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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Novembre 2006
 
   
  MISSIONE A BUCAREST DEL MINISTRO DELLE COMUNICAZIONI GENTILONI

 
   
  Roma, 6 novembre 2006 - Il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha concluso 30 ottobre 2006 una visita ufficiale a Bucarest, insieme ad una delegazione di aziende italiane, su invito del Ministro Rumeno delle Comunicazioni, Zsolt Nagy. Scopo della visita – la prima di un Ministro del Governo Prodi nella nazione che a gennaio 2007 diverrà il 26° Stato membro dell’Unione Europea - è stato quello di rafforzare le basi della collaborazione bilaterale esistente tra Italia e Romania, con particolare riguardo alle prospettive che si aprono per il processo di conversione Tv dall’analogico al digitale terrestre, alle possibilità di collaborazione con l’Italia in materia di sviluppo della banda larga, ai progetti di investimenti nell’ambito del processo di privatizzazione di Radiocom (National Radiocommunications Company), il cui bando di gara sara’ pubblicato a gennaio 2007. Oltre ai temi della strategia di broadband e del passaggio dalla Tv analogica a quella digitale (tema di forte interesse di Rai-way), la missione del Ministro Gentiloni ha permesso di approfondire anche le opportunità di cooperazione economica bilaterale nel settore comunicazioni, aspetto di particolare interesse per Telespazio e Selex Communications (Gruppo Finmeccanica), molto attive in Romania nelle infrastrutture di Tlc e satellitari, sia per impieghi civili che militari, con obiettivi di acquisire posizioni strategiche su questo mercato. Inoltre sono stati esaminati i possibili contributi italiani nei settori dell’e-Government e della modernizzazione e privatizzazione dei servizi postali della Romania. L’italia e’ il primo partner della Romania in Europa, come testimonia anche la visita in Romania del Presidente del Consiglio, Romano Prodi, programmata per il prossimo mese di gennaio, primo leader europeo a recarsi a Bucarest dopo l’ingresso formale in Unione Europea, ed una fitta rete di contatti e visite a livello politico. Il Vice Presidente del Consiglio, Francesco Rutelli, sara’ anch’egli a Bucarest tra pochi giorni, in un viaggio che toccherà alcune capitali balcaniche e che culminera’ ad Ohrid, in Macedonia, con una riunione d’area dei ministri della cultura. “L’incontro - ha dichiarato al termine degli incontri il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni - ha costituito un’occasione per confermare e rafforzare le strettissime relazioni tra Italia e Romania, arricchendole di una componente specifica nel settore delle comunicazioni, con la concretezza che la significativa ed articolata delegazione di operatori testimonia. In tal senso il collega Nagy ed Iio abbiamo concordato che la realtà dell’Ict costituisca uno degli elementi qualificanti del ‘Documento di partnership strategica Italia – Romania’ che i due paesi stanno mettendo a punto e che sarà firmato nei primi mesi del 2007”. “L’italia – ha proseguito Gentiloni – manifesta vivo interesse ed auspicio che le opportunita’ che si vanno profilando nel settore della televisione digitale e delle infrastrutture di telecomunicazioni ossano rappresentare delle occasioni per consolidare ulteriormente lo stretto sodalizio tra imprese ed operatori Italiani e Rumeni, in settori a crescente valore aggiunto”. Il Ministro Gentiloni ha altresì assicurato all’omologo rumeno il pieno sostegno ed appoggio dell’Italia agli ulteriori passi resi necessari dall’integrazione europea, esprimendo a nome del Governo italiano al Ministro delle Comunicazioni rumeno le congratulazioni per i rilevanti risultati raggiunti dal Paese. Gentiloni ha infine esteso al Ministro Nagy l’invito a restituire la visita venendo in Italia. Il Sistema Italia in Romania ha assunto una particolare rilevanza, con un’evoluzione da realta’ originariamente caratterizzata da Pmi ad una ulteriore, connotata da crescente presenza di imprese medio-grandi, a forte contenuto tecnologico, come appunto Telespazio e Selex Communications, cui si aggiungono Ansaldo che opera anche in alcuni impianti nucleari rumeni) Pirelli (che sta concentrando in Romania le attivita’ produttive in Europa), Enel (che opera nella distribuzione dell’energia elettrica nazionale), e Tenaris Dalmine. Il sistema economico rumeno si sta internazionalizzando e liberalizzando a tappe forzate a partire dalla seconda meta’ degli anni ’90 e la prossima entrata in Unione Europea, fissata al 1° gennaio 2007, rappresenta un traguardo di grandissima rilevanza per il governo ed il popolo rumeno ed al tempo stesso un fortissimo impegno per le scadenze che pone l’integrazione comunitaria. L’economia rumena ha registrato nel