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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Novembre 2006
 
   
  UBS ARCHIVIA IL TERZO TRIMESTRE 2006 CON UN UTILE NETTO DI CHF 2199 MILIONI , IN CALO DEL 21% RISPETTO ALL’ESERCIZIO PRECEDENTE. L’UTILE NETTO DA ATTIVITÀ CONTINUATIVE È DIMINUITO DEL 15%

 
   
  Zurigo / Basilea, 6 novembre 2006 - Ubs chiude il terzo trimestre 2006 con un utile netto di competenza degli azionisti pari a Chf 2199 milioni, in calo del 21% dai Chf 2770 milioni registrati nello stesso periodo dell’esercizio precedente. L’utile netto da attività continuative è diminuito del 15%. Le partecipazioni industriali di Ubs, che ora includono solo il portafoglio di private equity, hanno contribuito per Chf 81 milioni all’utile di competenza del periodo in esame. Le attività finanziarie hanno generato Chf 2114 milioni di utile di competenza da attività continuative, accusando una flessione del 30% dal periodo precedente e del 16% rispetto al terzo trimestre del 2005. I proventi operativi sono diminuiti del 13% dai tre mesi precedenti, a causa del debole andamento dei mercati e in assenza di plusvalenze da dismissioni che nel secondo trimestre avevano sostenuto i risultati. «Nella prima parte del periodo in esame abbiamo risentito degli effetti della correzione registrata dal mercato tra maggio e giugno. Il clima di fiducia è migliorato soltanto a settembre, e pertanto non siamo riusciti ad eguagliare la performance particolarmente brillante conseguita nel primo semestre dell’anno» ha affermato Clive Standish, Chief Financial Officer. I proventi sono aumentati dell’1% rispetto allo stesso trimestre dell’esercizio precedente. L’indebolimento dei ricavi da attività di negoziazione, principalmente nel comparto delle azioni e dei tassi in Investment Bank, è stato neutralizzato dai progressi in altri segmenti, ad esempio nei compensi e commissioni attive netti che hanno inciso per il 58% sui proventi operativi complessivi del periodo in rassegna. Le commissioni di portafoglio hanno registrato un aumento nei segmenti gestione patrimoniale e asset management, a conferma dell’ingente raccolta netta e della crescita generalizzata dei mercati. Investment Bank ha generato forti ricavi nelle attività di consulenza e collocamento di obbligazioni. I mercati dei capitali di debito hanno messo a segno una significativa ripresa rispetto a un anno prima. Le attività di fusione e acquisizione sono state sostenute. Tra le transazioni degne di nota va menzionata la consulenza alla società mineraria Companhia Vale do Rio Doce (Cvrd), leader mondiale nella produzione di minerali di ferro, in merito all’acquisizione della canadese Inco specializzata nell’estrazione di nichel. Nell’ambito della leveraged finance, in cui in passato era meno presente, Ubs ha partecipato a una serie di transazioni di notevole entità sul mercato dei capitali, inclusa l’offerta per Anadarko Petroleum nell’ambito dell’acquisizione di Kerr-mcgee Corporation e di Western Gas, come pure l’acquisizione di Travelport da parte di Blackstone. I proventi netti da prodotti su margine d’interesse hanno registrato un’espansione grazie all’incremento dei volumi delle attività creditizie nell’area della gestione patrimoniale, alla continua crescita del settore delle ipoteche in Svizzera e all’ampliamento degli spread sui depositi dei clienti. I proventi netti da attività di negoziazione sono diminuiti del 15% rispetto a un anno prima. I ricavi da negoziazione di titoli azionari si sono ridotti del 25%, poiché i mercati hanno vissuto un momento di calma relativa nel terzo trimestre, mentre nello stesso periodo dell’esercizio precedente avevano avuto un andamento straordinariamente brillante. I ricavi di negoziazione sul reddito fisso sono scesi del 15%, riflettendo la flessione delle operazioni su derivati negli Stati Uniti e in Europa, in parte neutralizzata dalla tenuta dei ricavi nel comparto dei tassi. Nel terzo trimestre i costi operativi complessivi si sono attestati a Chf 7715 milioni, salendo dell’8% dall´esercizio precedente a causa dell’incremento dei costi generali e amministrativi e delle spese per il personale, quest’ultimo dovuto alla continua espansione delle attività di Ubs e all´assunzione di nuovo personale in posizioni chiave. Le spese per il personale sono cresciute per effetto dell’aumento dei costi salariali, anche se l’assunzione continua di nuovi collaboratori è stata in parte controbilanciata