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Notiziario Marketpress di
Venerdì 19 Febbraio 2010 |
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IL CARBONAIO DEL MONTEFELTRO: REGIONE MARCHE, PROVINCIA DI PESARO E URBINO. A CAVALLO PER SCOPRIRE LE ANTICHE ORME DEI CARBONAI
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C’era una volta il carbonaio, un lavoro antico fatto di sapienza e fatica, privazione e libertà, sorriso e miseria. Un mestiere antico tra il bosco, il fuoco ed il suo fumo. Lavorare la legna prestata da questi boschi e produrre carbone e carbonella nelle radure a ridosso dei torrenti, come nei ranchi dei boschi che vestono le nostre bellissime e aspre montagne, ha conservato caratteristiche di nomadismo stagionale, che ha costretto i lavoratori a costruire abitazioni in precario, le capanne: ripari a pianta rettangolare sostenute da uno scheletro di pali sul quale si sistemavano ordinatamente zolle erbose. I carbonai che rimanevano per molto tempo nei boschi spesso venivano raggiunti da familiari, mogli e sorelle e sino alla fine dell’Ottocento anche dai figli. Un mestiere che mantiene un rapporto d’equilibrio, duro e duraturo, tra la comunità e il territorio. Un presente dal profumo remoto e lontano ma vicino all’anima arcana delle genti, che abitano e vivono, amandole, le strette valli di questo Appennino, la sua civiltà e la sua cultura. Una memoria che tende a dissolversi come le nuvolette di fumo che, un tempo, si elevavano fitte, quasi misteriose, sui monti e fra i boschi del Montefeltro. Il carbonaio di Borgo Pace e Mercatello sul Metauro. La civiltà dei carbonai, presente in passato in tutto l’entroterra della regione Marche oltre che in molte aree dell’Appennnino, è ancora attiva nel territorio della provincia di Pesaro e Urbino ed in particolare nei comuni di Borgo Pace e Mercatello sul Metauro. Tuttavia, anche in questa area, l’attività dei carbonai sta subendo un declino inesorabile e rischia la scomparsa: nel 2008 molti carbonai hanno lavorato la propria produzione per l’ultima volta. Oggi corriamo quindi il rischio di perdere un grande patrimonio che per millenni ha caratterizzato il territorio non solo di Borgo Pace e Mercatello sul Metauro, ma anche di comuni limitrofi quali ad esempio Piobbico e Apecchio. L´impatto delle carbonaie nell´ex Ducato di Urbino è stato fortissimo, in quanto si è trattato di un´attività in passato diffusissima nelle foreste dislocate attorno al vicino valico di Bocca Trabaria, ancora oggi presente nel territorio comunale nelle frazioni di Dese, Felcino, Figgiano, Lamoli, Palazzo Mucci, Parchiule, Valle e Villa. Storia e Paesaggio. Siamo a Borgo Pace e Mercatello sul Metauro, nella Provincia di Pesaro e Urbino, due comuni ricompresi nell’antica Massa Trabaria e nell’area che storicamente si è soliti definire “del Montefeltro”. Nel medioevo la Massa Trabaria, di cui il territorio di Borgo Pace e Mecatello sul Metauro facevano parte, era un piccolo cantone forestale di proprietà privata della Santa Sede ricchissimo di foreste di alto fusto. Nell’alto Medio Evo assolse al ruolo di terra tributaria di tronchi per le basiliche romane. La storia di questo piccolo feudo si può dividere in tre periodi: il primo fino al Xii sec. , come patrimonio ecclesiastico; il secondo fino al 1376 come comunità provinciale; il terzo fino al 1631 come parte del Ducato di Urbino. Durante il Xii secolo mentre la zona circostante era frazionata in piccole signorie o feudi e nell’Italia centro settentrionale iniziavano a formarsi i comuni cittadini, la Massa Trabaria si era strutturata in comune territoriale, una sorta di federazione unitaria di piccole comunità raggruppate in quattro distretti. Fu la Chiesa ad amalgamare ed a unificare in una sola “Provincia” oltre 100 territori castellani, anche distanti tra loro, ubicati nei bacini montani di quattro fiumi diversi: Marecchia, Foglia, Metauro e Candigliano. Questa originale federazione comunitaria durò circa due secoli e rappresentò il simbolo della “libertas ecclesiastica”, (in un territorio di piccoli tiranni). Nella seconda metà del ‘300, l’unità territoriale si frantumò e il nostro territorio passò al conte Antonio da Montefeltro. Sotto questa dinastia, particolarmente nel periodo del suo più grande esponente, Federico Ii, l’intera area conobbe la splendida stagione del Rinascimento urbinate. Il territorio dei comuni di Borgo Pace e di Mercatello sul Metauro, ricadente all’interno della Comunità Montana dell’Alto e Medio Matauro, si dispiega fra l’area geografica dell’Alta Valle del Metauro e quella