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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Febbraio 2010
 
   
  "IL GRANDE GIOCO. FORME DŽARTE IN ITALIA 1947 - 1989" A LISSONE NEL MUSEO DŽARTE CONTEMPORANEA, A BERGAMO ALLA GAMEC, E ALLA ROTONDA DI VIA BESANA

 
   
  Milano, 22 febbraio 2010 - Una grande mostra per descrivere e interpretare quarantŽanni di storia italiana. Avendo nellŽarte il punto focale, inserendo però le espressioni artistiche nel contesto culturale, sociale economico di decenni rivelatisi cruciali per lŽItalia: quelli dal 1947 al 1989, dallŽimmediato dopoguerra alla caduta del muro di Berlino. Sono stati gli anni della ricostruzione dopo una guerra tra le più devastanti, ma anche del celebrato "miracolo italiano", gli anni della contestazione e del terrorismo, gli anni complessi della Guerra fredda. Anni comunque fondamentali anche per capire ciò che è lŽItalia di oggi, nellŽeconomia, nella politica e, a suo modo, anche nellŽarte. Per la prima volta in modo organico una grande mostra cerca di fare il punto su quel periodo magmatico, contraddittorio e vivo come pochi, tentando fra lŽaltro di verificare come nel corso di quei quarantŽanni, lŽarte abbia influenzato la società. Emblematico il titolo della rassegna: "Il Grande Gioco. Forme dŽarte in Italia 1947 - 1989", dove il "grande gioco" evoca ruoli, richiama esperienze, suggerisce relazioni, ma soprattutto intende sottolineare come il divenire della storia e dellŽarte non possano essere affrontate per comparti, ma debba essere letto nelle interazioni e nelle rispettive e reciproche influenze. Per realizzare una così importante rassegna tre realtà hanno unito gli sforzi: Il Comune di Lissone con il suo Museo dŽarte contemporanea, il Comune di Bergamo con la Gamec - Galleria dŽArte Moderna e Contemporanea e il Comune di Milano - Cultura, con i suoi spazi della Rotonda di via Besana, strettamente affiancate dallŽAssessorato alla Cultura della Regione Lombardia. LŽideazione del progetto e la cura delle mostre sono di Luigi Cavadini, Bruno Corà e Giacinto Di Pietrantonio. "Il Grande Gioco. Forme dŽarte in Italia 1947-1989 - scrivono i curatori - fa il punto sulla ricchezza di ricerche ed esiti conseguiti nel quarantennio corrispondente al periodo ormai universalmente definito della Guerra fredda mediante la sperimentazione di nuovi mezzi e di nuovi territori estetici da parte dellŽarte e le relazioni, le confluenze e/o influenze instauratesi in molti casi con architettura, cinema, design, editoria economia/industria, fotografia e fotogiornalismo, società, teatro, televisione. Si tratta di una trasversalità che recupera, ravvivandola a partire dal secondo dopoguerra, la ricchezza dellŽesperienza futurista, che intendeva entrare nei vari campi espressivi e sociali della realtà. Negli anni dellŽimmediato dopoguerra gli artisti cercano di riprendere percorsi spesso interrotti dalla loro partecipazione al conflitto o, comunque, di ravvivare la propria ricerca e di dare ad essa una nuova visibilità. Dei due percorsi figurazione-astrazione il filone figurativo, stando agli effetti prodottisi nei decenni successivi al dopoguerra, non sembra avere sbocchi fecondi nella società alla quale peraltro ambiva, mentre la ricerca astratta si va espandendo e ramificando in vari filoni. Proprio su questa "storia" si soffermano le mostre, per la sua diversificata evoluzione, per le conseguenze decisamente ampie che avrà sulla ricerca dei decenni successivi e per le relazioni che si instaurano con i vari aspetti della cultura e della società e dellŽeconomia dellŽepoca. Le forme dellŽarte e delle neoavanguardie si diffondono nella realtà, diventano vita, anche se la maggior parte delle persone non ha consapevolezza da dove quelle forme provengano". La mostra si articola sui tre spazi espositivi secondo una successione temporale che assegna al Museo dŽarte contemporanea di Lissone le opere degli anni dellŽimmediato dopoguerra fino al 1958, alla Rotonda di via Besana di Milano le opere del periodo 1959-1972 e alla Gamec di Bergamo quelle degli anni più recenti, dal 1973 al 1989. Si annuncia intanto che una formula compendiaria della mostra si terrà a partire dal 3 luglio fino al 26 settembre 2010 presso la sede del Museo dŽArte della città di Lugano. .  
   
 

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