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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Febbraio 2010
 
   
  UN NUOVO PROGETTO DELL´UE STUDIA LA FISICA DELLA MATERIA SOFFICE

 
   
  Bruxelles, 9 febbraio 2010 - Una ricerca finanziata dall´Unione europea ha avviato lo studio approfondito dei colloidi, per comprendere la natura della fisica della materia soffice. I risultati del progetto aiuteranno i fisici europei a creare nuovi materiali di materia soffice, in collaborazione con le società europee di alta tecnologia che partecipano al progetto. La collaborazione diffonderà la più avanzata scienza colloidale in tutta l´Unione europea. Il progetto Comploids ("Physics of complex colloids: Equilibrium and driven") ha ricevuto un finanziamento di 4,7 milioni di euro attraverso il tema "Persone" del Settimo programma quadro dell´Unione europea (7° Pq), parte del programma specifico Azioni Marie Curie a favore della mobilità dei ricercatori, dello sviluppo professionale, delle conferenze, delle sovvenzioni e delle borse di studio, ed è guidato dall´Università di Vienna, in Austria. Il consorzio, formato da dieci membri, studia la struttura molecolare dei colloidi, la loro organizzazione e il comportamento delle particelle colloidali. I colloidi sono miscele chimiche in cui un materiale è uniformemente disperso in un altro. Sono composti da particelle più grandi degli atomi o delle molecole, ma non abbastanza grandi da essere visibili ad occhio nudo. Con i grandi progressi fatti nel campo delle nanotecnologie, della biofisica e della sintesi dei polimeri, la scienza dei colloidi sta diventando sempre più importante. Il gruppo di ricerca Comploids è impegnato nello studio della struttura molecolare dei materiali soffici che, a prescindere del loro aspetto (si pensi, ad esempio, alle schiume da barba, alla maionese o alle vernici) presentano incredibili somiglianze: tutte dipendono dalla strutturazione delle rispettive molecole, piuttosto che dal tipo di molecola. La sfida più importante per gli scienziati che lavorano alle scienze colloidali è di fare in modo che le particelle colloidali si assemblino nella struttura desiderata. Per raggiungere questo risultato, l´interazione tra le particelle colloidali deve essere attentamente controllata, ad esempio, con un campo elettrico o magnetico, sospendendo le particelle in un cristallo liquido o in una miscela olio-acqua o utilizzando particelle a forma di barra o di disco, piuttosto che di forma sferica. Altri fattori importanti oggetto di ulteriori studi sono la dinamica e l´invecchiamento delle dispersioni colloidali. Quando il progetto terminerà, nel 2013, il gruppo Comlpoids si aspetta che tra i risultati finali ci siano anche la conoscenza, i metodi e le strategie necessarie a creare materiali e prodotti a base colloidale. Le idee di uso della tecnologie colloidali di ultima generazione potrebbero comprendere metodi avanzati di tecniche di recupero del petrolio e lo sviluppo di una nuova generazione di pneumatici. Il progetto Comploids sarà per tutti i membri del consorzio un ambito di ricerca stimolante, con scuole estive, workshop e corsi pratici. Il gruppo è europeo e vede la partecipazione delle Università di Edimburgo e Cambridge (Regno Unito), l´Università di Stoccarda (Germania), l´Università di Roma (Italia), la Fondazione per la ricerca e la tecnologia (Grecia) e l´Università di Lubiana (Slovenia). Per maggiori informazioni, visitare: Progetto Comploids: http://www. Itn-comploids. Eu/ Università di Vienna http://www. Univie. Ac. At/?l=2 .  
   
 

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