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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Febbraio 2010
 
   
  RIFORMA DEI LICEI, DEGLI ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI

 
   
  Roma, 9 febbraio 2010 - Il 4 febbraio scorso ha ricevuto il via libera definitivo da parte del Consiglio dei Ministri la riforma dei licei, degli Istituti tecnici e professionali, che partirà dal 2010, con l’obiettivo complessivo di giungere alla modernizzazione del sistema scolastico italiano. Queste, in breve, le novità della riforma: I 396 indirizzi sperimentali, i 51 progetti assistiti dal Miur e le tantissime sperimentazioni attivate saranno ricondotti a 6 licei. In particolare: Il Liceo artistico sarà articolato in 6 indirizzi distinti: arti figurative; - architettura e ambiente; - audiovisivo e multimedia; - design; - grafica; - scenografia. Nel Liceo classico sarà introdotto l’insegnamento di una lingua straniera per l’intero quinquennio, e potenziata l’area scientifica e matematica. Nel Liceo scientifico sarà aumentato il peso della matematica e delle discipline scientifiche. Il Liceo linguistico prevedrà, sin dal primo anno, l’insegnamento di 3 lingue straniere, mentre un primo insegnamento non linguistico sarà impartito in lingua straniera dal terzo anno ed un secondo dal quarto anno. Il Liceo musicale e coreutica sarà articolato nelle due sezioni: - musicale; - coreutica. Saranno istituite inizialmente 40 sezioni musicali e 10 coreutiche e potranno essere attivate in convenzione con i conservatori e le accademie di danza per le materie di loro competenza. A conclusione del percorso di studio, gli studenti dovranno essere in grado di: - raggiungere un livello di competenza tecnica nella danza o nello strumento musicale, che consenta la prosecuzione degli studi nel sistema dell’alta formazione musicale e coreutica; - cogliere i valori estetici delle opere musicali; - conoscere repertori significativi del patrimonio musicale e coreutico nazionale e internazionale, sapendoli analizzare mediante l’ascolto, la visione e la decodifica dei testi; - individuare le ragioni e i contesti storici relativi a: - opere; - autori; - personaggi; - artisti; - movimenti; - correnti musicali; - allestimenti coreutici; - conoscere ed analizzare gli elementi strutturali del linguaggio musicale e coreutico sotto gli aspetti: - della composizione; - dell’interpretazione; - dell’esecuzione; - dell’improvvisazione. Il Liceo delle scienze umane, che sostituirà liceo socio-psico-pedagogico, avrà un piano di studi basato sull’approfondimento dei principali campi di indagine delle scienze umane, della ricerca pedagogica, psicologica e socio-antropologico-storica. Potrà essere attivata una opzione economico-sociale in cui saranno approfonditi i nessi e le interazioni fra le scienze giuridiche, economiche, sociali e storiche. La riforma prevede anche la valorizzazione della lingua latina, che, presente come insegnamento obbligatorio nel liceo classico, scientifico, linguistico e delle scienze umane, sarà possibile, negli altri licei, come opzione; Sarà valorizzata la qualità degli apprendimenti più che la quantità delle materie. I quadri orari, infatti, saranno adeguati a quelli dei Paesi che hanno raggiunto i migliori risultati nelle classifiche Ocse Pisa (come la Finlandia: 856 ore all’anno). Il quadro orario sarà annuale e non più settimanale. In tutti i licei ci saranno 27 ore settimanali nel primo biennio e 30 nel secondo biennio e nel 5° anno con le seguenti eccezioni: nel liceo classico - negli ultimi 3 anni, 31 ore; nell’artistico - fino a 35 ore; nel musicale e coreutica - fino a 32 ore. La nuova organizzazione dei licei prevede: Maggiore autonomia scolastica, vale adire la possibilità: di usufruire di una quota di flessibilità degli orari del 20% nel primo biennio e nell’ultimo anno, e del 30% nel secondo biennio. In tal modo ogni scuola potrà decidere di diversificare le proprie sezioni, di ridurre o aumentare gli orari delle discipline (anche attivando ulteriori insegnamenti, previsti in un apposito elenco); di attivare ulteriori insegnamenti opzionali attraverso un contingente di insegnanti messo a disposizione degli Uffici scolastici regionali o assumendo esperti qualificati attraverso il proprio bilancio. Un rapporto più forte scuola-mondo del lavoro-università, grazie alla possibilità, a partire dal secondo biennio, di svolgere parte del percorso attraverso l’alternanza scuola-lavoro e stages o in collegamento con il mondo dell’alta formazione (università, istituti tecnici superiori, conservatori, accademie). Quanto alla Riforma dell’Istruzione tecnica e professionale, questi, in breve, i punti salienti dei due regolamenti: A) Riordino degli istituti tecnici - che ha il fine di limitare la frammentazione degli indirizzi, rafforzando il riferimento ad ampie aree scientifiche e tecniche di rilevanza nazionale. I nuovi istituti tecnici si divideranno in 2 Settori: economico e tecnologico, ed avranno un orario settimanale corrispondente a 32 ore di lezione. Il Settore economico avrà 2 indirizzi: - amministrativo, finanza e marketing; - turismo. Il Settore tecnologico avrà 9 indirizzi: - meccanica, meccatronica ed energia; - trasporti e logistica; - elettronica ed elettrotecnica; - informatica e telecomunicazioni; - grafica e comunicazione; - chimica, materiali e biotecnologie; - sistema moda; - agraria, agroalimentare e agroindustria; - costruzioni, ambiente e territorio. Relativamente agli indirizzi del settore tecnologico è prevista la presenza degli insegnanti tecnico-pratici nella misura oraria crescente dal primo al quinto anno: 264 ore nel biennio; 561 ore in terza; 561 ore in quarta; 330 ore in quinta. Il percorso didattico degli istituti tecnici sarà strutturato in un primo biennio e in un secondo biennio, e un quinto anno in cui gli indirizzi potranno articolarsi nelle opzioni richieste dal territorio e dal mondo del lavoro e delle professioni. B) Riordino istituti professionali – che ha il fine di riaffermare l´identità di questo tipo di scuola nell´ambito dell´istruzione superiore e far sì che i giovani acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per ricoprire ruoli tecnici operativi nei settori produttivi di riferimento. I nuovi istituti professionali si articoleranno in due macrosettori: - istituti professionali per il settore dei servizi; - istituti professionali per il settore industria e artigianato. Ai due settori corrisponderanno 6 indirizzi: a) Settore dei servizi: Servizi per l´agricoltura e lo sviluppo rurale; - Servizi socio-sanitari; - Servizi per l´enogastronomia e l´ospitalità alberghiera; - Servizi commerciali. B) Settore industria e artigianato: - Produzioni artigianali e industriali; - Servizi per la manutenzione e l´assistenza tecnica. Gli istituti professionali avranno un orario settimanale corrispondente a 32 ore di lezione. Il percorso quinquennale sarà articolato in 2 bienni e 1 quinto anno. Il provvedimento prevede, infine: - il potenziamento delle attività di didattica laboratoriale; - stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro per apprendere (soprattutto nel secondo biennio e nel quinto anno) - attraverso un’esperienza diretta. .  
   
 

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