denominata dell’ “Alpe della Luna”, estesa a cavallo di Toscana, Marche ed Umbria, delimitata dai bacini idrografici del Marecchia, del Tevere e del Metauro. Si tratta dunque di un’area che, oltre a racchiudere alcune fra le più tipiche caratteristiche dell’entroterra marchigiano, ha costituito per tutta la sua storia e fino ad oggi un importante crocevia di scambio e di influenza con le realtà regionali limitrofe: proprio il versante toscano dell’Alpe della Luna è stato dichiarato Riserva Naturale Regionale già dal 1998, mentre la parte ricadente nella Provincia di Pesaro e Urbino è stata proposta come parco naturale nel Piano Paesistico Ambientale fin dal 1990, senza tuttavia trovare una attuazione definitiva. Il territorio condensa alcune fra le caratteristiche salienti tipiche delle aree interne dell’Italia centrale e delle zone montane della dorsale appenninica, tali da costituire un ambito di grande complessità e ricchezza, contraddistinto da habitat naturali profondamente integrati con l’attività umana, da testimonianze storiche e beni culturali, da importanti sistemi insediativi rurali e montani, da grandi itinerari storico-religiosi. Il carbonaio e la tutela della memoria storica. L’attività dei Carbonai rappresenta oggi la miglior tutela della memoria storica, ancora vitale, delle tradizioni antiche dei contadini e dei residenti delle aree montane, e ci dimostra con l’esempio concreto, sedimentato non solo nel ricordo della popolazione locale, ma anche nella conformazione attuale del paesaggio, il profondo impatto socio-economico sul tessuto sociale ed ambientale, nonché la corretta ed equilibrata utilizzazione delle risorse naturalitstiche (boschive, forestali, agrarie) della zona. Basti pensare che le conseguenze dell’utilizzo delle antiche tecniche adottate per secoli dai Carbonai possano addirittura approdare alla tutela dei prodotti gastronomici del territorio: basti ricordare come la valorizzazione della tradizione culinaria marchigiana debba infatti tenere conto anche della fonte di calore. Inoltre e importante, il carbone utilizzato per la cottura dei prodotti tipici non può e non deve essere di origine dubbia, compromesso da agenti chimici di ignota provenienza. Il Museo del Carbonaio. Il Museo del Carbonaio è posto nell’edificio, recentemente restaurato, di una conceria ormai dismessa nel comune di Borgo Pace. La costruzione è stata destinata a documentare il lavoro dei carbonai, in passato diffusissima nelle foreste dislocate attorno al vicino valico di Bocca Trabaria, ancora oggi presente nel territorio comunale nelle frazioni di Dese, Felcino, Figgiano, Lamoli, Palazzo Mucci, Parchiule, Valle e Villa. Il Museo è stato realizzato nell’ambito del progetto “Musei Partecipati” grazie al finanziamento della Comunità Montana dell’Alto e Medio Metauro, del comune di Borgo Pace e della Provincia di Pesaro e Urbino. L’allestimento che risponde contemporaneamente a esigenze documentarie e didattiche, utilizza i materiali fotografici e le testimonianze raccolte nell’estate del 1976 da Giovanni Lucerna e Giorgio Pedrocco, nonché il reportage “L’industria del carbon fossile nelle Marche” di Luigi Rinaldi, apparso sulla rivista “Le vie d’Italia” nel 1927 che raccoglie le testimonianze dei carbonai che lavoravano nei fitti e scoscesi boschi collocati attorno al passo di Bocca Trabaria. Il Dvd sui Carbonai del Montefeltro. E’ uscito in questi giorni un documentario sui carbonai del Montefeltro, con il quale si intende promuovere la conoscenza del lavoro degli ultimi carbonai, documentarne la tradizione orale e gestuale, diffonderne lo spirito non solo presso i cittadini, le istituzioni del territorio e le scuole, ma anche rilanciarne il ruolo attraverso una più ampia prospettiva, che tenga conto di tutti gli aspetti – ambientali, socio- economici, culturali e storici – legati al territorio specifico. Il film documentario, della durata di circa 1 ora, farà quindi comprendere le fasi di lavorazione del carbone, attraverso la voce diretta dei protagonisti e le testimonianze ricavate da una ricerca approfondita sulle risorse del territorio, mediante interviste audiovisive e l’utilizzo di documenti d’archivio, repertori fotografici, cinematografici e documentali d’epoca. Seguendo il duplice binario delle testimonianze orali degli ultimi protagonisti e le spiegazioni dei ricercatori e degli storici, unitamente all’utilizzo di documenti d’epoca, il filmato fornirà dunque non solo un reportage giornalistico completo sul funzionamento delle carbonaie e sull’attività dei carbonai, ma indagherà anche sulla civiltà