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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Febbraio 2010
 
   
  TOSCANA, PIANO PAESAGGISTICO, UN LAVORO CORALE IL RISULTATO DEL LAVORO DI 97 SOGGETTI TRA ENTI LOCALI, ASSOCIAZIONI, CITTADINI CONSENTIRÀ DI GUADAGNARE EFFICIENZA E TEMPO: 20MILA ATTI IN MENO OGNI ANNO

 
   
  Firenze, 22 febbraio 2010 - Un lavoro a più mani e a più voci, che dal 2007 a oggi ha visto collaborare 97 tra enti locali, associazioni, cittadini, per dare alla Toscana il suo ´Piano paesaggistico´. «Un lavoro corale, che ha coinvolto tante persone e tante risorse - ha detto Marco Gamberini, responsabile del settore Indirizzi per il governo del territorio della Regione Toscana, illustrando l´iter del Piano agli Stati generali del Paesaggio - Un lavoro fatto non solo dagli uffici della Regione, ma elaborato assieme a Comuni, Province, Ministero, Soprintendenze». Una ´coralità´ che continua tuttora, perché, praticamente già pronto per essere approvato, il Piano verrà valutato anche dall´Università e da esperti nazionali, che daranno ulteriori apporti al suo miglioramento. Già adottato dal Consiglio regionale nel giugno 2009, il Piano dovrebbe essere definitivamente approvato nell´ot tobre 2010. Il Piano paesaggistico è un nuovo strumento di governo del territorio, che opererà nell´ambito del Piano di indirizzo territoriale (Pit), disciplinando la normativa paesaggistica per tutta la regione. Prende le mosse dall´intesa firmata nel febbraio 2007 tra la Regione e il Ministero dei beni culturali, per garantire una tutela pianificata e attiva del patrimonio paesaggistico e dare coerenza e unità alla disciplina paesaggistica, grazie alla collaborazione dei diversi livelli territoriali di pianificazione. Il Piano individua in Toscana 38 sistemi paesaggistici, che corrispondono ad altrettanti territori. In ciascuno di questi l´identità del paesaggio è data dalla percezione condivisa di valori naturalistici, storico-culturali ed estetici. Per ciascuno di questi ambiti, il Piano indica obiettivi di qualità da raggiungere e azioni di priorità da perseguire. La scelta cruciale che compie la Toscana varando il Piano paesaggistico, è l´adozione del paesaggio come regolatore e misura dei processi di sviluppo. Su questa base il Piano paesaggistico è parte integrante del Pit, e indica alle amministrazioni locali e ai cittadini quali tipi di azioni saranno possiibli all´interno di ogni sistema territoriale. Il Piano consentirà anche un notevole guadagno in termini di efficienza e di tempo, eliminando una quantità enorme di piccoli atti autorizzativi: secondo una stima, lo snellimento procedurale produrrà una diminuzione annua di almeno 20. 000 atti, consentendo di concentrarsi sugli interventi che incidono effettivamente sul paesaggio. I principi cardine su cui si basa il Piano sono quelli della Convenzione europea del paesaggio sottoscritta nel 2000 a Firenze da 26 Paesi europei: secondo quel trattato, il paesaggio non deve essere concepito come un elemento naturale immutabile, ma invece come un bene dinamico, in relazione con l´azione dell´uomo: un bene, quindi, che è frutto della percezione della popolazione e della sua esperienza sociale e culturale. Sarà uno strumento aperto, che dovrà registrare e accompagnare in maniera dinamica una società che cambia, e cambiando modifica anche il suo paesaggio. .  
   
 

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