corso degli ultimi sei anni livelli di crescita tra i più elevati dell’Europa Centro-orientale. In tale periodo la variazione in aumento del Pil si è attestata intorno al 5%, con il dato record dell’8,3% nel 2004. Solo nel 2005 si è registrato un leggero calo rispetto alla media, con una crescita del 4%. La Romania commercia principalmente con l’Unione Europea allargata, verso la quale si è diretto il 79,4% delle esportazioni e dalla quale proviene il 70,5% delle importazioni. Il principale mercato di sbocco è l’Italia, che assorbe oltre il 20% delle esportazioni rumene, seguita da Germania (15%) e Francia (8,5%). Il nostro Paese è anche il principale fornitore (17,4% sul totale importazioni), precedendo Germania (14,9 %) e Russia (6,8%). I rapporti commerciali italo-rumeni hanno vissuto una lunga fase di espansione che ha portato stabilmente il nostro Paese al ruolo di primo partner commerciale della Romania, con un interscambio in costante crescita, (oltre 8,5 miliardi di Euro nel 2005, quasi raddoppiato nel corso dei cinque ultimi anni). Da anni le esportazioni italiane verso la Romania sono nell’ordine di grandezza di quelle dirette verso i mercati russo e cinese. Gli scambi sono intensissimi ed equilibrati nei due sensi: l’Italia è il primo cliente della Romania ed ha assorbito nel 2005 più di un quinto di tutte le esportazioni romene; d’altro canto, l´Italia è anche il principale fornitore romeno e nel corso del 2005 vi ha esportato merci per un valore di oltre 4,5 miliardi di euro, una somma che costituisce il 17,4% del totale delle importazioni romene. Rispetto al 2004, il volume dell’interscambio bilaterale ha registrato un aumento tanto nelle importazioni (+ 0,7%) che nelle esportazioni (+ 9%). Dal 2004 il saldo della bilancia commerciale è tornato poi a favore dell’Italia. Esiste in Romania una fortissima concentrazione di aziende italiane. Secondo i dati ufficiali romeni, dal 1990 ad oggi 17. 982 società italiane sono state iscritte al Registro del Commercio, la maggior parte Pmi; tra queste si ritiene che circa 4. 000 siano attualmente operative. Sotto il particolare profilo dell´impiego della manodopera locale, l´Italia può invece essere considerata il primo investitore in Romania, con un ammontare totale di oltre 500. 000 posti di lavoro creati direttamente da aziende italiane o nell´indotto. La presenza italiana e´ generalmente diffusa su tutto il territorio rumeno, anche se nel corso dell´ultimo decennio ha manifestato la tendenza a concentrarsi in alcune aree geografiche. Tra queste, rilevante la presenza dei nostri imprenditori nel Nord-ovest e, in particolare, nella provincia di Timisoara, dove si è riprodotto un vero e proprio distretto industriale sul modello italiano (1. 875 aziende italiane e miste registrate secondo i dati dell’ottobre 2004). Negli ultimi anni, si registra un progressivo cambiamento della dimensione dell’interesse italiano. La Romania appare sempre meno come terra di semplice delocalizzazione a basso costo di manodopera, per realizzare una presenza più ampia e differenziata del nostro sistema imprenditoriale. Due i segnali di un tale mutamento. Da un lato si registra un maggiore apporto di investitori istituzionali. Nel corso degli ultimi tre anni le nostre banche hanno mostrato crescenti segni di interesse per il mercato romeno, anche per accompagnare l´azione delle numerosissime aziende italiane che qui operano, fino a fare del nostro Paese il terzo investitore nel settore. Le forme di investimento realizzate vanno dall´acquisto di istituti di credito locali preesistenti (Unicredit, Veneto Banca, S. Paolo), all´apertura di succursali (Banca di Roma), alla costituzione di desk Italia presso banche internazionali qui operanti (Banca Popolare di Vicenza, ed in passato Banca Intesa e Monte Paschi di Siena). Dall’altro si registra la presenza di gruppi di più grandi dimensioni. L´enel ha perfezionato nell’aprile 2005 l’acquisto di due compagnie regionali di distribuzione dell´energia elettrica (Electrica Dobrogea ed Electrica Banat) e nel 2006 della Società di distribuzione elettrica della regione di Bucarest. Enel detiene attualmente circa il 30% del mercato della distribuzione elettrica rumena. Esempi possono essere gli investimenti del Gruppo Pirelli e del gruppo Tenaris Dalmine, che ha rilevato recentemente la Silcotub di Zalau e l’acciaieria Donasid di Calarasi, ma anche il sempre maggiore coinvolgimento dei grandi gruppi italiani nel processo di privatizzazione delle imprese statali. Acquisizioni sono state realizzate nel settore tessile, chimico e siderurgico (merita ricordare l´acquisto da parte del Gruppo Radici di Bergamo della Fibrex di Savinesti nel febbraio 2000). .  
   
 

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