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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Febbraio 2010
 
   
  BASILICATA: UN NUOVO DECRETO LEGISLATIVO SULLE PARI OPPORTUNITÀ

 
   
  Potenza, 10 febbraio 2010 - “Molte le novità che arrivano dalle recenti modifiche alla precedente normativa raccolta nel Codice delle Pari Opportunità e che reca norme contro le discriminazioni”. Lo afferma, in un comunicato stampa, Liliana Guarino, Consigliera di Parità della Provincia di Potenza. “Il Decreto Legislativo “ Attuazione della direttiva 2006/54/Ce relativa al principio delle pari opportunita´ e della parita´ di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego” che entrerà in vigore dal 20 febbraio estende il principio antidiscriminatorio ampliando il divieto di discriminazioni a tutti i livelli e in tutti i campi: politico, economico, sociale, culturale e civile (art. 1). Il principio importante è la proibizione di qualsivoglia meccanismo discriminante basata sul sesso che abbia finalità di compromettere o impedire il riconoscimento , il godimento o l’esercizio dei diritti umani e delle libertà fondamentali in ogni campo ma con una deroga essenziale: il principio di parità non pone ostacoli al mantenimento o alla messa in atto di misure che prevedano vantaggi specifici a favore del sesso sotto rappresentato. A tal fine, contiene disposizioni intese ad attuare il principio della parità di trattamento per quanto riguarda: a) l´accesso al lavoro, alla promozione e alla formazione professionale; b) le condizioni di lavoro, compresa la retribuzione; c) i regimi professionali di sicurezza sociale. La Legge, inoltre, contiene disposizioni intese a renderne più efficace l´attuazione mediante l´istituzione di procedure adeguate. Importante anche l’aspetto che introduce il divieto di discriminazioni nei fondi integrativi di pensione per quanto riguarda l’accesso, l’obbligo di versamento ed il calcolo degli stessi nonché le condizioni relative alla durata e al mantenimento del diritto alla prestazione. Il capitolo sanzioni prevede infine un aumento generalizzato delle pene a carico dei trasgressori dei nuovi principi. Quelle amministrative aumentano da un minimo di 250 euro ad un massimo di 1500 euro. Il datore di lavoro discriminante, inoltre, rischia da un ammenda fino a 50 mila euro all’arresto fino a sei mesi. Le donne attendevano da tempo una normativa così stringente nelle tutela dei loro diritti nel mondo del lavoro e non solo, perché troppe sono le ombre che contraddistinguono l’ occupazione femminile”. .  
   
 

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