Copenhagen", che sanciscono il livello di preparazione di ogni paese che vuole aderire all´Ue. Fra gli oltre 200 commenti, quello di Vicktoriya ha usato la metafora della Sirenetta. Ecco un breve resoconto dell´opinione del Parlamento sui progressi dei tre Paesi, e poi una selezione dei vostri commenti su Facebook. Le "tre sirenette": l´opinione dei parlamentari. La plenaria del Parlamento discuterà le relazioni sui tre Paesi candidati mercoledì 10 febbraio, e le voterà giovedì. Ecco, in pillole, cosa ne pensano i deputati che hanno scritto i rapporti. Croazia, possibile chiudere nel 2010. "L´ostacolo principale all´adesione della Croazia è la riforma della giustizia e la lotta alla corruzione. Ma se il Paese fa gli sforzi necessari, i negoziati si potranno chiudere entro il 2010", afferma Hannes Swoboda, il deputato austriaco (S&d) che segue il dossier su Zagabria. E aggiunge: "Devono mostrare buona volontà aiutando il Tribunale penale per la ex-Yugoslavia a trovare i documenti del 1995 richiesti". Fyrom, un futuro non troppo lontano. I negoziati potrebbero iniziare "presto", secondo la risoluzione della commissione Affari esteri. Il relatore - lo sloveno Zoran Thaler (S&d) - ritiene che il più grande problema per Fyrom è la "mancanza di responsabilità a livello regionale, il non capire quanto siano importanti i rapporti con i Paesi vicini". L´allusione è chiara: la battaglia con la Grecia per il nome (Macedonia) è ancora in corso. E l´Ue si offre come mediatrice per tentare di risolvere l´annosa questione. Turchia, progressi a rilento. Gli sforzi devono aumentare, dice la commissione Affari esteri. Punti deboli: le leggi su libertà di espressione, non discriminazione, diritti delle donne, contro la tortura e la corruzione esistono. Ma non sempre sono applicate. Anche su Cipro la Turchia dovrebbe collaborare di più e con "soluzioni concrete". Ma la relatrice Ria Oomen-ruijten, olandese. Del Ppe, non vuole scoraggiare Ankara: "Il Governo deve riprendere al più presto il lavoro sulla riforma della Costituzione, per mettere i diritti umani e le libertà fondamentali al centro dello Stato e della società". Importante il "coinvolgimento di tutti partiti politici, della società civile e di tutte le minoranze". E la vostra. 211 commenti, e il dibattito non è ancora finito. Da martedì la discussione su Facebook è vibrante, e ovviamente le vostre opinioni coprono tutto lo spettro del possibile: da "non siamo già abbastanza grandi?!" a "sono tutti benvenuti". Passando per "è troppo presto". La gran parte di voi sembra essere d´accordo con eventuali futuri allargamenti, ma con i giusti paletti. Nella speranza che "l´Europa non chiuda le frontiere, ma si apra alla cooperazione fra i popoli". Restando però con i piedi per terra: "rimane moltissimo da fare, e dobbiamo lavorare per realizzare l´idea di Erasmo, non quella di Machiavelli". E noi, siamo pronti? Futuri allargamenti sono un test per i Paesi candidati, ma anche per l´Europa. Siamo sicuri di essere pronti ad accogliere nuovi vicini? "Finché la gente non capisce che l´Europa è il futuro, e l´Europa stessa non capisce cosa vuole essere - un´entità federale democratica o un´unione economica dominata dalle elite? - è troppo presto per iniziare nuovi progetti di allargamento", secondo Martin. "Non è il momento giusto", dice Thomas, perché "la crisi rende le persone più resistenti ai cambiamenti, e molti potrebbero vedere l´allargamento come una minaccia". L´importanza di valori comuni Diversi contributi vertono sull´importanza dei valori europei, che dovrebbero essere "la base di qualsiasi allargamento". "Tutti gli europei che condividono il valore della libertà e dei diritti umani, indipendentemente dai gruppi etnici, sono benvenuti. Questo vuol dire che non c´è spazio per razzismo, sessismo, omofobia in Europa". Allargamento a velocità ridotta. Allargamento sì, ma non c´è fretta: questa è l´opinione di molti. "Ci vorrà tempo", dice Geoff, mentre Sylvie pensa che "bisogna prendere tempo per trovare il giusto equilibrio - culturale, politico, finanziario - per un allargamento felice". "L´ue è una bellissima creatura. Non distruggiamola prendendo delle scorciatoie", è l´appello di Pierre-antoine. Ma dove finisce l´Europa? Su questo punto pareri discordi. Da chi sogna un´Europa senza frontiere a chi chiede di definire i confini dell´Unione. Da chi ha "paura di una nuova cortina di ferro" e vuole un´Europa che includa "i Balcani, l´Islanda, la Norvegia, Cipro nord, la Turchia, l´Ucraina, la Moldavia, il Caucaso e perfino la Russia" e chi critica la politica di vicinato dell´Ue che "mette nello stesso paniere l´Ucraina e l´Algeria". Morale? Non ci sono risposte giuste, ma il Parlamento è contento di sapere la vostra! E voi potete seguire il dibattito sull´allargamento in diretta dalla plenaria di Strasburgo dalle 9. 00 alle 12. 00 di mercoledì 10 febbraio. .  
   
 

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