Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 23 Febbraio 2010
 
   
  GIORGIO ISRAEL PER UNA MEDICINA UMANISTICA APOLOGIA DI UNA MEDICINA CHE CURI I MALATI COME PERSONE

 
   
  Torino, 23 novembre 2010 - A partire dall’800 la medicina ha aderito al modello delle scienze fisico-matematiche «esatte» tanto che oggi si considera quasi degradante considerarla come un’«arte». La tesi di Israel in questo suo ultimo saggio è che, al contrario, la concezione della medicina come scienza «oggettiva» è gravemente riduttiva. La medicina ruota attorno a qualcosa che non esiste nelle scienze esatte: la pratica clinica. L’analisi storica ed epistemologica mostra la natura specifica dei concetti di normalità e di patologia e la loro irriducibilità a un approccio oggettivistico. Una medicina puramente scientifica rischia di sostituire l’idea di «cura» con quella di «riparazione». Restringendosi a un approccio meramente analitico in cui la clinica non ha più alcun ruolo, il medico rischia di non ascoltare più il paziente e la sua richiesta di soccorso e di trattarlo come una macchina guasta. Se una medicina ispirata a valori umanistici non deve assoggettarsi ai precetti di un oggettivismo di tipo fisico-matematico, ancor meno deve assoggettarsi al paradigma pan-genetico in cui la patologia è ridotta a un «errore» di programmazione dell’organismo. In questo saggio Giorgio Israel si chiede se di fronte ai grandi progressi della medicina moderna bisogna rassegnarsi al suo scadimento sotto il profilo umano, se sia davvero necessario che i progressi delle scienze mediche - che hanno determinato un cambiamento profondo della professione medica - tralascino il rapporto soggettivo e personale tra medico e paziente. Per l´Autore ciò costituirebbe una perdita, grave. Innanzitutto per i malati, ma anche per i medici. La forza di Israel sta, soprattuto, nella sua chiarezza della scrittura, nella sua capacità di trattare un tema così importante in modo semplice (ma non semplicistico) e anche appassionante. L´autore - Giorgio Israel insegna storia della matematica presso l’Università di Roma «La Sapienza». Ha esplorato il ruolo della scienza nella storia della cultura europea attraverso numerosi saggi e libri come Il mondo come gioco matematico (con A. Millán Gasca, Bollati Boringhieri, 2008, Premio Peano). La visione matematica della realtà (Laterza, 1996), The Invisible Hand (con B. Ingrao, Mit Press, 2000), The Biology of Numbers (con A. Millán Gasca, Birkhäuser, 2002) analizzano lo sviluppo dell’idea di razionalità matematica. Altri lavori sono dedicati alla cultura scientifica italiana fra ’800 e ’900, al ruolo del pensiero ebraico nella nascita della scienza moderna, e alle teorie razziali durante il fascismo. Molti lavori recenti riguardano le concezioni meccaniciste, la fragilità di concetti alternativi come quello di complessità, la deriva tecnoscientifica. A questi temi sono dedicati La macchina vivente (Bollati Boringhieri, 2004), Chi sono i nemici della scienza? (Lindau, 2008, Premio Capalbio). Membro della Académie Internationale d’Histoire des Sciences, è stato professore presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e ha tenuto numerose conferenze all’estero e in Italia. Edizioni Lindau pp. 102 euro 12 . .  
   
 

<<BACK