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Notiziario Marketpress di
Lunedì 22 Febbraio 2010 |
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NELLA SCATOLA MAGICA DEL PICCOLO TEATRO STREHLER PIERO MAZZARELLA RACCONTA BERTOLDO IN LINGUA E DIALETTO, A 400 ANNI DALLA MORTE DI GIULIO CESARE CROCE
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Milano, 22 febbraio 2010 - Una nuova produzione del Piccolo Teatro di Milano, a cura di Giuseppina Carutti. “Piero Mazzarella racconta Bertoldo in lingua e dialetto”, spettacolo ‘da camera’ prodotto dal Piccolo Teatro di Milano, va in scena dal 3 al 12 marzo 2010, nella Scatola Magica del Piccolo Teatro Strehler, nel quarto centenario della morte di Giulio Cesare Croce. Protagonista Piero Mazzarella chiamato a dar voce allo straordinario personaggio di Bertoldo. Il testo, del 1606, scritto in italiano, ma pensato in dialetto, porta “la mano di ferro e la mano bambina” di Giulio Cesare Croce, che alternò il mestiere di fabbro a quello di cantastorie, e quando si votò interamente alla seconda professione, cominciò a girare di mercato in mercato e rimase sempre povero, nonostante il successo popolare. E’ uno dei pochissimi testi di autentica vena popolare della nostra letteratura. Il linguaggio alto e basso, fitto di proverbi e allegorie, di immagini e scene di teatro, sono la cifra del corposo villano Bertoldo, intento a rivendicare, di fronte ai potenti e ai ricchi, la dignità umana del ceto contadino, oltraggiata da millenarie umiliazioni. Un ritratto più grande del vero, di comicità e di ferocia, di pietà e di rivolta che ben si adatta alla natura di Mazzarella (che nel ´78 interpretò per la televisione Bertoldo e il suo Re per la regia di Silverio Blasi) e alla sua voce "fasciata di bruma" fatta apposta per narrare a soggetto. L’attore meneghino racconterà, infatti, senza copione, in lingua e dialetto, tenendo conto delle varianti dialettali tra Sei e Settecento, specie di quella Bolognese stampata da Lelio della Volpe, e arricchendo la trama di aneddoti, soggetti dal suo repertorio, come fanno i cantastorie. Www. Piccoloteatro. Org . |
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