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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Febbraio 2010
 
   
  UNO STUDIO METTE IN LUCE LŽIMPATTO DELLA POLITICA SULLA PRODUZIONE SCIENTIFICA

 
   
  Bruxelles, 22 febbraio 2010 - Un nuovo rapporto mette in luce lŽimpatto dei principali eventi politici - come le guerre e le rivoluzioni - sulla produzione scientifica dei paesi. Lo studio si basa su unŽanalisi del database "Web of Science" delle pubblicazioni scientifiche nel corso degli ultimi 30 anni. È stato scritto da Science-metrix, unŽazienda specializzata nella valutazione dei sistemi di sostegno a ricerca e sviluppo (R&s). "Quando abbiamo cominciato a lavorare su questa ricerca, ci aspettavamo di constatare che i paesi asiatici crescono velocemente", ha commentato Eric Archambault, presidente di Science-matrix e autore del rapporto. "Ma siamo rimasti piacevolmente sorpresi". LŽasia si sta mettendo in pari più velocemente di quanto si pensasse in precedenza, lŽEuropa mantiene la sua posizione e il Medio Oriente è una zona da tenere sottŽocchio". Secondo lo studio, lŽEuropa rappresenta ancora la porzione più grande (circa un terzo) della produzione scientifica mondiale. "Contrariamente allŽidea - ampiamente condivisa - secondo la quale stiamo assistendo a un semplice spostamento da Oriente a Occidente, i dati sulla produzione scientifica suggeriscono che lŽatteggiamento europeo verso la collaborazione sta dando i suoi frutti e che il vecchio continente sta mantenendo la sua posizione, mentre i paesi dellŽAmerica settentrionale stanno perdendo la loro strategica posizione centrale nel sistema scientifico", recita il rapporto. In Europa, lŽevento più significativo verificatosi durante il periodo studiato è stata la caduta del muro di Berlino e lo smantellamento dellŽUnione Sovietica. Il rapporto rivela che la produzione scientifica di quasi tutte le ex repubbliche sovietiche è diminuita di un quarto nel decennio che ha seguito il collasso dellŽUssr. Le due eccezioni a questa tendenza si sono rivelate lŽEstonia e la Lituania, che hanno visto indici di crescita maggiori rispetto alla media mondiale. Per quanto riguarda il resto dellŽEuropa dellŽest, il rapporto fa notare che "altri membri del Patto di Varsavia hanno cominciato a contribuire alla scienza mondiale quasi immediatamente dopo la caduta della Cortina di ferro". In generale, i paesi confinanti con lŽEuropa occidentale si sono ripresi più velocemente. Gli autori suggeriscono: "LŽentrata di questi paesi nellŽUnione europea - o il processo di adesione - possono aver avuto un ruolo importante nello sviluppo della capacità scientifica di questi paesi". Aggiungono: "LŽaccesso a un vasto gruppo di collaboratori come lŽUe non solo contribuisce a sostenere il rendimento economico ma potenzia anche lŽimpatto scientifico e la velocità della diffusione del sapere in un paese". In unŽaltro punto, il rapporto traccia i cambiamenti nella produzione scientifica del Medio Oriente. "In generale, la crescita del Medio Oriente è stata rapida (quasi quattro volte più veloce rispetto al livello mondiale), con in testa lŽIran e la Turchia", si legge nel rapporto. Comunque, la scienza irachena sta cominciando solo adesso a mostrare segni di ripresa dai conflitti avvenuti nel paese. La produzione è a una battuta dŽarresto anche in Bahrain, Egitto e Kuwait. In Asia, la produzione scientifica sta crescendo rapidamente e questo sta avvenendo non saltando fasi dello sviluppo, ma concentrando i progressi fatti nei paesi occidentali negli ultimi 150 anni. Nel 2009, la produzione dellŽAsia ha superato quella del Nord America e ci si aspetta che la produzione della Cina da sola raggiunga i livelli statunitensi entro il 2015. "Questi dati danno molto da pensare", ha detto il dott. Archambault. "La scienza sta diventando più importante, ma non sappiamo molto su come la politica influenzi la scienza e nemmeno su come la scienza influenzi la politica". Per maggiori informazioni e per scaricare il rapporto, visitare: Science-metrix: http://www.Science-metrix.com    
   
 

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