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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Febbraio 2010
 
   
  SANITA’: RAPPORTO NAZIONALE “PASSI”, IL 67% DEI VENETI SI CONSIDERA IN BUONA SALUTE. “BENE SCREENING E PREVENZIONE, MA C’E’ DA LAVORARE SUGLI STILI DI VITA”

 
   
  Venezia, 22 febbraio 2010 - Il 67% dei veneti considera “buono” o “molto buono” il suo stato di salute, ed anche il 44% di chi ha almeno una patologia severa ha comunque una percezione positiva del suo stato di salute. I Veneti, però, fumano ancora troppo (almeno il 26%); mangiano e bevono troppo, cosicchè il 31% di loro è in sovrappeso e, di questi, il 10% è obeso; sono ancora poco attenti ad alcuni fattori di rischio, come quello cardiovascolare, quello legato all’alimentazione, all’abuso di alcol, agli infortuni domestici e al rispetto delle regole della sicurezza stradale. Molto attenti e attivi invece, i Veneti, rispetto agli screening contro il tumore dell’utero (l’85% delle donne ha effettuato almeno un pap test negli ultimi 3 anni, come raccomandato); contro quello della mammella (l’81% delle donne ha effettuato una mammografia negli ultimi 2 anni); e contro quello del colon retto (almeno la metà degli ultracinquantenni ha già eseguito un test specifico). Il quadro emerge dall’elaborazione dei dati veneti (a cura della Direzione Regionale Prevenzione su un campione di 4. 237 cittadini tra 18 e 69 anni in 17 Ullss) inseriti nell’ambito del sistema di sorveglianza nazionale “Passi” (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia a cura del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità e delle Regioni), che valuta lo stato di salute nelle diverse Regioni italiane, e punta a stimare la frequenza e l’evoluzione dei fattori di rischio per la salute, legati a comportamenti individuali e alla diffusione delle misure di prevenzione. Gli esiti del Rapporto sono stati resi noti oggi dall’Assessore regionale alla Sanità Sandro Sandri. “Il quadro generale soprattutto se rapportato con altri studi simili del passato – sottolinea Sandri – è assai positivo, perché il cittadino è il primo ‘sensore’ della sua salute, ed un 67% che dichiara di stare bene è un dato importante, a mio avviso raggiunto grazie anche ad una sanità pubblica che funziona, che ‘cura’ bene quando c’è da curare e garantisce un alto tasso di prevenzione”. “Riceviamo anche preziose indicazioni su quello che c’è ancora da fare – aggiunge Sandri – e su questo fronte è chiaro che bisognerà rafforzare ancor di più la promozione di corretti stili di vita e la lotta agli eccessi, siano essi legati al fumo, all’alcol o all’alimentazione”. In sintesi, seguono i principali risultati del Rapporto “Passi”. Percezione dello stato di salute: il 67% delle persone intervistate considera buono o molto buono il proprio stato di salute, mentre il 44% dei soggetti con almeno una patologia severa ha una percezione positiva del proprio stato di salute. Attività fisica: è completamente sedentario il 25% del campione ed il 29% aderisce alle raccomandazioni sull’attività fisica. In poco più di un terzo dei casi, i medici si informano e consigliano genericamente di svolgere attività fisica. Abitudine al fumo: il 26% si dichiara fumatore e il 20% ex fumatore. Quasi tutti gli ex-fumatori hanno smesso di fumare da soli e appena l’ 1% dichiara di aver avuto un aiuto da parte di un operatore sanitario. Il 92% delle persone intervistate dichiara che, sul luogo di lavoro, viene sempre, o quasi sempre, rispettato il divieto sul fumo, mentre il 14% dichiara che nelle proprie abitazioni è permesso fumare “ovunque” (2%) o in “alcune zone” (12%). Situazione nutrizionale e abitudini alimentari: iI 31% del campione veneto è in sovrappeso, mentre gli obesi sono il 10%. Le persone in eccesso ponderale dichiarano di seguire una