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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Novembre 2006
 
   
  “GM HYDROGEN PATHWAYS” IN ISLANDA: L’IDROGENO COME SINTESI DI DUE ELEMENTI NATURALI, L’ACQUA E L’ENERGIA DELLA TERRA.

 
   
  Reykjavik, 6 novembre 2006 - Parte dall’Islanda il programma mondiale General Motors “Hydrogen Pathways”, che individua per ognuna delle possibili tecnologie di produzione dell’idrogeno una regione simbolo del pianeta. Produrre idrogeno dall’acqua sfruttando l’energia rinnovabile di origine geotermica, cioè resa disponibile dal calore terrestre che affiora a profondità tecnicamente raggiungibili e vantaggiosamente sfruttabili dal punto di vista economico, è possibile in molti punti del globo terrestre. In Islanda, questa possibilità tecnico-economica è talmente abbondante e già oggi potenzialmente vantaggiosa da rendere evidente come l’idrogeno “di origine geotermica” possa rappresentare un’opzione di grande interesse anche per molte altre aree, prive di risorse energetiche fossili tradizionali ma che hanno a disposizione risorse naturali in forma di calore affiorante o sotterraneo. In Islanda il calore terrestre è raggiungibile e sfruttabile in molti siti già alla profondità di poche decine di metri, dove è direttamente disponibile una fonte tanto calda da permettere la produzione di energia elettrica in abbondanza ed a costi molto competitivi, visto che dopo l’investimento per la costruzione della centrale elettrica vanno affrontati soltanto i costi di manutenzione e funzionamento, mentre sono pari a zero quelli di qualsiasi forma di combustibile. Da una disponibilità così ampia di elettricità nasce l’interesse per ogni suo possibile utilizzo economicamente valorizzabile. Quindi la produzione di idrogeno attraverso il processo di elettrolisi (che scinde l’acqua in idrogeno puro ed ossigeno, grazie al passaggio di corrente elettrica) è visto come uno sbocco naturale dell’attività energetica. Si Puo’ Avere Idrogeno In Abbondanza In Molte Aree Del Pianeta - La tecnologia punta oggi a realizzare la stessa soluzione applicata in Islanda anche dove il calore va “pescato” molto più in profondità, con pozzi profondi anche centinaia di metri realizzabili proprio grazie alle tecniche di perforazione sviluppate dall’industria petrolifera. La soluzione: energia geotermica -> elettricità -> idrogeno diventa così interessante e possibile in moltissime altre parti del pianeta, aprendo nuovi orizzonti e sempre maggiori possibilità alla diffusione della produzione localizzata di idrogeno. Questo rende estremamente probabile lo scenario di una abbondante e distribuita disponibilità del nuovo combustibile, prodotto da una fonte rinnovabile e non esauribile. Quindi disegna il potenziale interesse economico, ma anche politico-strategico, di molte aree nei confronti delle future auto Gm alimentate a idrogeno e mosse dalla tecnologia delle celle a combustibile. E In Italia? A Larderello (Pisa) Energia Geotermica Da Oltre Un Secolo Il 4 luglio 1904 Piero Ginori Conti accese in Toscana le prime cinque lampadine grazie ad una dinamo collegata ad una macchina a vapore mossa dall’energia geotermica. Nacque così in Italia - a Larderello (Pisa) - il primo impianto geotermoelettrico del mondo. Ginori Conti era genero di Francesco Giacomo De Larderel, imprenditore che per primo decise di sfruttare la geotermia a livello industriale e impiantò uno stabilimento divenuto un vero modello di vita sociale nella prima metà dell’Ottocento. Oggi l’impianto Enel di Larderello si estende su un’area di 400 km2 e produce oltre cinque miliardi di chilowattora l’anno, pari a più del 25% delle necessità energetiche della Toscana. La tecnologia italiana di perforazione, sfruttamento e reiniezione del vapore in profondità è, insieme a quella islandese, tra le più avanzate del mondo. .  
   
 

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