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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Febbraio 2010
 
   
  NON AUTOSUFFICIENZA: IN VENETO LE PROCEDURE PREVISTE DALLA NUOVA LEGGE SARANNO ELABORATE DA UN GRUPPO TECNICO. NEL FRATTEMPO RIMANGONO LE ATTUALI REGOLE UNIVERSALI DI ACCESSO AI SERVIZI

 
   
  Venezia, 16 febbraio 2010 - “Per la complessità degli adempimenti che la Giunta regionale del Veneto dovrà predisporre per dare attuazione alla legge regionale istitutiva del Fondo per la non autosufficienza, la Giunta stessa ha stabilito che sarà un gruppo di tecnici esperti in materia a predisporre gli atti previsti. Nel frattempo restano in vigore tutti i provvedimenti regionali che hanno sinora regolato l’accesso ai servizi ed alle provvidenze economiche per le persone anziane non autosufficienti e per le persone disabili”. Ne dà notizia l’assessore alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, che precisa inoltre quanto segue. “L’effettiva attuazione della legge regionale sarà legata in primis all’aumento della consistenza del Fondo regionale, questione che dovrà essere presa in considerazione nella prossima legislatura regionale per individuare il modo di aumentare di altri 500 milioni di euro all’anno i quasi 700 attualmente stanziati per la non autosufficienza”. “Per quanto riguarda gli aspetti demandati alla Giunta regionale – spiega ancora Valdegamberi – il lavoro di programmazione che abbiamo fatto in questi anni costituirà un solido punto di partenza per il futuro. Mi riferisco in particolare alla valutazione multidimensionale dei bisogni della persona non autosufficiente e della sua famiglia, alla scelta di classificare la disabilità sulla base dei principi “Icf” stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità, e al principio della libera scelta delle strutture da parte degli utenti…”. “La Giunta – continua Valdegamberi – dovrà anche definire i requisiti di coloro che chiederanno l’accesso alle prestazioni socio-sanitarie. Oggi questa verifica riguarda la situazione di bisogno sociale e sanitario legata alla non autosufficienza di persone residenti in Veneto, secondo le regole dell’ordinamento italiano. Risponde al principio universale di solidarietà sociale e non pone limiti di accesso più restrittivi di quelli posti dalla normativa nazionale, in particolare per quanto riguarda gli stranieri che vivono e lavorano regolarmente nella nostra regione”. .  
   
 

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