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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Febbraio 2010
 
   
  SALUTE FVG: ORTOPEDICI IN RETE

 
   
  Udine, 8 febbraio 2010 - "Attendo al termine di questo convegno, momento di celebrazione della grande tradizione dell´ortopedia in Friuli Venezia Giulia ma anche sede di proposta per il futuro, un documento nel quale voi professionisti mi indicherete il migliore percorso per coordinare meglio questo settore della nostra sanità che è oggi ad un buon livello anche grazie alle scelte coraggiose e lungimiranti fatte al momento opportuno nel passato". L´assessore regionale alla Salute e Protezione sociale, Vladimir Kosic, nel suo intervento introduttivo il 5 febbraio al convegno "Sessanta anni di ortopedia in Friuli Venezia Giulia: storia, attualità e prospettive", ribadisce le linee e i principi che animano il nuovo Piano socio sanitario, "approvato dal ministero ma ancora aperto ai contributi e alle integrazioni che siano - precisa Kosic - coerenti con il superamento delle disomogeneità presenti in Friuli Venezia Giulia". Molti dei 250 addetti ai lavori riuniti nell´auditorium della Regione ad Udine per il convegno organizzato da Franco Gherlinzoni, direttore della struttura complessa di Ortopedia e Traumatologia dell´Ospedale di Gorizia, assieme ad Araldo Causero, direttore della clinica di Ortopedia e Traumatologia dell´Azienda ospedaliero-universitaria di Udine, in collaborazione con l´Associazione "Paola onlus" per i Tumori muscolo-scheletrici, convengono su questa linea. "La specializzazione è il percorso a cui dobbiamo guardare e in questo campo ci sono esempi di estrema avanguardia", afferma Kosic, ricordando alcune eccellenze: "ciò a cui dobbiamo mirare è un Tavolo di coordinamento che permetta di offrire l´assistenza integrata ai pazienti soprattutto nei settori degli interventi elettivi e nella traumatologia, coinvolgendo anche l´emergenza, un tema a cui il Piano socio-sanitario dedica un capitolo specifico". Basta, dunque, con la visione di un grande ospedale autarchico e avanti con un sistema di rete. Un sistema nel quale possano essere gli stessi medici e professionisti a muoversi per raggiungere i pazienti nei vari centri. "Non possiamo pensare più in una regione di un milione e 200 mila abitanti di suddividere le risorse su base geografica: occorre pensare con una visione regionale", ha ribadito Kosic, precisando anche che "dove esistono eccezioni alla regola, che richiedono una maggiore attenzione, l´Amministrazione regionale sa di doverne tenere conto". Lo stesso direttore dell´Azienda ospedaliero-universitaria di Udine, Giorgio Favaretti, che ha aperto i lavori assieme alla presidente dell´Ordine dei medici di Gorizia, Roberta Chersevani e la vicepresidente di Udine, Antonella Bulfone, concorda sul fatto che occorra giungere ad una rete di servizi collegati e auspica "che la Regione ne enfatizzi il ruolo". Kosic nel suo intervento non dimentica il ruolo fondamentale delle associazioni come "Paola onlus", nata per diffondere un modello di qualità nell´assistenza ai malati di tumori muscolo-scheletrici. Si tratta di patologie rare, fortemente invalidanti, che colpiscono un centinaio di persone in regione, ma che proprio per questo richiedono cura integrata e una rete di professionisti ad hoc. In Italia e forse anche in Europa, gli obiettivi di questa onlus sono all´avanguardia e fanno scuola per come sono riusciti ad attivare un´integrazione fruttuosa tra operatori per la cura di patologie rare. "Un patrimonio di sinergie che chiediamo non venga disperso - commenta la presidente, Ornella Gonzato - ma che sia da modello per raggiungere l´efficienza e l´efficacia delle cure per il maggior numero di persone". .  
   
 

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