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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Febbraio 2010
 
   
  ARTIGIANATO IN PIEMONTE: CONTROLLI SANITARI ADDEBITATI ALLE AZIENDE IN ATTESA DI UN UN TAVOLO CON IL GOVERNO LA REGIONE CONGELA I PAGAMENTI

 
   
   Torino, 8 Febbraio 2010 - “In un momento di grande difficoltà come quello attuale non è di certo opportuno penalizzare ulteriormente il settore agroalimentare, che già sta pagando l’alto prezzo della crisi, con una tassa applicata in modo improprio”. È con queste parole che il vicepresidente della Giunta regionale Paolo Peveraro con delega all’Artigianato raccoglie le proteste del comparto contro l’entrata in vigore del Decreto legislativo 194 del novembre 2008 che disciplina il rifinanziamento dei controlli sanitari ufficiali anche negli stabilimenti del settore alimentare (ricompresi nella sezione 6 del D. Lgs. 194) da parte delle competenti Autorità. La norma in questione, di derivazione comunitaria, va a sostituire il Decreto legislativo 432/98 e prevede il pagamento di una tassa, da versare alle Asl competenti, da parte di ogni attività all’ingrosso di produzione, deposito e commercializzazione di alimenti. A sollevare il malcontento del comparto il fatto che il Decreto 194 ricomprenda qualsivoglia impresa, anche artigiana e di dimensione micro, purché svolga attività prevalente (superiore quindi al 50%) all’ingrosso, senza tenere in considerazione gli interessi delle imprese a bassa capacità produttiva. Con una lettera inviata nei giorni scorsi alle associazioni di categoria Peveraro rende pertanto noto al comparto che la Giunta della Regione Piemonte ha deliberato di estendere la sospensione temporanea del pagamento delle tariffe sui controlli sanitari, previsti dal Decreto in questione, anche per quegli stabilimenti del settore alimentare con attività prevalente all’ingrosso (ricompresi nella sezione 6 del D. Lgs. 194). In precedenza il provvedimento aveva, infatti, riguardato solo le attività agricole primarie. “Il congelamento dei pagamenti – spiega il vicepresidente -si è reso necessario in attesa di chiarimenti sull’applicazione delle tariffe e sulla corretta interpretazione della norma da parte dei Ministeri competenti dell’Economia e della Salute. La nostra Regione, infatti, d’accordo con le altre Regioni, aveva proposto al Governo una serie di emendamenti, già prima dell’approvazione del Decreto 194, che non ne avrebbero disatteso i principi. L’obiettivo comune era tra l’altro proprio quello di salvaguardare le piccole imprese e gli interessi delle aziende del settore a bassa capacità produttiva. Benché approvate dalla Conferenza Stato-regioni queste proposte non sono state affatto prese in considerazione da Palazzo Chigi. Per questo ho chiesto d’accordo con la collega Artesio la riapertura immediata di un tavolo di confronto con il Governo”. .  
   
 

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