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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Febbraio 2010
 
   
  ÌINDUSTRIA CONSIGLIO SARDO, DIBATTITO SU CRISI: SINTESI INTERVENTO CAPPELLACCI

 
   
  Cagliari, 8 Febbraio 2010 - “Nella lunga riunione notturna a Palazzo Chigi, quando al termine del confronto siamo scesi tra gli operai che ci attendevano in piazza Montecitorio, sono stato emotivamente colpito (e non voglio che sembri un atteggiamento demagogico) nel guardare quei volti. Vi ho scorto grande dignità e fierezza, con in prima fila diverse donne, mogli e lavoratrici che fossero, che mi dicevano ‘Presidente noi non ce ne andiamo”. Ecco perche´ era giusto che io in queste ore fossi li´, a rappresentare tutta la Sardegna al fianco di queste persone per ringraziarle di questa grande lezione civica. Perciò se prima mi sentivo oltremodo impegnato in questa difficilissima vertenza, ora lo sono – anche emotivamente – ancora, se possibile, di più”. E´ uno dei passaggi dell´intervento del Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, il 4 febbraio nel dibattito in Consiglio regionale sullo stato dell´apparato produttivo sardo, a cominciare dalla vicenda Alcoa che rappresenta “l’emblema dello sforzo straordinario e dell’impegno forte e congiunto che il governo nazionale e quello regionale stanno profondendo per difendere posti di lavoro e scongiurare la chiusura di produzioni strategiche non solo per la Sardegna, ma per l’intero Paese´´. "Insieme, stiamo mettendo in campo ogni possibile azione ed un impegno straordinario per contrastare gli effetti di questa crisi, per salvaguardare le attività produttive e le migliaia di lavoratori che vi operano - ha aggiunto - . Risultati concreti, risposte puntuali alle richieste della multinazionale dell’alluminio per non interrompere la produzione, soluzioni tecnico-giuridiche per assicurare tariffe del tutto concorrenziali, impegni assunti personalmente dal presidente del Consiglio dei Ministri: tutto ciò non è bastato - ha ricordato il Governatore - ma anzi Alcoa sta proseguendo questo insensato gioco al rialzo! Dinanzi ai provvedimenti concreti del Governo, alla mobilitazione del popolo sardo, all´appello del pontefice, i vertici della multinazionale avrebbero dovuto dare segnali diversi di affidabilità, anziché continuare in modo insensato a chiederli agli altri. Avvieremo le procedure per ogni opportuna verifica della situazione ambientale e sanitaria. Saremo a fianco del Governo nazionale per porre in essere tutte le iniziative dall´escussione della fideiussione fino alla requisizione degli impianti. Ciascuno si deve assumere le proprie responsabilità in una situazione molto critica, in cui sono in gioco migliaia di posti di lavoro´´. Altre Vertenze Se il caso Alcoa è l’emblema dell’impegno sistematico e dello sforzo straordinario che le massime istituzioni nazionali e regionali stanno compiendo, non va dimenticato lo stesso impegno per il settore metallurgico del Sulcis-iglesiente, quello della chimica che interessa i siti industriali di Porto Torres, quello di Ottana e quello di Assemini. Cappellacci ha, quindi, fatto un breve quadro delle vertenze in corso (una trentina), cominciando dall´ Eurallumina di Portovesme (´´il Governo nazionale e quello regionale sono impegnati a trovare le più adeguate soluzioni per assicurare la ripresa produttiva con particolare riferimento alla riduzione dei costi energetici ee alla individuazione di un nuovo sito di stoccaggio dei fanghi rossi´´), per proseguire coi poli Chimici per i quali nel luglio 2009, con il Ministro Scajola, è stata firmata una fondamentale intesa che ha evitato la fermata dell’impianto principale del sito industriale di Porto Torres (quello del cracking) da cui dipendono le sorti della gran parte degli altri impianti regionali ad esso collegati (per i soli programmi di bonifica e´ previsto un impegno economico di circa 530 milioni di euro). Nuove Opportunita´ E Nuovi Scenari E´ indispensabile andare oltre il riferimento temporale della legislatura (quello a cinque anni del Prs) rendendo funzionali gli obiettivi di legislatura a quelli di un piano strategico di portata almeno decennale (Sardegna 2020). Questo nuovo approccio ha portato alla costituzione, lo scorso mese di settembre 2009, del Comitato Governo – Regione per il coordinamento delle iniziative di sviluppo della Sardegna. Priorita´ - perequazione infrastrutturale legata alla specificità insulare della Sardegna con l’obiettivo della definizione dei parametri oggettivi relativi alla misurazione degli effetti conseguenti al divario di sviluppo economico derivante dalla stessa insularità anche al fine di assicurare una effettiva continuità territoriale; - la individuazione degli interventi diretti a promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale; a rimuovere gli squilibri economici e sociali e a favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona; - il tema della fiscalità di sviluppo con particolare riguardo alla creazione di nuove attività di impresa; - la chiusura della partita ancora aperta delle nuove entrate e della collegata questione del patto di stabilità. Obiettivo: la progressiva trasformazione del nostro sistema produttivo. 1. Consolidamento e rilancio dei comparti manifatturieri “leggeri” che storicamente già rappresentano i nostri punti di forza per la presenza diffusa di un tessuto di Pmi che vanno aiutati a superare gli effetti negativi della crisi per farsi trovare pronti a cogliere le opportunità della ripresa;dobbiamo concentrare i nostri sforzi per sollevare il livello della qualità delle produzioni, favorire la internazionalizzazione delle nostre imprese e la loro competitività nel mercato globale; 2. Attrazione e ampia diffusione di nuove attività manifatturiere leggere (a basso o nullo impatto ambientale) e servizi del terziario avanzato ad alto valore aggiunto, grazie agli investimenti in ricerca ed alle eccellenze di cui disponiamo (Ict, tecnologie della rete, biomedicina e tecnologie della salute, energie rinnovabili e economia verde). Conclusioni Dalla crisi si può uscire ma serve l’impegno di tutti, mettendo da parte le contrapposizioni. Serve unità e coesione del popolo sardo, serve soprattutto una classe dirigente lungimirante, capace di esprimere una politica costruttiva e dialogante sui grandi temi dello sviluppo e delle riforme. Sono certo che vi sia fra noi, fra tutti i Sardi, questa comune volontà di migliorare e di trovare le opportune soluzioni. Abbiamo i mezzi, le intelligenze, le capacità per poterlo fare e sono certo che i nostri sforzi saranno premiati e i risultati saranno all’altezza delle nostre aspettative. .  
   
 

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