che attorno ad essi ha ruotato per lungo tempo, e sulla memoria che ancora oggi se ne conserva: una memoria che tende a dissolversi come le nuvolette di fumo che, un tempo, si elevavano fitte, quasi misteriose, sui monti e fra i boschi del Montefeltro. La produzione del documentario (riprese, regìa, montaggio) sarà a cura di Giovanni Lani, giornalista professionista e presidente dell’Associazione “Videomemorie”, autore di numerosi documentari stampati su dvd, tutti inerenti la valorizzazione delle tradizioni locali del territorio (l’ultimo prodotto realizzato, su commissione della Provincia di Pesaro e Urbino, concerne le riprese e il montaggio di «Mulini – Uomini e macine della Provincia di Pesaro e Urbino»). Alla realizzazione del filmato è prevista la partecipazione e la collaborazione del dottor Giovanni Lucerna, ricercatore storico, Biblioteca di Urbania, curatore del Museo dei Carboani di Borgo Pace, autore di numerosi saggi e ricerche focalizzate sulle tradizioni e le risorse storico-culturali del territorio, l’ultima delle quali relativa ai mulini del Ducato di Urbino (Bononia University Press); del professor Giorgio Pedrocco, curatore del Museo dei Carboani di Borgo Pace, docente dell’Università degli Studi di Bologna; del professor Roberto Mantovani, responsabile del Gabinetto di Fisica dell’Università degli Studi di Urbino. A cavallo per scoprire le antiche orme dei carbonai. Sarà possibile scoprire le orme dei carbonai e seguire le bellezze del territorio in sella ad un cavallo sulle sponde del Metauro. Un lungo percorso che segue il circuito di sentieri esistente nella zona: esso ha una forma approssimativa di quadrilatero, con lato attestato al crinale Appenninico che, procedendo in senso orario, ha come vertici Mercatello sul Metauro (429 m. Slm ) il Montaccio (1. 072 m. Slm), Sbocco delle Bucine (1. 225 m. Slm) e Case Sabatini (737 m. Slm). I sentieri raggiungeranno attraverso rami secondari i maggiori agglomerati rurali dei due capoluoghi: Montedale, Lamoli, Parchiule, Palazzo Mucci, Figgiano e Castello della Pieve. Da Borgo Pace si dipartono altri sentieri di cui il principale corre sulla sommità della dorsale che funge da linea di displuvio tra il torrente Auro a Nord ed il torrente Meta a Sud, immettendosi percorso G. E. A. , in località Poggio dei Tre Termini (1. 173 m. Slm). L’itinerario rileva le testimonianze di carattere artistico-culturale e paesaggistico-ambientale, e tutti i punti di interesse (culturale, turistico, storico ed enogastronomico, ivi compresi gli agriturismi, le strutture ricettive ed i produttori di enogastronomia tipica del territorio). Sarete guidati da un’apposita cartellonistica della cartografia schematica della rete escursionistica, con i riferimenti geografici dell’intera zona; gli itinerari escursionistici con le caratteristiche morfologiche, paesistico-ambientali e naturalistiche (tanto geologiche quanto botanico-vegetazionali che faunistiche) dell’area, nonché i principali punti di interesse individuati; elementi storico-culturali ed ambientali del paesaggio che possano divulgare e documentare l’attività dei Carbonai ed il loro impatto sul territorio, particolarmente presente nell’area. Le sopracitate iniziative rientrano nel progetto di “Attuazione di iniziative a favore della montagna” presentato da Marche Verdi di Ancona (Consorzio fra Cooperative di indirizzo Agro-forestale e ambientale per la tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale finanziato dalla Regione Marche (D. G. R. 451 del 23/03/2009 – Decreto 13/S01 09/09/2009). Dove dormire e mangiare. Country House Castello della Pieve La Torre, Castello della Pieve - Mercatello sul Metauro – Provincia di Pesaro e Urbino, Tel. 0722-89525, www. Castellodellapieve. It. Arroccata su una collina immersa nel verde a quattro chilometri da Mercatello sul Metauro – comune dell’entroterra marchigiano distinto dalla prestigiosa Bandiera Arancione, marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club - la Country House è situata in territorio di confine tra Marche, Toscana e Umbria. Soggiorno privilegiato per visitare splendide città d’arte: Urbino, San Leo, Arezzo, Siena, Perugia, Gubbio, Assisi e Repubblica di San Marino. Hotel ristorante La Diligenza, Piazza del Pino, 9 - Borgo Pace – Provincia di Pesaro e Urbino, Tel. 0722-89124, www. Centrobebladiligenza. It. La Diligenza si trova a Borgo Pace, un piccolo paese immerso nel verde dell’alta valle del Metauro, nelle Marche, in provincia di Pesaro-urbino, al confine con Umbria e Toscana. |
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