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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 17 Febbraio 2010 |
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ARTE, TIZIANO ESPOSTO AL PALAZZO DELLA REGIONE LOMBARDIA ARTBOX CON IL RITRATTO DI GIULIO ROMANO DAL 18/2 AL 21/3 7.500 VISITE ALLA MOSTRA
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Milano, 17 febbraio 2010 - Il Ritratto di Giulio Romano di Tiziano Vecellio, un olio su tela di proprietà della Regione Lombardia e della Provincia di Mantova (in deposito presso il Museo Civico di Palazzo Te di Mantova) sarà esposto da giovedì 18 febbraio a domenica 21 marzo nell´Artbox del Palazzo Pirelli, allestito nel contesto dell´evento "La Regione dà luce all´arte". Il capolavoro di Tiziano prenderà, per così dire, il posto del San Benedetto di Antonello da Messina in questo spazio esclusivo, che mette il visitatore a tu per tu con l´opera d´arte. L´artbox ha già ospitato Il Ritratto della contessa Teresa Zumali Marsili con il figlio Giuseppe di Francesco Hayez dal 3 dicembre al 10 gennaio e accoglierà il Ritratto di Carlo Carvaglio di Mario Sironi dal 25 marzo al 25 aprile. Avviata lo scorso 3 dicembre, l´iniziativa "La Regione dà luce all´arte" comprende, oltre all´Artbox, una mostra con 22 capolavori dell´arte rinascimentale e barocca provenienti dal patrimonio degli ospedali lombardi (Giovanni Cariani, Moretto da Brescia, Romanino, Giovanni Battista Moroni, Camillo Procaccini, Fra´ Galgario tra gli altri), aperta gratuitamente fino al 28 febbraio. Dal giorno dell´apertura fino a ieri sono state circa 7. 500 le persone che hanno visitato la mostra e l´Artbox. Molti gli studenti ma numerosi anche i semplici cittadini o i turisti (non solo italiani) che non hanno voluto mancare all´appuntamento con l´arte al Palazzo della Regione. Dal 2 all´8 dicembre inoltre, i quadri della mostra o loro particolari sono stati proiettati sulla facciata del Palazzo Pirelli. "A due mesi e mezzo dall´avvio di questa iniziativa - commenta il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni - con la quale abbiamo invitato i cittadini a godere l´arte e la bellezza all´interno di un´altra opera d´arte che è il Palazzo Pirelli, si può già tracciare un bilancio molto positivo. L´alto numero dei visitatori e l´interesse che ha suscitato questo evento ne dimostrano la piena riuscita". "Con questa iniziativa - prosegue Formigoni - abbiamo voluto mettere a disposizione di tutti un patrimonio di bellezza e di arte di altissima qualità, recuperando i capolavori, spesso poco conosciuti, degli ospedali lombardi. I cittadini hanno dimostrato di condividere e apprezzare il nostro lavoro indirizzato a recuperare e rendere fruibile questa ricchezza, anche in forme nuove". Si tratta di un patrimonio che conta oltre 20. 000 oggetti, di cui 8. 000 dipinti, oltre ad archivi, biblioteche e altri importanti manufatti. Non è la prima volta che il Palazzo Pirelli viene utilizzato per ospitare eventi culturali. Il 4 aprile del 2008 lo stesso Formigoni ha inaugurato una mostra dedicata all´arte degli anni ´50 con le opere provenienti dalla collezione di Domenico Talamoni. A luglio dell´anno scorso, sono state invece ospitate due mostre fotografiche (una dedicata all´acqua e l´altra allo stesso palazzo Pirelli) e, al 26mo piano, una Annunciazione di anonimo del ´500 (due statue in legno dorato e policromo). Il Ritratto Di Giulio Romano Di Tiziano Vecellio - Il capolavoro, pervenuto ai Gonzaga dopo la morte del figlio di Giulio Romano (1562), appare nelle liste predisposte dal mercante tedesco Daniel Nijs per Carlo I d´Inghilterra tra 1626 e 1627. Nella redazione dell´inventario delle collezioni di Carlo I, esistente presso il Victoria and Albert Museum, risulta già correttamente riferito a Tiziano, il cui nome nei successivi passaggi di proprietà non sarà più messo in dubbio. La tela subì numerose peripezie nel corso degli anni. Verso la fine del Settecento viene segnalato a Rossie Priory in Irlanda tra i beni artistici di George, settimo Lord Kinnaird, e lì vi rimase fino all´asta degli stessi, che immetteva il dipinto in un circuito mercantile che attingeva alle raccolte della famiglia filippina Marcos, la cui catastrofe politica consentiva l´intervento congiunto della Provincia di Mantova, della Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo che riconsegnava il capolavoro all´Italia. Una volta accertata come veritiera l´identità dell´effigiato e la paternità tizianesca del dipinto, rimase aperto il dibattito intorno alle circostanze, non solo cronologiche, dell´esecuzione del quadro, generalmente datato intorno al 1536. Si giunse a questa conclusione sia per argomenti di ragione stilistica - le consonanze con capisaldi della ritrattistica tizianesca del quinquennio 1536-1540, dal Ritratto di Francesco Maria I della Rovere alla Allocuzione di Alfonso d´Avalos del Prado - sia di ordine esterno collegate alla decisione di Federico Gonzaga d´allestire "in castello", nei nuovi appartamenti ducali, un "camerino" ove fossero esposte le effigi pittoriche di undici imperatori romani. L´impresa aveva avuto inizio proprio nel 1536; in questo caso, se Giulio Romano ne assumeva la responsabilità architettonica e decorativa, già il 10 luglio di quello stesso anno Tiziano si era impegnato ad eseguire "li retratti delli Imperatori", che collocherà nel "camerino" nel 1540 - anno in cui il cadorino è effettivamente documentato a Mantova. . |
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