dal calo degli accantonamenti correlati alla performance. I costi generali e amministrativi sono saliti, dato che Ubs ha costituito accantonamenti per Chf 141 milioni in relazione a un immobile ad uso ufficio nel New Jersey. Rispetto al terzo trimestre 2005 risultano in aumento anche le commissioni professionali. I costi It e di outsourcing sono lievitati in seguito sia all’espansione dei volumi di attività dall’esercizio precedente, sia al potenziamento delle infrastrutture. La crescita dell’organico e delle attività ha causato maggiori costi di viaggio e intrattenimento, di telecomunicazione e amministrazione. Anche le spese di marketing e pubbliche relazioni hanno subito un incremento. Al 30 settembre 2006 il numero di collaboratori impiegati nelle attività finanziarie era pari a 75 593, in rialzo di 6024 unità rispetto ai 69 569 al 31 dicembre 2005. L’aumento dell’organico ha coinvolto tutte le attività. Le unità di gestione patrimoniale internazionali e svizzere hanno assunto collaboratori e consulenti in tutte le regioni, perseguendo la propria strategia di crescita. Il personale delle attività di gestione patrimoniale negli Stati Uniti è aumentato per effetto dell’integrazione della rete di filiali di Piper Jaffray. Nei segmenti retail e commercial banking in Svizzera si è verificata altresì una notevole crescita dell´organico dovuta alla consueta assunzione annuale di apprendisti. In Investment Bank il numero di collaboratori è progredito in tutti i segmenti, anche se principalmente nel comparto It e nelle funzioni finanziarie, e in misura minore in Operations. Quota di fondi propri Bri Tier 1, attivi ponderati in funzione del rischio Al 30 settembre 2006 la quota di fondi propri Bri Tier 1 si è attestata al 12,3%, in marginale rialzo dal 12,2% del 30 giugno 2006. Gli attivi ponderati per il rischio ammontavano a Chf 331,7 miliardi al 30 settembre 2006, in crescita di Chf 15,8 miliardi dal 30 giugno 2006, trainati in particolare dall’apprezzamento del dollaro statunitense nei confronti del franco svizzero. Gli attivi ponderati per il rischio connessi all’attività creditizia in Global Wealth Management & Business Banking hanno registrato un’espansione in virtù dello sviluppo dell´attività creditizia coperta da garanzie e delle ipoteche residenziali in Svizzera. L’acquisizione delle attività su future e opzioni di Abn Amro, utilizzo delle facilitazioni di credito dei clienti Investment Bank e, in misura minore, il volume maggiore di prestiti ipotecari generati da «originator» negli Stati Uniti hanno altresì contribuito a tale progressione. Gli attivi ponderati in funzione del rischio sostenuti dal rischio di mercato sono aumentati, principalmente in relazione alle attività statunitensi di Investment Bank. Il capitale Bri Tier 1 al 30 settembre 2006 si è attestato a Chf 40,6 miliardi, in crescita dai Chf 38,4 miliardi al 30 giugno 2006, grazie all’utile netto trimestrale e all’impatto valutario positivo. Prospettive Il visibile progresso delle attività dei mercati da settembre in poi è un buon punto di partenza per il quarto trimestre. Gli indici azionari hanno toccato nuovi record. Le aspettative di crescita economica a breve termine sono positive, le transazioni già in corso di realizzazione sono promettenti e il clima di fiducia degli investitori è favorevole. Il vantaggio competitivo di Ubs consentirà alla banca di sfruttare le opportunità di ricavo a livello globale e di continuare ad attuare la strategia e a investire nelle proprie aree di focalizzazione. Gli sviluppi dei mercati finanziari mondiali – che rimangono i principali fattori di performance di molte delle attività di Ubs – non sono mai completamente prevedibili. In virtù dell’ottima performance del primo semestre 2006 e della tenuta dei ricavi nel corso di un´estate difficile, i risultati di Ubs per i primi nove mesi dell’anno hanno evidenziato una crescita nettamente superiore allo stesso periodo dell´esercizio precedente. Per quanto riguarda le attività finanziarie, l’utile netto di competenza degli azionisti Ubs da attività continuative per i primi nove mesi dell´anno è stato pari a Chf 8194 milioni, in rialzo del 20% dai Chf 6845 milioni dello stesso periodo nel 2005. «A questo punto, il 2006 sembra dunque destinato ad essere archiviato come un altro anno record di Ubs, in termini sia di risultati finanziari, sia di progressi strategici» ha commentato Clive Standish. Risultati raffrontati agli obiettivi Ubs