dieta per perdere peso nel 23% dei casi e di praticare un’ attività fisica almeno moderata nel 73%. Il consumo di frutta e verdura risulta diffuso, anche se solo il 13% aderisce alle raccomandazioni internazionali consumandone cinque volte al giorno: un’abitudine scarsamente diffusa in particolare nelle persone tra i 18-34 anni, tra gli uomini e tra le persone con basso livello di istruzione. Consumo di alcol: si stima che circa i due terzi della popolazione tra 18 e 69 anni consumi bevande alcoliche ed il 25% abbia abitudini di consumo considerate a rischio (complessivamente l’ 11% beve fuori pasto, l’8% è bevitore “binge” ed il 13% è forte bevitore). Gli operatori sanitari si informano sulle abitudini dei loro pazienti in relazione all’alcol solo in un caso su cinque e consigliano raramente di moderarne il consumo. Sicurezza stradale: l’uso dei dispositivi di sicurezza risulta non è del tutto soddisfacente: l’ 89% delle persone intervistate dichiara di utilizzare con continuità la cintura anteriore, mentre la cintura di sicurezza sui sedili posteriori viene utilizzata solo dal 30% degli intervistati. Il 13% degli intervistati dichiara, inoltre, di aver guidato in stato di ebbrezza nel mese precedente all’intervista, mentre l’ 11% di essere stato trasportato da chi guidava in stato di ebbrezza. Infortuni domestici: nonostante la frequenza degli infortuni, la percezione del rischio infortunistico in ambito domestico, nel Veneto, non è elevata: il 93% degli intervistati, infatti, ritiene questo rischio basso o assente. La percentuale di intervistati che ha ricevuto informazioni sugli infortuni domestici è limitata al 27%: tra questi ultimi il 29% ha messo in atto misure per rendere più sicura la propria abitazione. Vaccinazione antinfluenzale: in media, solo il 23% delle persone tra i 18 e i 64 anni, con almeno una condizione a rischio per le complicanze dell´influenza (diabete, tumore, malattie cardiovascolari), si è vaccinata lo scorso anno. Vaccinazione antirosolia: il numero di donne potenzialmente suscettibili alla rosolia è ancora molto lontano dal 5% necessario per eliminare la rosolia congenita: infatti la percentuale di donne suscettibili o con stato immunitario sconosciuto è pari al 31%. Rischio cardiovascolare: si stima che sia iperteso un quinto della popolazione veneta, tra i 18 e i 69 anni; il 68% degli ipertesi è in trattamento farmacologico. Al 7% non è mai stata misurata la pressione arteriosa. Più di un quarto della popolazione dichiara di avere valori elevati di colesterolemia (27%) e, tra questi, il 22% dichiara di essere in trattamento farmacologico. Una persona su cinque (22%) dichiara di non aver mai misurato il colesterolo. La carta del rischio cardiovascolare è ancora scarsamente utilizzata da parte dei medici: solo il 9% degli ultraquarantenni intervistati riferisce di aver avuto valutato il rischio cardiovascolare dal proprio medico. Sintomi di depressione: in Veneto il 7 % delle persone intervistate riferisce di aver avuto, per almeno due settimane consecutive, nei 12 mesi precedenti l’intervista, sintomi di depressione. Le donne e le persone con difficoltà economiche o affette da patologie croniche sono i soggetti maggiormente a rischio. Screening neoplasia del collo dell’utero: l’ 85% delle donne tra 25 e 64 anni ha effettuato almeno un pap test negli ultimi tre anni come raccomandato. Screening neoplasia della mammella: l’ 81% delle donne tra 50 e 69 anni ha effettuato almeno una mammografia negli ultimi due anni come raccomandato. Screening tumore del colon retto: il 50% degli ultracinquantenni ha eseguito un test per la ricerca del sangue occulto nelle feci negli ultimi due anni, o una sigmoidoscopia, o una colonscopia negli ultimi cinque anni a scopo preventivo. .  
   
 

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