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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Febbraio 2010
 
   
  DAL 2000 AD OGGI 16 MILIARDI DI INVESTIMENTI. CREATI IN TOSCANA 16 MILA POSTI DI LAVORO LE INFRASTRUTTURE POSSONO CREARE NUOVO SVILUPPO

 
   
  Febbraio 8 febbraio 2010 - Le infrastrutture possono essere occasione di sviluppo, oltre che creare posti di lavoro durante la loro realizzazione. Ma per “non divertirsi solo a guardare i treni che passano”, per citare la metafora usata dal segretario della Cgil Alessio Gramolati, «serve una cabina di regia che consenta di superare i tempi troppi lunghi e le difficoltà ad accordare i suoni quando un´opera riguarda più soggetti ed istituzioni – mette in chiaro l´assessore ai trasporti e alle infrastrutture Riccardo Conti -. Occorre inventarsi cose nuove: puntando magari alla logistica o alle energie rinnovabili, provando anche a progettarle in loco e costruirci una filiera. Ed occorre accompagnare chi vuole fare investimenti in Toscana, creando con le infrastrutture un valore aggiunto, senza abbandonarli alla rendita». Solo così economia e infrastrutture – e tante ne sono state realizzate in Toscana negli ultimi anni: 16 miliardi spesi dal 2000, altri 15 programmati fino al 2013 - possono creare quella scintilla capace di far ripartire la crescita della regione. Di questo stamani si è parlato a Palazzo Medici Riccardi a Firenze, dove si è svolto l´incontro “La mobilità e la logistica per lo sviluppo della Toscana: passato e futuro”, concluso con una tavola rotonda a cui hanno partecipato oltre all´assessore Conti e al segretario della Cgil Gramolati, anche Andrea Pieroni, presidente della Provincia di Pisa e dell´Unione delle province toscane, e Paolo Sorrentino per Confindustria. La Toscana, ´città´ con più di tre milioni di abitanti - La Toscana come una delle duecento città più grandi del mondo: una città da tre milioni e mezzo di abitanti. Il cambio di passo invocato ruota attorno a questa suggestione, che ha come sottinteso la fine di ogni campanilismo e una governance tutta nuova. «L´innovazione non si fa solo aggiungendo livelli di governo, ma aggiungendo e sostituendo» ricorda Conti. «Tempi troppo lunghi per prendere una decisione. La colpa non è della concertazione – sottolinea Gramolati – ma certo il problema c´è e va risolto, perché in una democrazia che funziona partecipazione e decisione devono andare a braccetto». «Abbiamo grandi talenti – dice Paolo Sorrentino – Non dobbiamo solo partecipare. Dobbiamo correre per la medaglia olimpica, facendo lavorare insieme le eccellenze toscane, magari con la regia della Regione». «La Toscana in fondo – aveva detto Andrea Pieroni – è una piattaforma naturale». Un crocevia appunto ci può permettere di non limitarsi a ved ere i treni che passano o le navi che arrivano. Ma per questo, tutti stamani hanno convenuto, occorre combattere le aziende di retrovia. Occorre essere più competitivi, alzando produttività e valore aggiunto. «Perché scarsa produttività si traduce anche in scarsi salari» ricorda di nuovo Gramolati. Occorre inoltre investire in formazione per elevare il livello delle eccellenze toscane. In passato pochi investimenti - Il convegno si era aperto con un lungo elenco di numeri. Con una premessa. C´è stata una Toscana, anni fa, dove le infrastrutture hanno ricorso lo sviluppo anziché trascinarlo. Oggi la scommessa è tentare l´opposto. «C´era una Toscana – ricorda il ricercatore dell´Irpet, Stefano Casini Benvenuti – con bassi livelli di crescita, soprattutto negli anni Ottanta e Novanta, e ch´eppur si muoveva. Una Toscana propensa a conservare, anch e per la sua percezione di territorio di benessere, propensa alla bassa competitività e non solo per le infrastrutture inadeguate, dove le amministrazioni pubbliche spendevano molto in spesa corrente e poco in investimenti. E lo stesso facevano le aziende». Opere per 31 miliardi e 38 mila posti di lavoro - Quei numeri, almeno in parte, oggi sono diversi. Dal 2000 ad oggi la Regione ha programmato e realizzato in Toscana oltre 16 miliardi di investimenti, tutti cantierati o ultimati. Altri 15 miliardi sono programmati fino al 2013. Non riguardano solo strade e trasporti, che sono il 43% dell´intera torta (13 miliardi fino al 2013). Non sono neppure solo soldi della Regione: alcuni arrivano dallo Stato, altri dagli enti locali e altri ancora da privati come le Ferrovie. Questa grande mole di investimenti ha comunque creato 16 mila posti di lavoro tra il 2000 e il 2009 e altri 22 mila ne potrebbe creare fino al 2013, facendo cre scere il Pil di 4,5 miliardi fino al 2009 e di altri 3,82 attesi fino al 2013. Più di quello che le infrastrutture hanno prodotto, secondo i dati presentati oggi, in tutto il resto d´Italia. «Il deficit di infrastrutture è stato per il 50 per cento un problema, una zavorra per lo sviluppo, e per il 50% un alibi – conclude l´assessore Conti – Ora l´alibi non c´è più e rimane un 50% di opportunità». Rispetto all´Europa, la Toscana ha ancora poche strade, autostrade e aeroporti. Se 100 è la media dell´Ue, l´indice toscano è 89 per le strade e 37 per gli aeroporti. Anche questi numeri sono stati illustrati stamani. Ma su ferrovie e porti la Toscana già può vantare una media avanzata: rispettivamente 126 (più di Provenza e Catalogna) e 156 (contro il 250 della Catalogna e il 431 della Provenza). Vanno semmai ridotti I tempi di realizzazione. «Per le grandi opere sono serviti in passato 60 mesi» annota il ricercatore dell´Irpet Stefano Casini Benvenuti. Troppi, conferma anche l´assessore Conti. .  
   
 

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