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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Febbraio 2010
 
   
  CONCLUSA A FIRENZE LA TERZA CONFERENZA INTERNAZIONALE DELLE ONG «ISRAELE HA DIRITTO DI ESISTERE, LA PALESTINA ANCHE»

 
   
  Firenze, 10 febbraio 2010 - «Israele ha diritto di esistere. Anche la Palestina ha diritto di esistere. La riconciliazione è il fine del nostro lavoro. Vogliamo essere solidali e liberi e riconoscere i diritti degli altri». Così Saman Khouri, il capodelegazione palestinese ha concluso ieri il proprio intervento al termine della Terza Conferenza Internazionale del Forum delle Ong per la pace che si è tenuta all´istituto Stensen di Firenze su iniziativa della Regione Toscana. «Se riusciamo ad affermare questa cultura – ha proseguito Khoury – avremo risolto tutto e chissà che, un domani, saremo noi ad invitare altri ad imparare dalla nostra esperienza». «Dobbiamo introdurre la cultura dell´apprezzamento – ha anche detto Khoury – perchè non tutti gli israeliani sono uguali. Lo abbiamo visto anche con i gruppi di lavoro. E io voglio qui ricordare che durante l´ultima guerra di Gaza, Ron Pundak inviò una lettera ai palestinesi dicendo che si scusava di quello che faceva il suo governo. Per questo voglio ringraziarlo ancora. » In precedenza, con toni analoghi, aveva parlato Ron Pundak, il capodelegazione israeliano. «I progetti che abbiamo varato insieme – ha sottolineato – non sono pura teoria, ma sono progetti che vogliono modificare concretamente le cose. Se parliamo di formazione, intendiamo formazione a valori che indichino il rispetto reciproco. Se parliamo di sicurezza umana è perchè viviamo in una società paranoica. Una società impregnata dalla paura tipicamente israeliana. E noi Ong dobbiamo affrontare questo problema. E ancora – ha proseguito Pundak – molti Israeliani non sanno che ci sono i palestinesi impegnati per la pace, per questo dobbiamo utilizzare i media, per far sì che lo sappiano». Pundak ha poi riferito i numeri di un sondaggio realizzato a Gaza. «Fra gli intervistati il 76% dice di sostenere un accordo con Israele e il 53% si dice convinto che la pace ci sarà quando i figli che oggi sono piccoli saranno grandi. Questo vuol dire – ha concluso Pundak - che è possibile fare la pace, che è il desiderio della maggioranza, e allora il nostro dovere storico è quello di mantenere viva la fiaccola, e il dovere storico di voi italiani è quello di aiutarci. Siamo vicini, se crollasse il Medioriente, anche voi non sareste indenni. La cooperazione è l´unica soluzione». Alla conclusione del Forum delle Ong per la pace, che ha visto impegnate a Firenze, per due giorni, una cinquantina di Ong israeliane, palestinesi ed europee, hanno portato il loro saluto anche il rabbino di Firenze Josef Levi e l´imam Izzedin Elzir. Tutti hanno ring raziato la Regione Toscana per l´impegno nel campo della cooperazione e in quello del dialogo interreligioso. «Firenze è una città – ha sottolineato Levi – nella quale con gli amici islamici, cattolici ecc. Cerchiamo di promuovere una cultura di pace». «Il dialogo è per noi importante – ha detto l´Imam- ed è un dialogo a diversi livelli: quello interreligioso, della società civile, a livello politico. Per noi è un dovere fare pressione perché la politica si sieda al tavolo per il dialogo. Entrambe le nostre comunità lavorano per questo». Da parte della Regione Toscana l´assessore regionale aveva sottolineato come si debba guardare il conflitto in Medioriente con gli occhi delle vittime e come sia necessario coniugare la cooperazione con la riconciliazione. I prossimi obiettivi saranno quelli di lavorare per coinvolgere, accanto alla società civile, le autorità locali israeliane e palestinesi, con lo scopo di abbattere la cultura del muro. La Toscana ha ribadito che intende esserci, perché in questa partita è necessario che ciascuno porti il suo mattone. La conferenza internazionale delle Ong per la pace – è stata la conclusione - da questo punto di vista ha dimostrato che è possibile camminare insieme. .  
   
 

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