concentra la propria attenzione sui quattro principali indicatori di performance, fissati in modo tale da poter fornire ai propri azionisti rendimenti sempre migliori. Tutti i parametri sono calcolati sulla base dei risultati da operazioni continuative. I primi due indicatori, ovvero gli obiettivi di Roe e l’utile diluito per azione, poggiano sui risultati dell´intera banca, mentre gli altri due, ossia quelli relativi al rapporto costi/ricavi e alla raccolta netta, si limitano alle attività finanziarie. In base a tali premesse, gli indicatori di performance nel terzo trimestre 2006 hanno evidenziato quanto segue: • nei primi nove mesi del 2006, il rendimento annualizzato del patrimonio netto (Roe) si è attestato al 25,8%, in calo dal 27,4% dello stesso periodo dell’esercizio precedente, collocandosi ampiamente al di sopra del target di Ubs stabilito in un minimo del 20% per il periodo. Tale risultato è riconducibile alla crescita della base patrimoniale media solo in parte neutralizzata dall’incremento dell’utile annualizzato. • l’utile diluito per azione è stato pari a Chf 1. 07, in calo del 13% o di Chf 0. 16 rispetto agli Chf 1. 23 dello stesso trimestre del 2005, riflettendo la diminuzione dell’utile netto in parte compensata dalla riduzione del 2% nel numero medio di azioni in circolazione, dovuta ai continui programmi di riacquisto azionario di Ubs. • il rapporto costi/ricavi nelle attività finanziarie è del 73,8%, in rialzo rispetto al 68,9% dello stesso periodo del 2005. I ricavi sono rimasti pressoché invariati, mentre i costi hanno registrato un aumento, principalmente a causa delle maggiori spese generali e amministrative correlate all´espansione delle attività e agli investimenti volti a sostenere l’ulteriore crescita. I costi sono lievitati anche per effetto dell’incremento dei costi salariali. • la raccolta netta si è attestata a Chf 41,9 miliardi, scendendo dal livello record di Chf 51,2 miliardi dell’esercizio precedente. Gli afflussi rimangono globalmente elevati. Nel periodo in rassegna l’apporto nelle unità di gestione patrimoniale è stato pari a Chf 26,8 miliardi, in flessione dai Chf 31,1 miliardi del terzo trimestre 2005, mentre la raccolta nelle unità di gestione patrimoniale internazionali e svizzere ha registrato un progresso a Chf 23,4 miliardi, grazie agli afflussi provenienti dalla clientela asiatica ed europea. In tale ambito, l’afflusso di nuovi capitali netti nelle unità di gestione patrimoniale europee è stato pari a Chf 2,7 miliardi per il terzo trimestre, in diminuzione dai Chf 5,6 miliardi dello stesso periodo dell’esercizio precedente a causa del rallentamento delle attività di raccolta nei mesi di luglio e agosto. Gli afflussi consistenti in Italia e nel Regno Unito sono stati in parte neutralizzati dai modesti deflussi negli altri mercati europei. Nel trimestre in esame gli apporti nelle attività di gestione patrimoniale statunitensi si sono collocati a Chf 3,4 miliardi, in forte calo dal livello record di Chf 9,9 miliardi dello stesso periodo del 2005. La raccolta di Global Asset Management è scesa a Chf 15,5 miliardi rispetto all’ottimo risultato di Chf 19,9 miliardi di un anno prima. Di tale importo, Chf 8,8 miliardi provengono dai fondi monetari, che tendono ad essere sottoposti a oscillazioni trimestrali più ampie rispetto ad altre categorie di attivi. Afflussi di nuovi capitali sono stati registrati anche dagli investimenti alternativi e quantitativi, nonché nei mandati del reddito fisso, del settore immobiliare e multiasset. Nel settore retail in Svizzera la raccolta netta ha subito un deflusso di Chf 0,4 miliardi. Nei primi nove mesi dell’anno, gli afflussi di capitali netti in Ubs hanno totalizzato Chf 126,2 miliardi, che equivalgono al 5% dei patrimoni gestiti a fine 2005. Patrimonio investito I patrimoni investiti, a quota Chf 2879 miliardi al 30 settembre 2006, sono aumentati dell‘8% rispetto al 30 giugno 2006 grazie al progresso dei mercati finanziari, all’inclusione della rete di filiali di Piper Jaffray e dell’apprezzamento del dollaro statunitense nei confronti del franco svizzero. Risultati relativi alle attività finanziarie Global Wealth Management & Business Banking Nel terzo trimestre, l’utile ante imposte di Global Management & Business Banking ha accusato una flessione del 12%, scendendo a Chf 1837 milioni dai Chf 2094 milioni del trimestre precedente. L´utile ante imposte di Wealth Management International & Switzerland