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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Febbraio 2010
 
   
  AMBIGUOUS PAINTING ARIANNA PIAZZA – SAM PUNZINA – MIRKO CANESI EL GATO CHIMNEY – SHANTI RANCHETTI – LOREDANA CATANIA MILANO 11 FEBBRAIO 19 MARZO 2010

 
   
  Milano, 10 febbraio 2010 - Giovedì 11 febbraio alla galleria Spazioinmostra s’inaugura la mostra Ambiguous Painting in cui verranno esposti i lavori di sei giovani artisti:Arianna Piazza, Sam Punzina, Mirko Canesi, El Gato Chimney, Shanti Ranchetti e Loredana Catania. La pittura è un linguaggio per definizione ambiguo, aleatorio, in cui la forma, la figura, è in costante fluttuazione tra una condizione di definizione e indefinizione. In tal modo l’interpretazione polisemica avvalora la pittura diventandone così prova della sua qualità. L’ambiguità, è quindi per la pittura un valore, una garanzia che il messaggio che essa è capace di rilasciare è molteplice, multiforme e metamorfico. Oggi, non è possibile tornare a fare arte astratta come in passato, poiché gli artisti hanno compreso che le forme astratte sono comunque figure e che l’astrazione è, in definitiva, un particolare tipo di arte figurativa. Un caso esemplare è quello di Arianna Piazza, creatrice d’immagini in cui risulta evidente l’influsso delle forme organiche. La sua ricerca prende le mosse dall’osservazione degli organismi viventi, dal polimorfismo biologico che solo la visione microscopica può svelare. Il biomorfismo è una prerogativa anche del lavoro di Sam Punzina, artista capace di evocare la magia delle fiabe attraverso paesaggi dai colori melliflui, in cui le immagini di animali, piante, insetti e funghi sono ottenute attraverso una sorta di denso dripping di smalti. Improntata a una totale libertà formale è la ricerca di Mirko Canesi che adopera indifferentemente tecniche analogiche e digitali nell’esercizio di una pittura sui generis, svincolata tanto dalla figurazione quanto dall’astrazione. El Gato Chimney (alias Marco Campori) mescola nella sua pittura influssi di Street Culture con suggestioni surreali e fantastiche, inventando paesaggi immaginifici, abitati da strane creature, che sono il frutto di un’affascinante ibridazione tra giocattoli vintage e utensili meccanici fuori uso. La pittura di Shanti Ranchetti discende direttamente dall’illustrazione e passa attraverso le maglie della cultura pop e underground per approdare a un immaginario semplice e incisivo. Le sue pin up estremizzano il rapporto tra sesso e merce di consumo, giocando sull’equivalenza simbolica tra appetiti gastronomici e sessuali. L’universo zuccherino e softcore di Shanti strizza l’occhio anche al mondo del tatuaggio e delle body modification, nonché all’immaginario estremo dei freak. L’ambiguità della sua opera consiste non tanto nell’iconografia, ma nell’ibridazione stilistica tra illustrazione e pittura, un elemento tipico della cultura post-gerarchica lowbrow. Supportata da una tecnica meticolosa e dettagliata, l’opera di Loredana Catania indaga la dimensione favolistica evidenziando contraddizioni e ambiguità semantiche attraverso bislacche associazioni visive. Nel suo lavoro si affastellano figure incongrue ed enigmatiche, in un’eccentrica combinazione di ossimori e paradossi iconografici. .  
   
 

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