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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Febbraio 2010
 
   
  BELLO E POSSIBILE: I TOSCANI ‘DISEGNANO’ IL LORO PAESAGGIO MEGLIO IL RECUPERO. UN TERZO DISPOSTO A RINUNCIARE ALL´AUTO. FILIERE CORTE

 
   
  Firenze, 22  febbraio 2010 - I toscani preferiscono recuperare e riusare, anziché sprecare altro territorio per nuove costruzioni. Almeno così la pensa la maggior parte dei 150 toscani che qualche settimana fa hanno partecipato al primo town meeting sul paesaggio in Toscana, i cui risultati sono stati presentati oggi durante gli Stati generali sul paesaggio che si sono svolti nell´auditorium di Santa Apollonia a Firenze. Gli stessi toscani vorrebbero parchi ed aree verdi, centri culturali (ma pochissime abitazioni) al posto delle fabbriche dismesse. Consigliano di ricostruire il paesaggio agricolo favorendo le piccole coltivazioni e le filiere corte, al posto delle monoculture, e salvaguardando i caratteristici terrazzamenti. Propongono anche di costruire valorizzando le visuali, evitando cattedrali nel deserto e uniformandosi alle architetture prevalenti, magari schermando le aree industriali con barriere di alberi o scegliendo i colori più appropriati al paesaggio. Sulla costa consigliano di evitare edifici troppo alti, ma per il promontorio di Piombino propongono architetture visibili da lontano. Chiedono anche piste ciclabili. E quasi uno su tre è disposto a rinunciare all´uso troppo frequente dell´automobile per salvaguardare il paesaggio, se adeguati sono i trasporti pubblici. Un paesaggio in movimento - Il paesaggio si muove nel tempo, magari lentamente. Cambia e non è mai fermo. E´ fatto di flora e fauna, ma anche di borghi, monumenti e tradizioni, di memoria e realtà industriali. Ci sono fiumi, laghi e boschi, campi e terrazzamenti, ricorda il professore Massimo Morisi, il garante della comunicazione del piano di indirizzo territoriale a cui è spettato oggi illustrare i risultati dell´esperimento di partecipazione con i cittadini, ma ci sono anche acciaie rie e tramvie, porti, autostrade e stazioni del treni. Il paesaggio è il risultato di un conflitto, a volte, tra bisogni diversi. La sua bellezza è l´equilibrio tra ambiente, cultura ed economie tradizionali. Ed è questo che va soprattutto difeso per la maggioranza dei 150 toscani che il 6 febbraio scorso hanno partecipato a Prato, a Castelnuovo Berardenga, a Cortona, a Orbetello e a Piombino al primo electronic town meeting sul paesaggio della Toscana visto dai suoi cittadini. Cinque luoghi, ciascuno con le sue bellezze ma anche con le sue sofferenze, che sono diventati cinque laboratori di possibile trasformazione del paesaggio, con matite colorate e retini consegnati direttamente ai cittadini, diventati per un giorno architetti del loro territorio. Scelte partecipate, ma la responsabilità a tecnici e politici - Se un paesaggio ha perso la sua tipicità, per i toscani del town meeting la prima cosa su cui inte rvenire per risanarlo sono le abitazioni private e le aree urbane degradate, seguite dai borghi antichi collinari e montani. Alle istituzioni chiedono invece di indicare obiettivi chiari e di accompagnare gli interventi dei privati per garantire la qualità degli interventi (63%) più che prevedere vincoli rigidi (33%). Sono favorevoli a puntare per il futuro sull´”economia verde”, che poi vuol dire anche pannelli solari, eolico e geotermia, purché si individuino soluzioni che non danneggino l´ambiente e il paesaggio (48%) e comunque solo dopo aver informato e coinvolto i cittadini (38%). Sono convinti che il rispetto del territorio dipende anche dall´impegno diretto dei cittadini e dall´amore da parte di chi ci abita. Chiedono di partecipare certo, soprattutto sulle grandi scelte e i grandi progetti (48%), ma ribadiscono anche che le responsabilità del costruire bene e del controllo devono rimanere alla politica (43%) e agli architetti (21 %). Con un credito che rimane forte nei confronti del livello di governo più vicino, quello del Comune (23%), e un forte apprezzamento del ruolo che può svolgere la Regione (43%). La storia del town meeting – Scheda - Ma cosa è l´electronic town meeting, di cui sono stati protagonisti questi 150 cittadini toscani. Il town meeting è uno strumento di partecipazione diretta al governo locale da parte dei cittadini, che ha le sue origini nel Settecento nella regione statunitense del New England e che ha avuto un notevole sviluppo negli ultimi quindici anni prima negli Stati Uniti e poi in Europa. L´electronic town meeting ne è la declinazione moderna, che coniuga il vivo delle discussione a piccola scala, in gruppi di non più di dieci persone, con l´elettronica e la telematica che consentono di a tanti piccoli gruppi di lavorare in rete. In Toscana quello del 6 febbraio 2010 (“Bello e possibile” il titolo scelto) è stato il settimo town meeting, in quattro anni, organizzato dalla Regione. E stavolta i lavori non si sono fermati alle discussioni ai tavoli, dove l´esito del confronto viene sintetizzato da un voto che rimane segreto, ma sono proseguiti con ´laboratori progettuali´, dove cittadini e tecnici si sono riuniti attorno a grandi foto aeree dei cinque rispettivi territori per tracciare nuove linee per il futuro di un paesaggio talvolta compromesso e sofferente ma comunque sempre di enorme valore. .  
   
 

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