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Notiziario Marketpress di Lunedì 01 Marzo 2010
 
   
  GIUSTIZIA ITALIANA: GOOGLE CONDANNATO PER VIDEO SU DISABILE VESSATO

 
   
  Il Dr. Oscar Magi, giudice monocratico della quarta sezione penale del Tribunale di Milano, ha condannato tre dirigenti di Google, accusati di diffamazione e violazione della privacy, per non avere impedito nel 2006 la pubblicazione sul motore di ricerca di un video che mostrava un minore affetto da sindrome di Down insultato e picchiato da quattro studenti di un istituto tecnico di Torino. Il video, girato nel maggio 2006, fu caricato su Google Video l´8 settembre, dove rimase, molto cliccato, nella sezione "video più divertenti", fino al 7 novembre, prima di essere rimosso. David Carl Drummond, ex presidente del cda di Google Italy e ora senior vice presidente, George De Los Reyes, ex membro del cda di Google Italy e ora in pensione, e Peter Leischer, responsabile delle strategie per la privacy per l´Europa di Google Inc., sono stati condannati a sei mesi di reclusione (pena sospesa) per il capo di imputazione di violazione della privacy, mentre sono stati assolti per quello relativo alla diffamazione. Un quarto dirigente, Arvind Desikan, responsabile del progetto Google video per l´Europa, cui era stata contestata la sola diffamazione, è stato assolto. Il giudice ha disposto la pubblicazione per estratto della sentenza su Corriere della Sera, Repubblica e Stampa. Non hanno ottenuto risarcimenti le due parti civili costituite, ossia il comune di Milano e l´associazione "Vividown", poiché la loro posizione era legata solo al reato di diffamazione contestato agli imputati. Questo è stato il primo procedimento penale anche a livello internazionale che ha visto imputati responsabili di Google per la pubblicazione di contenuti sul web. Ora si tratta di conciliare quanto affermato da questa sentenza, soprattutto se confermata nei gradi successivi, con la libertà di espressione, la natura personale della responsabilità (nel caso chi ha fatto il video) e la possibilità per i siti, che in Italia ospitano contenuti creati dagli utenti, dai social network ai blog, dai motori di ricerca ai forum di porre in essere, sempre che sia lecito e possibile, un controllo preventivo. Ricordiamo che questi siti non sono editori, non producono, non elaborano e non impaginano, si limitano solamente a fornire una piattaforma e degli strumenti perché produttore e fruitore di contenuti si incontrino, perché si realizza uno scambio di conoscenze  
   
 

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