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Notiziario Marketpress di Lunedì 01 Marzo 2010
 
   
  ASSEGNATI DUE IMPORTANTI FINANZIAMENTI DALL’EUROPEAN RESEARCH COUNCIL AL SAN RAFFAELE DI MILANO

 
   
  Milano, 1 febbraio 2010 – Due prestigiosi finanziamenti dello European Research Council (Erc) sono stati assegnanti nel 2009 al Prof. Luigi Naldini, direttore dell’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica (Hsr-tiget) e al Prof. Luca G. Guidotti, direttore dell’Istituto di Ricerca sul Diabete (Hsr-dri). Lo European Research Council (Erc) è il primo organismo di finanziamento europeo istituito per sostenere e stimolare la ricerca scientifica ed in particolare le sue eccellenze. L’unico criterio di selezione per l’assegnazione delle sovvenzioni è infatti l’altissima qualità scientifica dei progetti. L´obiettivo dell’organismo è quello di riconoscere le idee migliori e trattenere i migliori cervelli d’Europa conferendo loro status e visibilità. Quest’anno, con grande orgoglio, l’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele e l’Università Vita- Salute San Raffaele, grazie a due scienziati come il Prof. Naldini e il Prof. Guidotti, hanno ricevuto ben due finanziamenti che dimostrano l’eccellenza del San Raffaele in due importanti aree di ricerca: la terapia genica e lo studio dell’epatite B. Per quanto riguarda la terapia genica, Luigi Naldini, direttore dell’Istituto San Raffaele-telethon di Terapia Genica (Hsr-tiget), che è uno dei pionieri in questo ambito, ha presentato un progetto altamente innovativo che svilupperà nuove strategie più efficaci e sicure per la terapia genica con cellule staminali ematopoietiche. La ricerca durerà cinque anni e ha ricevuto un finanziamento di 2 milioni e 500 mila euro. Lo studio ha tre obiettivi principali: 1) sfruttare le nuove conoscenze sulla regolazione genica da parte dei micro-Rna per assoggettarvi l’espressione del gene terapeutico e far sì che il gene, pur inserito nelle cellule staminali che ne garantiscono il mantenimento, si esprima soltanto nella loro progenie, riproducendo così la sua naturale espressione ed evitando tossicità alla cellula staminale; 2) sviluppare una “chirurgia del Dna” che permetta di correggere le mutazioni responsabili delle malattie ereditarie ed inserire i geni terapeutici in siti affidabili e sicuri del genoma utilizzando proteine ingegnerizzate per tagliare il Dna in un sito predeterminato e pilotarne la riparazione, facendo copiare una nuova sequenza al posto di quella originale; 3) applicare queste nuove tecnologie alla generazione di cellule staminali pluripotenti a partire da cellule adulte, superando alcuni importanti ostacoli all’impiego di queste cellule che hanno potenzialità analoghe alle cellule staminali embrionali ma non sollevano problemi etici per il loro utilizzo. Le nuove strategie di terapia genica verranno testate in modelli preclinici di leucodistrofie e immunodeficienze. Se convalidate con successo, saranno poi sperimentate nei pazienti e potrebbero in futuro espandere notevolmente le applicazioni della terapia genica in medicina. La seconda ricerca sovvenzionata con 2 milioni 50 mila euro per 5 anni è quella del Prof. Guidotti, direttore del Hsr-dri. Si tratta di uno studio in microscopia intravitale su modelli murini di infezione da Epatite B. Questa tecnica avveniristica (sviluppata dal Prof. Guidotti e il suo team) permette di visualizzare - per la prima volta e con altissima risoluzione - tutti gli stadi della malattia epatica mentre accadono in tempo reale e nell’animale vivo. Per esempio, sarà possibile seguire il virus mentre infetta singole cellule del fegato (epatociti) e singole cellule del sistema immunitario - in particolare linfociti citotossici - mentre attaccano e distruggono epatociti infettati (dopo aver arrestano la loro corsa nei vasi del fegato ed essere fuoriusciti dal sangue). La visualizzazione diretta dei vari stadi di malattia (da quando il fegato si presenta in condizioni sane fino a quando si ammala di cirrosi o tumore) sarà fondamentale per la comprensione delle basi molecolari e cellulari della malattia stessa. Scopo ultimo dello studio è quindi di ottenere nuove informazioni sull’evoluzione dell’epatite B e le sue complicanze (cirrosi e tumore) al fine di disegnare nuove e più efficaci strategie terapeutiche. Queste informazioni saranno inoltre preziose per intervenire terapeuticamente in altre condizioni patologiche del fegato quali l’autoimmunità o il rigetto al trapianto. Sia Luigi Naldini che Luca Guidotti sono medici e scienziati che dopo aver studiato in Italia hanno trascorso lunghi periodi all’estero durante la loro carriera scientifica. Sono stati chiamati dal San Raffaele per implementare la ricerca scientifica in aree di eccellenza - terapia genica, diabete ed epatite - che rappresentano in tutta Europa la qualità della ricerca del San Raffaele, uno tra i migliori esempi in Italia di ricerca traslazionale e di integrazione tra attività di ricerca sperimentale e pratica clinica.  
   
 

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