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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Febbraio 2010
 
   
  LA REGIONE PIEMONTE PRONTA A ISTITUIRE GLI ASSEGNI DI CURA ANCHE PER I MALATI DI SLA SIA DEGLI ANZIANI SIA DEI MALATI CRONICI

 
   
  Torino, 15 febbraio 2010 - «La Regione Piemonte, più di altre realtà, ha ben presente il dramma della non autosufficienza, sia degli anziani sia dei malati cronici e in particolare dei pazienti affetti da Sla. Per questo, fin dallo scorso anno, ha istituito l’assegno di cura per l’assistenza a domicilio degli anziani non autosufficienti, provvedimento che verrà rifinanziato lunedì con una delibera di Giunta, che prevede che il contributo economico possa essere erogato anche a coloro che, pur di età inferiore ai 65 anni, siano portatori di gravi disabilità». Lo dichiara l’assessore alla tutela della salute e sanità, Eleonora Artesio, in merito alla vicenda del signor Pancallo. Il contributo, sulla base della valutazione e del piano di assistenza predisposto dall’Unità di valutazione handicap, verrà erogato fino a un massimo di 800 euro mensili nei casi di bassa intensità assistenziale, i 1. 100 euro nei casi di media intensità e i 1350 euro in quelli di medio-alta intensità (elevabili a 1. 640 per i soggetti senza rete familiare). La spesa prevista, per il 2010, sarà di 6 milioni di euro. «Qualche settimana fa – aggiunge Artesio – abbiamo inoltre approvato una delibera in cui per la prima è stato definito un modello modello di presa in carico completa e continua delle persone affette da Sla. Provvedimento, che, insieme all’assegno di cura, ci auguriamo contribuisca ad alleviare il percorso dei malati e dei loro familiari. Certo il bisogno legato alle non autosufficienze è molto esteso e in Piemonte si impegnano annualmente 500 milioni di euro, quando lo Stato, per tutto il territorio nazionale, ne riserva 400. A questo occorrerebbe pensare quando si commentano negativamente i costi dei servizi sanitari, ritenendoli eccessivi, o quando si utilizzano criteri meramente matematici per assegnare le risorse alle Regioni, senza tenere conto dell’invecchiamento e del disagio». .  
   
 

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