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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Febbraio 2010
 
   
  MERCATO DEL LAVORO: NELLA CRISI E OLTRE PRESENTATI I DATI SU OCCUPAZIONE, CASSA INTEGRAZIONE E INTERVENTI REGIONALI PIEMONTESI

 
   
  Torino, 8 Febbraio 2010 -Una fotografia aggiornata sullo stato del mercato del lavoro in Piemonte, con un quadro dettagliato della crisi occupazionale e del ricorso alla Cassa Integrazione. A fornirla sono i nuovi dati elaborati dall’Osservatorio Regionale del Mercato del Lavoro, aggiornati alla fine di dicembre del 2009, presentati, il 5 febbraio presso il Palazzo della Regione, dall’Assessore al Lavoro e Welfare, Teresa Angela Migliasso. Alla luce dei numeri, appare chiaro che il 2009 sarà ricordato come l’anno della “grande crisi”, analoga come portata a quella registrata in Piemonte nella prima metà degli anni ’80. Il dato più preoccupante del 2009 è rappresentato dalla forte crescita della disoccupazione: +40% circa nei primi nove mesi dell’anno, secondo le stime Istat (il dato annuale sarà rilasciato solo a fine marzo), da 94. 000 a 130. 000 unità, con un tasso che sale dal 4,8 al 6,5%, il livello più alto in tutto il settentrione, dove la media si attesta al 5,1%. Il flusso in entrata nelle liste di mobilità aumenta del 50% con una maggiore incidenza (+77,5%) per i disoccupati provenienti dalle piccole imprese, più esposte sul mercato; a fine anno si contano circa 38. 000 persone in mobilità, quasi il 40% in più rispetto al 2008, in linea con i dati Istat. L’occupazione si riduce di 20. 000 addetti, con una caduta concentrata nell’industria e il tasso di occupazione scende di un intero punto percentuale, dal 65 al 64%, una flessione contenuta dal massiccio ricorso alla Cig. Le occasioni di lavoro registrate dai Centri per l’Impiego, al netto del lavoro domestico, sono diminuite di oltre 100. 000 unità, pari a -15,5%, ma la flessione sfiora il 40% nell’industria e raggiunge quota -57% nel metalmeccanico. Le ore di Cig complessivamente autorizzate nel corso dell’anno sono state in complesso oltre 182 milioni: 117 milioni di ordinaria (+533%), 49 milioni di straordinaria (+182%), 16 milioni di Cig in deroga (+250%), tassi di aumento vertiginosi, dovuti anche a provvedimenti di semplificazione ed estensione per l’accesso a questo ammortizzatore sociale. In media, ogni occupato dipendente nell’industria, la platea potenziale di riferimento, ha fruito in Piemonte di 338 ore di integrazione salariale, cioè oltre due mesi di sospensione, il valore più elevato in Italia, quasi il doppio del dato nazionale. Si può ipotizzare che nel corso dell’anno sono state almeno 150. 000 le persone interessate, in misura più o meno ampia, da processi di sospensione del lavoro. In questo quadro molto difficile, risultano in crescita, due sole tipologie contrattuali: il lavoro intermittente e quello di tipo occasionale, che totalizzano entrambe circa 20. 000 movimenti, ad indicare un aumento dell’area di lavoro marginale. La flessione delle assunzioni colpisce in particolare i giovani: aumenta al diminuire dell’età e i tassi di disoccupazione si concentrano fra le persone con meno di 25 anni (nel Nord-ovest 19% circa, contro un dato generale del 5,5%), cioè proprio i soggetti meno coperti da ammortizzatori sociali e il cui sostegno, quindi, grava per gran parte sulle famiglie. Per fronteggiare l’emergenza registrata nell’ultimo anno l’Assessorato regionale al Lavoro ha messo in campo una manovra estesa ed articolata, nei limiti delle competenze e delle risorse disponibili. Oltre alla Cig in deroga e alle iniziative correlate, per supportare imprese e famiglie sono stati attivati: - interventi di sostegno al reddito destinati nel 2009 alle persone del tutto prive di ammortizzatori, con un Avviso pubblico riproposto all’inizio del 2010 nei confronti di un target diverso, composto da persone in Cig, disoccupazione o mobilità; - provvedimenti che consentono di anticipare l’integrazione salariale straordinaria nelle situazioni di procedure concorsuali; - anticipo della retribuzione, attraverso un Fondo Speciale di Garanzia, agli occupati che da tempo non percepiscono lo stipendio per problemi di liquidità aziendale; - l’attivazione dello strumento del microcredito a favore di soggetti non bancabili per intraprendere un’attività imprenditoriale o di lavoro autonomo; - l’avvio di attività socialmente utili a supporto degli uffici giudiziari, rivolte ad ultracinquantenni in mobilità indennizzata, a cui viene riconosciuto un sussidio cumulabile con l’indennità percepita; In questo contesto, il disegno più ambizioso è in fase di avvio e coinvolge l’intero sistema dei servizi per l’impiego, dando all’attuazione all’Accordo Stato-regioni sulla gestione degli ammortizzatori in deroga del 12 febbraio 2009, con cui si lega per la prima volta in modo organico la fruizione dell’integrazione salariale alla partecipazione a percorsi di politica attiva. Tutte le persone che accederanno nel 2010 a Cig o mobilità in deroga dovranno attivarsi personalmente recandosi al Centro per l’Impiego di riferimento per concordare un percorso di crescita professionale, di riqualificazione e/o ricollocazione a seconda dei casi. A pochi giorni dall’avvio i Centri per l’impiego hanno già programmato 2. 700 ore di attività di cui la metà circa già erogate per i primi lavoratori coinvolti. “Un momento di difficoltà che offre nuove opportunità” lo slogan scelto insieme alle Province e alle Parti sociali per spiegare l’iniziativa. “Si tratta di una mezza rivoluzione copernicana – ha dichiarato l’assessore Migliasso - in un contesto in cui la fruizione delle politiche cosiddette passive era, appunto, per lo più “passiva”, solo debolmente e disorganicamente collegata ad efficaci politiche del lavoro e della formazione. Ora, finalmente, si cambia e si costruisce un sistema che dovrà durare nel tempo e che prefigura quella riforma degli ammortizzatori sociali da troppo tempo vagheggiata in cui i vari attori coinvolti (imprese, servizi pubblici, parti sociali, lavoratrici e lavoratori) sono responsabilizzati personalmente, ed ognuno si fa carico della sua parte a fini di interesse comune, di sistema”. “In questo senso – ha aggiunto l’assessore - la crisi attuale, che secondo tutti gli analisti è lungi dall’essere superata, pur in presenza di alcuni spiragli di ripresa, ancora flebili, ma significativi, ha favorito la strutturazione di uno strumento innovativo, che andrà affinato nel tempo, ovviamente, ma che può rappresentare un indubbio salto di qualità nella gestione delle politiche del lavoro. L’esperienza delle ultime crisi, pur non così virulente, ha dimostrato ampiamente, che dalla recessione si può e si deve uscire positivamente solo con uno sforzo comune di tutte le componenti di un Sistema Piemonte che contiene in sé tutti gli anticorpi necessari per risollevarsi e agganciare saldamente il treno della ripresa”. .  
   
 

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