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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Febbraio 2010
 
   
  SWIFT: IL PARLAMENTO EUROPEO BOCCIA L´ACCORDO CON GLI USA

 
   
  Bruxelles, 15 febbraio 2010 - Il Parlamento ha rifiutato di approvare l´accordo provvisorio sul trasferimento dei dati bancari agli Stati Uniti attraverso la rete Swift, adducendo preoccupazioni in materia di privacy, proporzionalità e reciprocità. Il testo firmato tra gli Usa e i 27 stati membri non potrà entrare in vigore. I deputati propongono di negoziare un nuovo accordo. La risoluzione che respinge l´accordo - approvata con 378 voti favorevoli, 196 contrari e 31 astensioni - invita la Commissione e il Consiglio ad attivarsi su un accordo a lungo termine con gli Stati Uniti su questo tema. I deputati ribadiscono che qualsiasi nuovo accordo deve essere conforme ai requisiti del Trattato di Lisbona, e in particolare alla Carta dei diritti fondamentali. La proposta del Ppe e dell´Ecr di rinviare il voto, sostenuta anche dalla Commissione, è stata respinta dall´Aula con 290 favorevoli, 305 contrari e 14 astensioni. "Il Consiglio non è stato abbastanza duro sulla protezione dei dati", ha detto la relatrice Jeanine Hennis-plasschaert (Adle, Nl), sostenendo che le norme sul trasferimento e sulla conservazione dei dati contenute nell´accordo interinale non sono proporzionate alla sicurezza che pretendono fornire. Per continuare a condividere i dati finanziari ai fini della lotta al terrorismo, l´Ue e gli Stati Uniti si basano ancora su un accordo di mutua assistenza giudiziaria che permette lo scambio di dati nel quadro della legislazione interna degli Stati membri dell´Unione. In una lettera al Presidente del Parlamento Jerzy Buzek, la Commissione europea ha annunciato ieri che, "nelle prossime settimane", adotterà delle proposte linee guida negoziali per un accordo a lungo termine. Queste "risponderanno alle preoccupazioni del Parlamento europeo e del Consiglio" e garantiranno "il massimo rispetto della privacy e protezione dei dati". I deputati hanno ribadito i principi enunciati in precedenza, in una risoluzione approvata il 17 settembre 2009. I dati sui cittadini europei devono sottostare alle norme Ue La risoluzione del settembre 2009 chiede che l´accordo rispettasse pienamente i diritti dei cittadini dell´Unione europea in materia di protezione dei dati personali. I dati, secondo i deputati, dovrebbero essere raccolti "solo ai fini della lotta al terrorismo" e deve essere trovato "il giusto equilibrio" tra le misure di sicurezza e la tutela delle libertà civili. La risoluzione chiede l´applicazione degli stessi meccanismi di ricorso previsti nell´Ue, compreso il risarcimento in caso di trattamento illecito dei dati personali". Background Nel luglio 2009, la stampa ha rivelato che un nuovo accordo stava per essere negoziato in seguito alle modifiche nella struttura della Swift. La società aveva istituito un centro di stoccaggio per i suoi dati europei in Svizzera, il che significava che i dati intra-europei restavano conservati in Europa. Fino ad allora i dati erano anche custoditi su un server negli Stati Uniti. Questa nuova organizzazione richiedeva un nuovo accordo tra la Commissione e il Consiglio, da un lato, e gli Stati Uniti, dall´altro. Dibattito (10 febbraio 2010) La votazione del Parlamento - necessaria per l´entrata in vigore dell´accordo - dovrebbe aver luogo domani a mezzogiorno. La relatrice del Parlamento, Jeanine Hennis-plasschaert (Adle, Nl), ha dichiarato che il ricorso a dati finanziari per lottare contro il terrorismo è necessario ma che, in materia di protezione dei dati, "il Consiglio non è stato sufficientemente forte". Ha inoltre deplorato che l´Ue "continui a esternalizzare i suoi servizi di sicurezza agli Stati Uniti senza reciprocità". A suo parere, le norme sul trasferimento e la conservazione previste dall´accordo provvisorio non sono proporzionate. In nome della presidenza di turno del Consiglio, Alfredo Pérez Rubalcaba ha affermato che l´accordo "è uno strumento di grande valore che ha impedito attentati terroristici". Il testo, a suo parere, fornisce delle garanzie sufficienti sulla protezione dei dati e ha quindi auspicato che il Parlamento e il Consiglio lavorino su un accordo interistituzionale per un accesso più agevole dei deputati ai documenti classificati. Nella sua replica conclusiva, il Ministro ha precisato di non essere in grado di proporre un progetto di nuovo accordo entro breve, ma ha espresso l´auspicio di tornare al Parlamento "tra qualche mese" per presentare il risultato delle discussioni con l´Amministrazione americana. Per la commissaria agli affari interni, Cecilia Malmström, l´accordo Swift "non è favorevole unicamente per gli Usa ma per tutti" ed è uno "strumento importante per fornire informazioni utili per lottare contro il terrorismo". Ha poi affermato che il rigetto dell´accordo da parte del Parlamento rappresenterebbe "una minaccia seria per la sicurezza dei cittadini europei". "Vogliamo garantire la sicurezza, le libertà civili e la protezione dei dati su un piano di parità", ha dichiarato Ernst Strasser (Ppe, At). L´ue ha un "buon partenariato con gli Stati Uniti", ma "il modo in cui è nato questo testo non era ragionevole" e, ha aggiunto, "non possiamo accettare questo stato di cose". A suo parere, infatti, "il Consiglio ha dato alcuni segnali incoraggianti, ma non di più". Secondo Martin Schulz (S&d, De), firmare l´accordo "è stato un errore da parte dei governi dell´Unione europea. Che pensavano di poterla fare franca con un accordo così povero", non in linea con i diritti fondamentali. "Come saranno ottenuti e conservati i dati, sarà possibile avervi accesso e dopo quanto saranno cancellati?", si è interrogato Schulz. "Questo è semplicemente un cattivo accordo che non possiamo semplicemente sottoscrivere", ha dichiarato. Sophia In´t Veld (Alde, Nl) ha affermato che Swift rappresenta una decisione chiave per il Parlamento europeo, e dovrebbe essere esente da presunti "vuoti di sicurezza". Le risposte del Consiglio "non sono sufficienti", ha detto, mentre "i nostri elettori hanno il diritto di sapere se noi prendiamo sul serio la protezione dei dati e non ci limitiamo ad avallare le decisioni del Consiglio". Rebeca Harms (Verdi /Efa, De) ha esordito affermando: "dobbiamo respingere l´accordo a interim, non posticiparlo!". Non dovremmo dare il nostro sostegno "a un accordo in merito al quale molti di noi hanno eccepito che viola la legge". Timothy Kirkhope (Ecr, Uk) ha dichiarato di essere "frustrato e irritato" per l´atteggiamento del Consiglio. "Il diritto di approvazione del Parlamento non deve essere usato come uno strumento a posteriori", ha ammonito. "Stiamo finalmente ricevendo rassicurazioni dal Consiglio e dalla Commissione" su questioni che riguardano la protezione dei dati, ha concluso, aggiungendo che "adesso abbiamo bisogno di un po´ di tempo prima di proseguire nelle nostre valutazioni". Lothar Bisky (Gue/ngl, De) ha sottolineato che l´accordo ad interim "è stato raggiunto in modo dubbioso cercando di aggirare il Parlamento europeo". "Ci viene chiesto di dire di sì alla sorella piccola del grande fratello", ha concluso. .  
   
 

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