ha raggiunto Chf 1226 milioni, corrispondenti a un calo del 4% rispetto ai risultati record del secondo trimestre. I proventi operativi complessivi sono diminuiti del 4% per effetto di una contrazione dei proventi non ricorrenti, riconducibile a un marcato rallentamento delle attività della clientela. I proventi ricorrenti hanno tuttavia registrato un incremento in seguito all’espansione della base patrimoniale. I costi operativi hanno evidenziato una contrazione del 4% rispetto al secondo trimestre. Le spese per il personale sono state più contenute, principalmente riflettendo il livello inferiore dei compensi correlati alla performance, diminuiti con i proventi. Le spese generali e amministrative rispetto al secondo trimestre hanno fatto registrare un aumento imputabile a maggiori spese di marketing e di pubbliche relazioni volte a sostenere l´obiettivo di espansione continua. Nel periodo in rassegna, i proventi delle attività di gestione patrimoniale europea sono calati dell’1%, attestandosi a Chf 250 milioni e confermando la propria redditività per il terzo trimestre consecutivo. Nei primi nove mesi dell´anno, i capitali netti apportati hanno totalizzato Chf 16,4 miliardi, traducendosi in una crescita su base annualizzata pari al 19% dei patrimoni gestiti a fine 2005, un risultato cui hanno contribuito tutti e cinque i mercati chiave. Wealth Management Us ha archiviato il terzo trimestre con un utile ante imposte pari a Chf 43 milioni, in calo del 76% rispetto ai tre mesi precedenti. La flessione è riconducibile principalmente agli accantonamenti legati al leasing di un immobile ad uso ufficio nel New Jersey e ai costi di integrazione di Piper Jaffray. Nel trimestre in esame, i proventi operativi complessivi sono progrediti del 3% rispetto al secondo trimestre. Sempre in confronto al periodo precedente, i proventi operativi espressi in dollari statunitensi hanno messo a segno un progresso del 2%. Il risultato record dei proventi ricorrenti ha neutralizzato la riduzione delle commissioni, dovuta a un calo dei volumi di negoziazione della clientela. L’utile ante imposte realizzato nel terzo trimestre del 2006 da Business Banking Switzerland ha raggiunto Chf 568 milioni, un livello inferiore del 10% nei confronti dei tre mesi precedenti, mentre i proventi operativi complessivi si sono ridotti del 4% rispetto al secondo trimestre. Gli interessi attivi netti sono diminuiti marginalmente, principalmente a causa dei tassi più elevati concessi sui conti di risparmio dei clienti. I proventi di natura diversa hanno subito una contrazione, dovuta in particolare a un rallentamento delle attività della clientela. Il portafoglio crediti al 30 settembre 2006 si è attestato a Chf 143,5 miliardi, registrando un aumento di Chf 0,3 miliardi dal 30 giugno 2006. L’incremento della domanda di mutui ipotecari privati ha più che neutralizzato la costante riduzione del portafoglio crediti in sofferenza. Global Asset Management L´utile ante imposte di Global Asset Management ha raggiunto Chf 284 milioni, esprimendo un calo del 15% dal secondo trimestre riconducibile soprattutto a Dillon Read Capital Management (Drcm), inclusa per la prima volta nei risultati del gruppo d´affari per un intero trimestre. Tale andamento riflette anche la riduzione delle commissioni di wholesale intermediary correlata a un livello medio più contenuto dei patrimoni in gestione. Il risultato è stato in parte controbilanciato da un incremento delle commissioni di performance e di gestione relative a investimenti alternativi e quantitativi. Investment Bank Nel terzo trimestre 2006, Investment Bank ha archiviato un utile ante imposte pari a Chf 1083 milioni, in flessione del 22% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. La diminuzione dei ricavi delle attività su azioni e reddito fisso da un lato, tassi e valute dall’altro è stata in parte compensata da un marcato incremento dei ricavi in investment banking. L´aumento delle spese è imputabile in prima linea a investimenti nell´infrastruttura It e nel sostegno dell´espansione delle attività. Nel confronto annuale, i proventi operativi complessivi nel terzo trimestre 2006 hanno evidenziato un calo del 4%. Sempre rispetto allo stesso periodo del 2005, i proventi dell’unità Equities sono scesi del 13%. La maggior parte delle attività, fatta eccezione per il prime brokerage e i derivati quotati, ha accusato flessioni. Nel complesso, i proventi in cash equity si sono ridimensionati