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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Febbraio 2010
 
   
  BUONE NOTIZIE PER I GIOVANI DIABETICI DI TIPO 2

 
   
  Bruxelles, 22 febbraio 2010 - Secondo una nuova ricerca, potrebbero esserci buone speranze per i giovani adulti che soffrono di diabete di tipo 2. In un articolo apparso sulla rivista Diabetes Care, i ricercatori provenienti da Irlanda, Spagna e Italia hanno analizzato come i meccanismi delle cellule muscolari potrebbero fare chiarezza sulla forte resistenza dell´organismo all´insulina. Essi hanno anche mostrato una ridotta risposta all´esercizio aerobico dei giovani pazienti obesi affetti da diabete di tipo 2. I risultati dello studio fanno parte del progetto Diabesity ("Novel molecular drug targets for obesity and type 2 diabetes") project, finanziato dall´Ue con 11,6 milioni di euro attraverso l´area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologia per la salute" del Sesto programma quadro (6° Pq). Il diabete di tipo 2 è la forma di diabete più diffusa nel mondo e riguarda quasi il 90% dei casi di diabete in Europa. I dati dell´Istituto di sanità pubblica in Irlanda indicano che il 4,3% della popolazione irlandese soffre di diabete di tipo 2. Il diabete di tipo 2 differisce da quello di tipo 1 in quanto emerge quando l´organismo non produce insulina a sufficienza e non riesce a usarla in maniera aseguata. L´insulina è un ormone prodotto dal pancreas. Il diabete di tipo 2 colpisce di solito con l´invecchiamento. Tuttavia, i ricercatori hanno notato un numero crescente di giovani affetti da questo disturbo. Gli specialisti dicono che spesso è causato da fattori legati allo stile di vita, come ad esempio l´obesità, la dieta e la mancanza di esercizio fisico. Il diabete di tipo 1 è anche conosciuto come diabete giovanile, perché di solito insorge durante l´infanzia o adolescenza, in seguito ad una distruzione auto-immune delle cellule produttrici di insulina. I diabetici di tipo 1, come anche alcuni pazienti di diabete di tipo 2, sono costretti ad iniettarsi giornalmente l´insulina per tenere sotto controllo i livelli di insulina. Con il passare degli anni, entrambe le malattie possono condurre a gravi complicazioni, se i livelli di glucosio ematico raggiungono ripetutamente livelli troppo alti. "Il diabete di tipo 2 si sta diffondendo anche tra le persone più giovani, di solito a causa di un´obesità giovanile o di una predisposizione familiare per il diabete", ha spiegato il coautore professor John Nolan del Dipartimento di clinica medica presso il Trinity College Dublin, capo del gruppo universitario di ricerca metabolica, e del St James´s Hospital di Dublino, entrambi in Irlanda. "Questi studi ci forniscono nuovi elementi sul modo in cui si sviluppa e progredisce il diabete in questi giovani pazienti. Nello studio in questione, abbiamo mostrato che i giovani pazienti obesi affetti da diabete di tipo 2, al contrario dei loro coetanei obesi non diabetici, hanno una funzione anomala di alcuni importanti geni e proteine mitocondriali. I mitocondri sono i centri energetici nelle cellule e queste anomalie contribuiscono alla resistenza all´insulina e alla brusca risposta all´esercizio fisico", ha aggiunto. "L´esercizio aerobico è molto efficace per prevenire e trattare il diabete di tipo 2 nelle persone di mezza età e anziane. Il diabete di tipo 2 è la più importante malattia cronica della società moderna e minaccia la salute di intere popolazioni, in particolare in Asia e nei paesi in via di sviluppo", ha continuato. "Per riuscire a sviluppare trattamenti specifici per il diabete di tipo 2 nelle persone giovani occorre una più precisa comprensione dei meccanismi cellulari di questa malattia. I nostri studi sulla funzione mitocondriale dei muscoli ci hanno permesso di concentrare gli studi i intervento su questi importanti meccanismi. Questa ultimissima ricerca aumenta la nostra conoscenza su come il diabete si sviluppa e progredisce nei giovani tra i 18 e 25 anni. I ricercatori ritengono che le loro scoperte condurranno allo sviluppo di trattamenti mirati migliorati per i giovani affetti da diabete di tipo 2. Hanno anche collaborato allo studio i ricercatori dell´Istituto spagnolo di ricerca biomedica (Irb Barcellona), l´Università di Barcellona e il Centro di ricerca biomedica in rete sul diabete e i disturbi metabolici associati (Ciberdem), nonché l´istituto di medicina interna della facoltà di medicina dell´Università Cattolica, in Italia. Il progetto Diabesity ha riunito 25 istituti di ricerca e attori industriali da Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Italia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito. Per maggiori informazioni, visitare: Diabetes Care: http://care. Diabetesjournals. Org / Diabesity: http://www. Eurodiabesity. Org/ Trinity College Dublin: http://www. Tcd. Ie/ .  
   
 

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