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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Febbraio 2010
 
   
  RIFORMA DELLA SCUOLA, VALUTAZIONE NEGATIVA DELL´ASSESSORE ALL´ISTRUZIONE DELLA REGIONE PIEMONTE

 
   
   Torino, 8 Febbraio 2010 – Valutazione negativa sulla sostanza e sui tempi della riforma del secondo ciclo scolastico approvata giovedì 4 febbraio dal Consiglio dei Ministri è stata espressa dall’assessore regionale all’Istruzione ed alla Formazione Professionale, Giovanna Pentenero, nel corso di una conferenza stampa svoltasi oggi nella sede della Giunta regionale, in piazza Castello. La riforma prevede che chi dovrà iscriversi al primo anno potrà scegliere tra 6 licei (per 14 indirizzi), 11 istituti tecnici e 6 professionali. «Si è persa l’occasione per una vera riforma dell’istruzione superiore, schiacciata dalla necessità di conseguire i risparmi derivanti dalla legge 133 del 2008 che ha previsto tagli per 8 miliardi di euro tra docenti e personale Ata – ha affermato l’assessore Pentenero - Non vorremmo che si ripetesse nella scuola quanto accaduto per la sanità, dove la Regione ha dovuto investire proprie risorse per garantire livelli adeguati delle prestazioni. In sostanza, il Governo vuole ridurre il sistema scolastico ai minimi termini, trasferendo alle Regioni il compito di gestirlo. La Regione Piemonte dice no a questa prospettiva, perché il nostro obiettivo è una scuola di qualità. Non conosciamo ancora il testo definitivo approvato dal Consiglio dei Ministri, tuttavia dalle prime indicazioni appare chiaro che non sono state accolte le proposte fatte in sede di Conferenza Stato – Regioni ». L’assessore ha ricordato che «gli effetti di queste politiche nazionali li abbiamo già visti quest’anno, quando la Regione Piemonte ha dovuto farsi carico di interventi molto pesanti, come i 7 milioni di euro stanziati per i progetti riguardanti l’assistenza dei disabili, favorendo inoltre l’occupazione dei precari colpiti dai tagli della Finanziaria 2008 ». L’assessore ha poi esaminato le conseguenze della riforma del Governo sull’organizzazione scolastica e sulle famiglie. «Giusto ridurre gli indirizzi ma, nel passare da 900 a poche decine, sembra che abbia prevalso la necessità di tagliare, piuttosto che la volontà di andare verso una scuola moderna – ha detto Pentenero -. Sotto il profilo dell’organizzazione, le scuole dal prossimo anno avranno tre modelli: le prime classi con la riforma; dalle seconde alle quarte vi sarà una riduzione d’orario, ma sul vecchio programma, e le quinte proseguiranno con il precedente ordinamento. Così non si crea la scuola dell’innovazione, bensì quella della confusione e dei tagli». Per quanto riguarda invece le conseguenze sulle famiglie, l’assessore Pentenero sottolinea che «è assurdo far partire adesso la riforma, a 50 giorni dalla chiusura della prescrizioni. Così è difficile attuare un orientamento efficace, indispensabile per aiutare le famiglie ed i ragazzi a scegliere il percorso migliore e prevenire la dispersione scolastica». In conclusione, ha annunciato l’assessore all’Istruzione ed alla Formazione Professionale, «la Regione Piemonte si opporrà a tutte le iniziative che, sulla scorta del federalismo per abbandono, mirano esclusivamente a risparmiare sulla scuola, mettendo a rischio le possibilità di successo dei nostri giovani e la qualità del lavoro svolto dai docenti e dai dirigenti scolastici ». .  
   
 

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