a causa delle maggiori agevolazioni richieste dai clienti negli Stati Uniti e in Europa. Queste dinamiche sono state parzialmente controbilanciate da un aumento delle commissioni, dovuto ai maggiori volumi sui mercati globali. I ricavi delle attività su derivati hanno accusato una diminuzione riconducibile soprattutto a un ridimensionamento delle opportunità nell’area Asia Pacifico. I servizi di prime brokerage hanno continuato a progredire, a dimostrazione dell´aumento del numero di clienti e dei saldi cliente. Sul fronte dei ricavi da attività in proprio si è verificato un calo rispetto allo stesso trimestre dell´esercizio precedente. Nel confronto con il secondo trimestre, i ricavi delle attività su azioni hanno subito una riduzione del 24%, condizionata da perdite nella maggior parte delle attività, fatto salvo il trading in conto proprio. Il risultato è da ricondurre in primo luogo alle plusvalenze derivanti dalla vendita di partecipazioni registrata nel secondo trimestre e alla performance di portafoglio complessiva. I proventi di Fixed income, rates and currencies sono diminuiti del 7% rispetto all’esercizio precedente. I ricavi con i clienti nel comparto dei tassi hanno dimostrato una buona tenuta nonostante Ubs abbia registrato un indebolimento delle operazioni su derivati negli Stati Uniti e in Europa. Un incremento è stato espresso sul versante dei ricavi derivanti dai titoli garantiti da ipoteche e dal trading energetico. Rispetto al 2005, l’attività creditizia ha conseguito solidi risultati, segnatamente nell’ambito della leveraged finance e dei crediti strutturati, a riprova dell’elevato numero di transazioni concluse nel terzo trimestre. Le municipal securities si sono attestate a livelli inferiori in confronto all´anno scorso. Nel trimestre in rassegna, i proventi delle attività su cambi e di cash and collateral trading sono progrediti, fornendo un contributo positivo alla performance. Le attività hanno beneficiato anche di un aumento dei proventi nel segmento dei metalli. Rispetto al secondo trimestre i proventi di Fixed income, rates and currencies sono scesi del 25%, evidenziando una contrazione dei proventi sui tassi e sui cambi, in parte neutralizzata da una crescita registrata a livello di prodotti cartolarizzati e di municipal securities. I proventi di Investment banking sono saliti del 35% dallo stesso periodo del 2005, archiviando la migliore performance trimestrale degli ultimi cinque anni. Tutte le regioni, soprattutto l’Europa e l’area Asia Pacifico, hanno tratto vantaggio dal contesto favorevole a fusioni e acquisizioni. I proventi delle attività di consulenza hanno segnato un´espansione conseguente allo sfruttamento di opportunità strategiche da parte dei clienti. Anche sul fronte dei mercati dei capitali si sono registrati solidi progressi nell’ambito dei capitali di debito e della leveraged finance. Rispetto ai tre mesi precedenti, i proventi di investment banking sono invece rimasti sostanzialmente invariati. Nel periodo in rassegna, i costi operativi complessivi sono cresciuti del 3% se raffrontati allo stesso trimestre del 2005. Le spese per il personale sono risultate inferiori del 6% rispetto allo stesso periodo del 2005, dato che gli aumenti dei costi salariali e di reclutamento ricollegabili all´ampliamento dell´organico sono stati ampiamente compensati da un ridimensionamento degli accantonamenti per bonus e dal trasferimento del personale di Drcm da Investment Bank a Global Asset Management. Le spese generali e amministrative sono aumentate del 29%. I costi It sono cresciuti in virtù del continuo ampliamento della piattaforma It volto a sostenere la recente e futura espansione delle attività. In aumento anche le commissioni professionali, sospinte da spese legali e commissioni di consulenza imputabili soprattutto al trasferimento di Drcm a Global Asset Management, mentre le spese amministrative, di viaggio e di intrattenimento sono risultate più consistenti in ragione dell´espansione delle attività. Il rischio di mercato per Investment Bank, misurato dalla media a 10 giorni del Value at Risk (Var) al 99%, nel terzo trimestre è risultato pari a Chf 453 milioni rispetto ai Chf 408 milioni del periodo precedente. Verso fine trimestre, il Var è sceso a quota Chf 398 milioni, un risultato solo lievemente superiore ai Chf 390 milioni registrati alla fine dei tre mesi precedenti. .  
   
 

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