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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Febbraio 2010
 
   
  TRASFERIMENTO DEI DATI BANCARI AGLI USA, IL PARLAMENTO EUROPEO DICE NO

 
   
  Strasburgo, 9 febbraio 2010 - I tuoi dati personali: dove sono e chi li legge? Giovedì 4 febbraio la commissione per le Libertà civili del Parlamento ha votato contro l´accordo ad interim fra Usa e Ue per il trasferimento dei dati bancari ai fini della lotta contro il terrorismo. I deputati ritengono che l´accordo "violi i principi di base della protezione dei dati personali". Il voto definitivo dovrebbe tenersi giovedì prossimo a Strasburgo. Ma la partita è tutta aperta. Seguendo la liberale olandese Jeanine Hennis-plasschaert, responsabile della relazione, ieri la commissione Libertà civili (Libe) del Parlamento ha detto no ai piani Ue di condivisione dei dati bancari con gli Usa. L´accordo, stipulato nel quadro di azioni di contrasto al terrorismo dopo l´11 settembre 2001, prevede che le autorità americane possano -attraverso il sistema "Swift" - avere accesso ai dati sui trasferimenti bancari dei cittadini europei. La tutela della privacy a rischio - La motivazione addotta dalla commissione Libe per il suo rigetto è l´insufficiente tutela della privacy: "l´accordo viola i principi di base della protezione dei dati, ovvero la necessità e la proporzionalità", ha detto la relatrice. I deputati hanno più volte criticato la maniera in cui le autorità americane raccolgono e usano i dati. Secondo loro non c´è chiarezza su come, da chi e quali informazioni vengono utilizzate. Senza l´ok del Parlamento l´accordo non potrà entrare in vigore. E´ la prima volta che il Parlamento usa il potere di veto attribuitogli dal Trattato di Lisbona. Che cos´è Swift, e cosa c´entra l´Ue? Swift è un operatore privato che gestisce l´80% dei trasferimenti bancari in oltre 200 paesi del mondo. Il problema è emerso nel 2006, quando si è scoperto che Swift trasferiva i dati bancari dei cittadini europei alle istituzioni americane, senza il consenso delle autorità europee. Una soluzione - fra le altre - è stata la costruzione di un nuovo centro per la raccolta dei dati in Svizzera, che permette di immagazzinare tutti i dati europei nel vecchio continente, invece di trasferirli alla centrale americana. Per stipulare come gli Usa potessero usare i dati ("solo ai fini della lotta al terrorismo", secondo l´Ue), serviva un accordo con le istituzioni comunitarie. Considerata l´imminente entrata in vigore del nuovo Trattato, la Commissione europea ha proposto un accordo ad interim, della durata di solo nove mesi a decorrere da febbraio del 2010. In seguito dovrebbe concludersi un contratto più comprensivo, da negoziare nel quadro del nuovo Trattato che prevede l´inclusione del Parlamento. Ma il Parlamento non ha apprezzato che l´accordo, per quanto temporaneo, sia stato negoziato "in tutta segretezza" e "a porte chiuse" dai Governi. Doppio schiaffo per il Parlamento - I Ministri degli Interni dei 27 governi Ue avevano dato il loro accordo su Swift alle autorità americane il 30 novembre scorso. Un giorno prima dell´entrata in vigore del Trattato di Lisbona. Un vero schiaffo al Parlamento europeo, che - con il Trattato - acquisisce nuovi poteri in materia di accordi internazionali, e avrebbe potuto dire la sua. La decisione dei Ministri è stata giudicata dai parlamentari un gesto "kamikaze" e "inaccettabile". L´accordo doveva entrare in vigore il primo febbraio, ma - con il nuovo Trattato in vigore - serviva l´accordo del Parlamento. Che ha ricevuto i testi legislativi tradotti solo il 25 gennaio. Un altro schiaffo. La bocciatura da parte della commissione Libe era quasi prevedibile. Cosa succederà la settimana prossima durante la plenaria, però, è ancora tutto da vedere. Alcuni gruppi politici potrebbero infatti cambiare idea. O potrebbero chiedere di rimandare il voto, per cercare di trovare una soluzione più soddisfacente per tutti. Giochi aperti fino a settimana prossima - Bisognerà quindi aspettare mercoledì prossimo - il 10 febbraio - per capire le posizioni dei gruppi, nel dibattito in Aula che si terrà dalle 15. 00 in poi. E non è detto che il voto di giovedì 11 confermerà la bocciatura della commissione Libe. .  
   
 

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